La legge è la legge. Anche quella telefilmica. Per questo, quando a metà episodio tutti i tasselli dell’attuale storyline sembravano essere andati a posto, gli esperti del genere già sapevano che si trattava di un risultato effimero. “Shake The Trees” è un episodio che fa un passo indietro a livello di trama, riportando le varie situazioni a un punto di stallo ma allo stesso tempo ingarbugliandole ancor più di prima.
Era inevitabile che questa sesta stagione si presentasse come anomala rispetto alle altre, con il personaggio di Mike in carcere a portare, almeno in teoria, situazioni diverse e possibilità nuove. Il cambio di rotta che ne è conseguito appare dunque apprezzabile e allo stesso tempo incuriosisce, nonostante siano tante anche le possibilità che si stanno perdendo.
Tra le differenze maggiori riscontrate si ritrova la gestione del gruppo dei protagonisti che sembra spezzato in tre parti o coppie, con Harvey/Mike, Donna/Louis e Rachel/Jessica, la maggior parte del tempo occupati con dei personalissimi spin-off, lasciando sentire profondamente la mancanza di quell’omogeneità di insieme che ha sempre contraddistinto gli avvocati della Pearson Specter Litt.
I punti a favore di questa situazione ovviamente, in alcuni casi, non mancano, in quanto è data così anche la possibilità di vedere situazioni e relazioni nuove, come quella di Rachel e Jessica, alle prese con un caso tutto loro: da una parte la giovane paralegale che si guadagna la possibilità di una storyline decisamente diversa da quelle ricevute nelle stagioni precedenti (elemento che può fare solo bene al suo personaggio) e, dall’altro, si ha la possibilità di vedere anche una nuova versione di Jessica Pearson che, come ampiamente dimostrato, soprattutto in quest’ultima puntata, ci sa fare alla grande anche come mentore.
Sembrano presi meno in considerazione invece i personaggi di Louis e Donna, relegati a mera parte di contorno della puntata, ma che, come hanno ricordato in “Shake The Trees”, sanno dare il meglio anche nel mezzo dell’azione vera e propria, e vederli sempre e solo in scene comiche appare decisamente uno spreco. Il personaggio di Donna soprattutto, in questa stagione, sembra lasciato in ombra più del solito, con variabili sprazzi random e off-screen di vita privata; simile condizione quella vissuta da Louis che, con i risvolti più movimentati che sembra prendere la sua storyline romantica, continuerà sicuramente a trascinare in prima persona la parte comedy degli episodi e, seppur Rick Hoffman dia sempre il meglio in queste situazioni, vederlo più spesso al centro del plot principale, come avvenuto in questa puntata, regalerebbe un ulteriore surplus al personaggio.
Infine c’è il duo Harvey/Mike. I due, da sempre più funzionali in coppia, in questa stagione, ritrovatisi forzatamente separati, hanno trovato una spalla momentanea in altri personaggi: Harvey con Cahill, le cui dinamiche da amici-nemici hanno reso più vivaci gli ultimi avvenimenti (pronti inevitabilmente a cambiare dopo i recenti risvolti) e Mike con Kevin, anche quest’ultimo rivelatosi un’interessante aggiunta. Tuttavia, in questa nuova e sempre più complessa ragnatela che si sta dimostrando essere questa prima parte di stagione, è proprio la situazione di Mike a convincere meno. Una frase pronunciata dallo stesso Ross proprio in questa puntata colpisce su tutti: “You were right. I am pissed that I took a deal to save other people. And now I’m sitting here for two goddamn years while they’re out there.”
Dato per scontato che Mike non rinfacci davvero ad Harvey la sua attuale situazione e prendendo la frase anche in relazione al suo contesto, i sentimenti di frustrazione e rabbia espressi in questo sfogo appaiono del tutto comprensibili e umani, in un certo senso naturali. Proprio per questo la storyline che vede Ross in carcere sembra perdere per strada una grande opportunità per approfondire il suo personaggio. Anziché sprecare ulteriori episodi chiudendo e riaprendo la minaccia Gallo, solo per aggiungere altra carne al fuoco tra le mura del carcere, o vedere Mike alle prese con un ennesimo dubbio morale, sarebbe stato più interessante vederlo affrontare lo stesso percorso intrapreso da Harvey nella quinta stagione con le sue sedute di terapia, soprattutto considerando che in quel di Danbury c’è un personaggio di spessore come il consulente interpretato da Malcom-Jamal Warner, che potrebbe essere sfruttato maggiormente per comprendere al meglio come il personaggio di Mike stia davvero vivendo questa situazione. La parte psicologica infatti la si vive solo attraverso Harvey, che nel tentativo di smuovere mezzo mondo per arrivare al suo scopo, riesce a inserire momenti in cui si lascia andare a manifestazioni di colpa, tristezza e rabbia; con Mike questo non succede e appare un vero spreco di possibilità.
“Shake The Trees”, dunque, mette un freno ai due filoni narrativi correnti, il caso del condannato a morte di Rachel e Jessica e il continuo impegno di Harvey per far uscire Mike, mentre quest’ultimo si ritrova sempre più in una morsa di “nemici” tra le mura del carcere. Adesso, a tre episodi dalla fine della prima parte di stagione, sembra che quanto successo finora sia stato solo un grande prologo senza nessun reale passo avanti e che il movimento di trama vero e proprio stia per partire solo adesso che tutto è andato nuovamente a rotoli.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Spain 6×06 | 1.68 milioni – 0.4 rating |
Shake The Trees 6×07 | 1.83 milioni – 0.4 rating |
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.