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Grande merito ha un episodio quando in corsa riesce a cambiare radicalmente l’opinione dello spettatore, già indirizzata al suo inizio da alcuni preconcetti. Dopo la doppia premiére, infatti, iniziava a risultare più arduo il compito dello show nello stupire, a causa di uno schema già ampiamente collaudato e di ruoli predefiniti nei singoli personaggi.
All’interno della 2×03 è possibile individuare tre particolari tappe nella percezione di chi sta scrivendo, nonché descrizione dell’ascesa dell’opinione dell’episodio. Da sottolineare come una Part One sia riuscita a presentarsi con un’identità unitaria, con un finale esteticamente a effetto che colloca “The Ersatz Elevator: Part One” come capitolo a suo modo unitario, indipendente dalla struttura binaria delle tappe di A Series Of Unfortunate Events.
All’interno della 2×03 è possibile individuare tre particolari tappe nella percezione di chi sta scrivendo, nonché descrizione dell’ascesa dell’opinione dell’episodio. Da sottolineare come una Part One sia riuscita a presentarsi con un’identità unitaria, con un finale esteticamente a effetto che colloca “The Ersatz Elevator: Part One” come capitolo a suo modo unitario, indipendente dalla struttura binaria delle tappe di A Series Of Unfortunate Events.
Inizio puntata: la fase Save
Non può che essere definito anticlimax quello che collega il finale del precedente episodio con questo. Vedere i fratelli Baudelaire direttamente nell’auto di Poe porta per pochi istanti a chiedersi se non si fosse saltato un qualche passaggio, considerando che non viene mai mostrata l’effettiva fuga dalla scuola dei due precedenti episodi. Poco male, era una conseguenza ovvia, visto il finale della 2×02. Questo singolo aspetto però pone gli eventi che seguono in una differente prospettiva: l’incontro con gli ennesimi personaggi eccentrici, l’incontro con il Conte Olaf, per l’ennesima volta presentato con un outfit improbabile, sono elementi che portano sempre di più a far tendere lo show verso il genere della comedy classicamente intesa. La dimensione in stile viaggio di formazione che la scrittura della serie dimostrava lascia così spazio alla serializzazione più estrema, con elementi ricorrenti e solidi punti di riferimento a insinuarsi nel senso di familiarità dello spettatore. Non che questo sia per forza di cose un male, quando lo scenario dipinto è così particolare e la qualità in termini di recitazione così brillante.
L’inizio di ogni nuova avventura, in questo modo, porta però sempre di più a chiedersi a proposito dell’eventuale guest star di turno (come nelle comedy o nei procedurali), piuttosto che sul prosieguo della storia, indubbiamente ben tratteggiata e delimitata, anche dalla notizia che la terza stagione chiuderà definitivamente il ciclo.
L’apparizione anticlimatica del Conte Olaf, soprattutto in un momento in cui vi è la variante della caccia all’uomo, porta a una perdita dell’eccezionalità nelle apparizioni sempre fantasiose dell’antagonista.
L’inizio di ogni nuova avventura, in questo modo, porta però sempre di più a chiedersi a proposito dell’eventuale guest star di turno (come nelle comedy o nei procedurali), piuttosto che sul prosieguo della storia, indubbiamente ben tratteggiata e delimitata, anche dalla notizia che la terza stagione chiuderà definitivamente il ciclo.
L’apparizione anticlimatica del Conte Olaf, soprattutto in un momento in cui vi è la variante della caccia all’uomo, porta a una perdita dell’eccezionalità nelle apparizioni sempre fantasiose dell’antagonista.
Metà puntata: la fase Thank
Succede poi però che le abilità emergono e lo scenario rapidamente presentato all’inizio venga sfruttato per creare un insieme di situazioni grottesche e assurde, come il viaggio gastronomico nel centro città, utile a nascondere un gioco di sotto testi tra i membri delle varie organizzazioni segrete, alcuni travestiti da camerieri travestiti da salmoni, altre in fase di festeggiamento per un fatidico giorno della segreteria. L’intera sequenza centrale tra i ristoranti e nel centro città occupa la porzione maggiore dell’episodio e sicuramente ha dalla sua lo sfoggio di una sempre brillante prova da parte degli interpreti. Dalla certezza Neil Patrick Harris, fino a Lucy Punch (interprete di Esmè Squalor), l’andamento comico è sempre ben sostenuto dall’alternanza di dialoghi tra personaggi più o meno consapevoli su ciò che sta effettivamente accadendo.
Pregio da non sottovalutare della fase di sviluppo della 2×03 è l’accumularsi di figure normalmente sempre accennate, come la segretaria di Poe, il fratello di Snicket, da sottolineare il ritorno della bibliotecaria, oltre al sempre fedele Larry. La sensazione è che, dopo un inizio di episodio in cui era individuabile una procedura standard, si sia cercato di spingere il piede nell’acceleratore verso una differente modalità di sviluppo nello scontro Baudelaire-Olaf…
Pregio da non sottovalutare della fase di sviluppo della 2×03 è l’accumularsi di figure normalmente sempre accennate, come la segretaria di Poe, il fratello di Snicket, da sottolineare il ritorno della bibliotecaria, oltre al sempre fedele Larry. La sensazione è che, dopo un inizio di episodio in cui era individuabile una procedura standard, si sia cercato di spingere il piede nell’acceleratore verso una differente modalità di sviluppo nello scontro Baudelaire-Olaf…
Fine puntata: la fase Bless
…in questo caso facendo proprio defilare i Baudelaire. La ciliegina sulla torta dell’episodio è caratterizzata proprio dal suo finale in cui si presenta una sequenza che ha dello spettacolare. L’alternanza tra la ricerca di Duncan e Isadora, avvicendata da una canzone cantata da Olaf (affidare porzioni musical a Neil Patrick Harris è sempre una mossa vincente), presenta un climax ascendente verso un finale di episodio che sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) anticipare una Part Two con sviluppi assai differenti da quelli pronosticati. Se in altri casi la Part One è stata una semplice preparazione della successiva chiusura di capitolo, in questo caso va applaudito lo sfruttamento di questa e degli spazi ad essa concessi per sfruttare il potenziale di attori, sceneggiatori ma anche scenografi. Con il ritrovamento finale alla base del finto ascensore (elemento ricorrente ad inizio e episodio e sottolineato anche nel titolo, ma non per questo portatore di un colpo di scena di bassa lega) non si può non approcciarsi con ritrovata curiosità verso il prossimo episodio.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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L’indecisione generale sulla valutazione dell’episodio porta alla più classica delle medie matematiche. Il brillante finale e l’inizio così così si fondono, facendo prevalere la valutazione a loro intermedia, nonché quella pensata per la porzione più grande di episodio.
The Austere Academy: Part Two 2×02 | ND milioni – ND rating |
The Ersatz Elevator: Part One 2×03 | ND milioni – ND rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.