Goldface: “Who are you?”
Barry: “I’m nobody. No arrests. No convictions. Not for the Star City Museum heist where atomized lorazepam knocked the guards out or the acid bomb that blew open the Federal Reserve vault last month.”
Goldface: “That was you?”
Barry: “Not according to police reports. Because the only evidence I leave behind are red herrings for idiot cops to chase down. You wanna know who I am? You can call me the Chemist. But I really don’t care what you call me: just stop wasting my time.“
Un vecchissimo detto proverbiale ricorda come “non tutto quel che luccica è oro” e non c’è frase migliore per descrivere sia la situazione attuale di The Flash che di “Goldfaced” stesso, al di là di ogni ironia sul titolo, che in effetti identifica la parte più riuscita dell’episodio. Bisogna infatti sottolineare, a scanso di equivoci, come qualcosa di positivo viene trasmesso dalla puntata, soprattutto per quanto riguarda la versione “spy story” di Ralph e Barry. Che l’Elongated Man fosse poco sfruttato come semplice spalla comica di Cisco Ramon è una cosa che abbiamo ripetuto spesso nelle nostre recensioni. Difatti, il team-up con Barry nel traffico d’armi underground di Central City – seppur con evidenti sbavature, come la sparatoria alla Guerre Stellari con una CGI anni ’80 e l’assurdità che nessuno riconosca Flash come membro della CCPD, soprattutto ricordando la notorietà avuta a livello pubblico dal processo a DeVoe della passata stagione – mostra comunque un’evoluzione genuina della caratterizzazione dei due personaggi, mettendone in discussione moralità e interessi. Peccato che, oltre a questa parentesi godibile, il resto dell’episodio sia il perfetto esempio di come scrivere uno script superficiale e pieno di pecche.
Nora: “You married the same woman seven times?”
Sherloque: “Well, she’s the one for me.”
Che Cicada non sia la medicina amara per riportare The Flash ai fasti di un tempo ormai è evidente, tutto – dall’interpretazione dell’attore alla scrittura del personaggio – sembra suggerire come su questa storyline si sia puntato al ribasso. Una storyline, tra l’altro, che ormai procede a rilento e solo per improvvisi deus-ex-machina (era stato il caso della cura di Cisco, adesso è il turno dell’immobilizzatore super-mega-quantico delle Van Horn Industries).
La sciatteria nella stesura della sceneggiatura non finisce però qui: è certamente apprezzabile che si sia iniziato un percorso di riavvicinamento di Iris alla sua controparte cartacea – in veste di giornalista potrebbe fare molti meno danni che in veste di coordinatrice del team, soprattutto considerando come non sia questo il suo ruolo nel fumetto – però l’avventatezza con cui si intrufola in solitaria dentro casa di Dwyer è imperdonabile. L’intenzione degli autori era evidentemente di generare un crescendo di tensione claustrofobica, ma al di là dell’effettiva riuscita o meno, non si può che sottolineare come sia stata una scelta totalmente gratuita, di cui non se ne sentiva il bisogno.
Così come non si sentiva il bisogno della riunione delle mogli di Sherloque, che oltre a sapere di già visto (una messa in scena simile era già stata usata nella passata stagione) serve solamente a dilatare i tempi troppo lunghi dell’intera stagione, posticipando le indagini su Nora. Che per poter imbastire questa scenetta comica sia stato necessario stravolgere un personaggio storico come quello di Thawne (la scelta di distrarre Sherloque attraverso “l’amore” è completamente out of character) sembra importare poco agli showrunner, ormai all’inseguimento del costante comic relief. Questo, forse, è il problema più urgente da affrontare.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Memorabilia 5×12 | 2.04 milioni – 0.7 rating |
Goldfaced 5×13 | 1.89 milioni – 0.7 rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.