Documentary Now! è una di quelle serie recensite per affetto e stima. Recensioni probabilmente lette da meno persone di quelle che guardano la serie. Per questo motivo si è deciso di procedere con un sistema dialettico completamente senza criterio. Nei momenti in cui vengono scritte queste righe ancora non si ha l’idea di come sarà strutturata la seguente recensione.
F. E a dir la verità, la situazione appare poco chiara anche adesso che ci troviamo in piena stesura. Così a caldo, direi di tirare fuori più roba possibile senza necessariamente seguire un ordine logico, a riorganizzare il discorso ci penserà chi mi segue in questo particolare botta e risposta. Se mi risponde, magari ha altro da fare che oggi passava suo cugino a trovarlo.
Innanzitutto è doveroso riservare una parola di merito al team di spacciatori che ha rifornito gli autori di questo delirante esordio di stagione, perché senza di loro probabilmente nulla di tutto ciò sarebbe stato realizzato. Detto ciò, rimane ancora un mistero come questa serie resti tuttora sconosciuta ai più, considerato soprattutto il lavoro fatto dagli autori per ricreare le stesse atmosfere del documentario da cui la puntata si ispira, restituendone una versione del tutto “autentica” nonostante vengano raccontate storie completamente senza senso.
In questo episodio, soprattutto grazie alla componente spy che subentra in seguito al cliffangherONE di fine prima parte, cresce anche il desiderio di sapere come andrà a finire l’intera vicenda, poi riparte la seconda parte e capisci che non c’è fine al delirio. Credo che volendo stabilire cinque punti salienti all’interno dei 40 minuti di puntata, possiamo tranquillamente decretare vincitori:
- Owen Wilson con la barba che si mette una banana all’orecchio a mo’ di telefono;
- Barattoli di orgasmi;
- Le registrazioni tra Michael Keaton dell’FBI e Wayne completamente fatto;
- Epidemia di orzaiolo;
- Orzaiolo, cryptonite degli ipnotizzatori.
E amo che questi cinque eventi siano presenti all’interno della stessa narrazione e che siano effettivamente legati l’uno all’altro. Tutto questo per dire cosa? Non lo so, la situazione non è cambiata da inizio paragrafo e quindi lascio la parola al mio collega che ora è libero perché si è ricordato che non ha cugini. Per facilitare la transizione partirei con una bella domanda: come sta tuo cugino?
V. Quale cugino? Comunque Documentary Now! continua indubbiamente con la sua opera di caciara indisturbata. Trattare la storia di una setta può dar vita a facili sketch nonsense, quasi al pari dello chef che preparava riso e pollo in un prestigioso ristorante sperduto nella foresta. Inserire in questo una dose di idiozia dettata da un settore dell’FBI in vena di scherzi rende praticamente impossibile non fare tombola. Degno di nota l’agente che si converte e che, proprio lui, si trova alla guida della macchina che investe Owen Wilson.
Documentary Now! in questo caso sembra voler mettere da parte il trasformismo di Armisen e Hader ed affidarsi a prestigiosi interpreti del piccolo e grande schermo dando così vita ad una storia fatta di verdure parlanti, orgasmi in barattolo e tutto quanto detto dal collega. Se il buongiorno si vede dal mattino, questa terza stagione promette benissimo. Peccato che venga seguita da talmente poca gente, tanto da spingere la stesura di recensioni come questa.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Mr. Runner Up: My Life As An Oscar Bridesmaid Part. 2 2×07 | 0.09 milioni – ND rating |
Batshit Valley 3×01 | ND milioni – ND rating |
Batshit Valley 3×02 | ND milioni – ND rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.