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“…Forse The Marvelous Mrs. Maisel non vincerà il titolo di serie dell’anno, ma il prodotto è da tenere in considerazione data la qualità generale. L’unico neo, che accomuna la serie a The Last Tycoon, è l’élite di pubblico al quale si rivolge: persone non eccessivamente interessate all’argomento stand-up comedy o alla sua storia potrebbero storcere il naso e non appassionarsi al prodotto in sé.” (The Marvelous Mrs. Maisel 1×01 – Pilot)
Facendo ammissione di colpa, RecenSerie riprende sottomano The Marvelous Mrs. Maisel: dopo aver recensito il pilot con largo anticipo rispetto a molti altri siti, il prodotto era stato accantonato per impegni vari e anche per il motivo sopra riportato direttamente dalla nostra passata recensione.
Il successo di pubblico raccolto dalla serie targata Amazon ha incontrovertibilmente ribaltato la nostra previsione: sì, la serie ha vinto il titolo di serie dell’anno, per la precisione Emmy e Golden Globe. Un successo tanto inaspettato quanto meritato che riesce a sorpassare questa elitarietà narrativa che evidenziavamo nella recensione.
Questa seconda stagione, che si compone di dieci episodi a differenza della prima, riparte dall’esatto momento in cui il pubblico aveva lasciato i protagonisti: Joel, devastato ed affranto che vaga per la strada; Midge che raccoglie scroscianti applausi dopo aver aperto lo spettacolo di Lenny Bruce.
Per l’esattezza i fatti immediatamente successivi vengono raccontati mediante flashback quando Midge, alle prese con uno spettacolo improvvisato in un locale a Parigi, si abbandona ai sentimentalismi ed alla sua sincerità, raccontando cosa è avvenuto con Joel e per quale motivo tra i due risulta assente ogni tipo di dialogo ormai da giorni. Nonostante lo spettatore possa tranquillamente immaginare cosa sia avvenuto, sapendo che Joel ha visto lo spettacolo di Midge, risulta straziante veder accadere il tutto in scena. Ancora più straziante risulta essere la consegna dell’anello da parte di Joel a Midge: tra i due, nonostante la distanza ed il rapporto incrinato per via del tradimento e dei fatti ad esso collegato, continua a scorrere un profondo e tenero senso di devozione e di amore.
La serie si è impegnata notevolmente nel cercare di rendere Joel una calamita di odio, ma a più riprese ha evidenziato come il suo desiderio più grande fosse quello di riuscire a rimediare, riallacciare i rapporti e soprattutto cercare di fare di tutto per i propri figli. E’ un diverso tipo di rottura matrimoniale, rispetto a quella presentata in Mad Men, da parte di The Marvelous Mrs. Maisel: Joel e Midge continuano a cercarsi per i più svariati motivi e quando lei si ritrova in completa solitudine a Parigi, la città più romantica del mondo, tutto il suo mondo crolla e deve tornare nel suo unico vero porto sicuro, Joel.
Oltre allo sfondo narrativo, Parigi, a creare ulteriori dubbi nella già complicata vita di Midge si inserisce la madre che in un susseguirsi di scene tra il comico ed il drammatico ha abbandonato Abe per trasferirsi definitivamente a Parigi per farsi una nuova vita. The Marvelous Mrs. Maisel si riconferma maestra indiscussa nel giocare con i sentimenti del proprio pubblico, riuscendo a creare un mix unico tra commedia e drama: basta prendere in considerazione la scena relativa a Rose ed Abe oppure al tentativo di rapimento nei confronti di Susie e tutte le peripezie che i due gangstar dovranno fare per scortarla dall’altra parte della città.
Con l’intera famiglia Weissman bloccata a Parigi, non è chiaro ancora per quanto, ed una carriera comica ormai in procinto di partire, Midge si ritrova costretta a soppesare cosa esattamente fare della propria vita. Da una parte c’è Joel e l’incredibile amore che li unisce nonostante le passate divergenze, dall’altra una possibile sfolgorante carriera nel mondo della stand-up comedy: Midge, indecisa ed affranta, vaga per le vie di Parigi sconsolata in cerca di un’ispirazione per prendere la decisione definitiva riguardo la sua vita. Ed il pubblico, insieme a lei, attende fiducioso.
