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Legion 2×07 – Chapter 15TEMPO DI LETTURA 4 min

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F:”I’m not like you David.
D:”I don’t hyde behind masks.
F:”Everybody hides behind masks.

 

In una stagione di Legion che ha riproposto al pubblico tematiche affascinanti, come il viaggio nel tempo e il butterfly effect, adattandole alla narrativa utilizzata, è lecito parlare di una grande capacità di gestione da parte di Noah Hawley che, pur di complicare le cose agli appassionati, sta mettendo in scena un modello narrativo a metà tra la fantascienza e il trolling estremo modello David Lynch. Ovviamente uno stile del genere non è semplice da digerire, i proibitivi percorsi che rischiano di uscire da un’idea simile rischiano di mandare molto per le lunghe la trama, complicandone all’estremo anche le più piccole sfaccettature.
Quello che più colpisce della scelta di Hawley, voluta senza dubbio, è la capacità di adattamento ad ogni singola tematica sviluppata all’interno di ogni episodio, e la diversità con cui ogni singola parte si evolve.
Legion, proprio come il suo personaggio principale David, nel caso specifico di “Chapter 15”, e più in generale all’interno di tutto lo show, porta una maschera, che cambia a seconda degli strati mostrati da Hawley e dal regista di turno, Charlie McDowell in questo caso.
Il problema che riporta al momento la narrativa è proprio quello di individuare gli strati, con tanti protagonisti che oscillano tra presente e passato e tra bene e male. Il caso più evidente è proprio quello del protagonista: David, sembra chiaro a questo punto, in qualche modo è diventato un villain nel futuro, non si sa ancora come, ma le parole di Syd e di Farouk l’hanno fatto intuire. La strada che David ha intrapreso, con l’aiuto di Syd, d’altra parte è impervia e la morte di Amy lo ha incanalato in un meccanismo di vendetta che può facilmente produrre un cambiamento negativo. Un segno di tutto ciò arriva nell’esatto momento del dialogo con Farouk, dove è lui a rappresentare la parte più arrabbiata e con pensieri fortemente negativi; Farouk dalla sua si limita a manifestare quello che David gli esprime, togliendo dall’equazione la linea che separa la realtà dalla finzione, mostrandogli gli orrori che tiene racchiusi dentro di sé e introducendo il tema principale della puntata: la maschera.
Senza entrare nel dettaglio, considerando quanto la teoria sia stata già esposta in altre sedi in maniera molto più approfondita e quanto abusata la si possa vedere quotidianamente, è lecito dire che nel caso specifico David cerchi di nascondere il suo stato altamente instabile dietro alle maschere che indossa, per tranquillizzare Syd (presente e futura) mostrandosi più convinto; dall’altra parte, invece, si nota come la Syd del futuro cerchi il più possibile di fare la stessa cosa con David al fine di indurlo a cambiare il futuro sé stesso. Tutto ciò pone effettivamente dei dubbi sulla figura di Syd del futuro, dato che non è ben chiaro, specialmente dopo il dialogo con David in cui sembra utilizzare una specie di psicologia inversa nei confronti del protagonista, il suo ruolo nella faccenda, con i suoi modi che appaiono sospettosamente manipolativi.
Alle loro vicissitudini fa da contraltare la narrazione parallela di Jon Hamm come voce esterna alla vicenda, anche questa calata a suo modo nel contesto dell’episodio, e quello che accade all’interno della Division 3. Spezzoni che vengono utilizzati dagli sceneggiatori apparentemente come intermezzo e come metodo di distrazione. La possibilità che questo polo narrativo si ripresenti in futuro in maniera più significativa, con la Division 3 infettata da Ptonomy, appare molto fondata ma per questa puntata non c’è spazio utile, tanto che lo stesso David elimina la creatura nata dall’uovo liquidandola con un secco “I don’t have time for this“.
Non una grande idea -seppur in linea con quello che sembra ormai il progetto degli sceneggiatori di testare il più possibile la pazienza del pubblico- quella di presentare una linea alternativa iniziata e conclusa più come una distrazione che come un elemento di effettiva utilità per il plot ma, come già detto, non è escluso che la situazione si ripresenti successivamente in una luce diversa.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La gestione del singolo episodio
  • L’evoluzione di David e la possibilità di un suo cambiamento radicale
  • Le scene dei dialoghi tra Farouk, Syd e David
  • Le maschere
  • Niente di particolarmente rilevante nell’episodio, da segnalare solo la gestione un po’ troppo stratificata per una puntata con così poca narrativa

 

Le scelte fatte da Hawley e Halpern, in linea con quelle intraprese anche nel resto degli episodi stagionali, sembrano abbastanza fuori dagli schemi, a volte nemmeno troppo esatte, ma sempre meritevoli di essere seguite. “Chapter 15” è un episodio di transizione che non ha il fascino di altre puntate, pur rimanendo discreto in tanti elementi.

 

Chapter 14 2×06 0.35 milioni – 0.1 rating
Chapter 15 2×07 0.45 milioni – 0.2 rating

 

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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.

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