Il dialogo telefonico tra i due oltre ad essere romantico per i contenuti in sé, lo è anche per il contesto nel quale nasce: Midge si trova nel vecchio continente, in Francia, mentre Joel è oltreoceano. Una enorme distanza li divide, eppure il loro sentimento riesce ancora una volta a riavvicinarli.
Il successo di pubblico raccolto dalla serie targata Amazon ha incontrovertibilmente ribaltato la nostra previsione: sì, la serie ha vinto il titolo di serie dell’anno, per la precisione Emmy e Golden Globe. Un successo tanto inaspettato quanto meritato che riesce a sorpassare questa elitarietà narrativa che evidenziavamo nella recensione.
Questa seconda stagione, che si compone di dieci episodi a differenza della prima, riparte dall’esatto momento in cui il pubblico aveva lasciato i protagonisti: Joel, devastato ed affranto che vaga per la strada; Midge che raccoglie scroscianti applausi dopo aver aperto lo spettacolo di Lenny Bruce.
Per l’esattezza i fatti immediatamente successivi vengono raccontati mediante flashback quando Midge, alle prese con uno spettacolo improvvisato in un locale a Parigi, si abbandona ai sentimentalismi ed alla sua sincerità, raccontando cosa è avvenuto con Joel e per quale motivo tra i due risulta assente ogni tipo di dialogo ormai da giorni. Nonostante lo spettatore possa tranquillamente immaginare cosa sia avvenuto, sapendo che Joel ha visto lo spettacolo di Midge, risulta straziante veder accadere il tutto in scena. Ancora più straziante risulta essere la consegna dell’anello da parte di Joel a Midge: tra i due, nonostante la distanza ed il rapporto incrinato per via del tradimento e dei fatti ad esso collegato, continua a scorrere un profondo e tenero senso di devozione e di amore.
La serie si è impegnata notevolmente nel cercare di rendere Joel una calamita di odio, ma a più riprese ha evidenziato come il suo desiderio più grande fosse quello di riuscire a rimediare, riallacciare i rapporti e soprattutto cercare di fare di tutto per i propri figli. E’ un diverso tipo di rottura matrimoniale, rispetto a quella presentata in Mad Men, da parte di The Marvelous Mrs. Maisel: Joel e Midge continuano a cercarsi per i più svariati motivi e quando lei si ritrova in completa solitudine a Parigi, la città più romantica del mondo, tutto il suo mondo crolla e deve tornare nel suo unico vero porto sicuro, Joel.
Oltre allo sfondo narrativo, Parigi, a creare ulteriori dubbi nella già complicata vita di Midge si inserisce la madre che in un susseguirsi di scene tra il comico ed il drammatico ha abbandonato Abe per trasferirsi definitivamente a Parigi per farsi una nuova vita. The Marvelous Mrs. Maisel si riconferma maestra indiscussa nel giocare con i sentimenti del proprio pubblico, riuscendo a creare un mix unico tra commedia e drama: basta prendere in considerazione la scena relativa a Rose ed Abe oppure al tentativo di rapimento nei confronti di Susie e tutte le peripezie che i due gangstar dovranno fare per scortarla dall’altra parte della città.
Con l’intera famiglia Weissman bloccata a Parigi, non è chiaro ancora per quanto, ed una carriera comica ormai in procinto di partire, Midge si ritrova costretta a soppesare cosa esattamente fare della propria vita. Da una parte c’è Joel e l’incredibile amore che li unisce nonostante le passate divergenze, dall’altra una possibile sfolgorante carriera nel mondo della stand-up comedy: Midge, indecisa ed affranta, vaga per le vie di Parigi sconsolata in cerca di un’ispirazione per prendere la decisione definitiva riguardo la sua vita. Ed il pubblico, insieme a lei, attende fiducioso.
Il dialogo telefonico tra i due oltre ad essere romantico per i contenuti in sé, lo è anche per il contesto nel quale nasce: Midge si trova nel vecchio continente, in Francia, mentre Joel è oltreoceano. Una enorme distanza li divide, eppure il loro sentimento riesce ancora una volta a riavvicinarli.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Ebbene sì, The Marvelous Mrs. Maisel è tornato sugli schermi di RecenSerie.
Thank You and Good Night 1×08 | ND milioni – ND rating |
Simone 2×01 | ND milioni – ND rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.