“I am Alpha. And we only want one thing from you. My daughter.”
Si riassume così l’unico momento utile di questa puntata e basterebbe ampiamente questo commento per riassumere lo scempio propinato per oltre 45 minuti. The Walking Dead sembra non imparare dai propri errori e ripropone nuovamente mosse già viste (puntate a base d’immobilismo in cui si parla e basta, gente che esce nel cuore della notte a cercare altra gente e non trova nessuno a parte zombie, tanto minutaggio a parlare di sentimenti tra adolescenti) con il banale risultato di scimmiottare se stesso. Anche se parzialmente si può scusare.
La serie è in un periodo storico molto difficile, privata del suo protagonista e fondamentalmente senza un vero nemico. Praticamente si è navigato a vista fino a quando non si è (e qui bisogna ammetterlo) sapientemente pescato dalla mitologia del fumetto per trovare un nuovo villain e lo si è presentato al pubblico. Dal salto temporale compiuto in “Who Are You Now?” ad ora, si è speso molto tempo ad introdurre questi “zombie parlanti”, inizialmente introdotti in maniera velata ed ora finalmente utilizzati a pieno regime come nuova minaccia. E non si può negare che funzionino dannatamente bene visto che, da soli, riescono a creare una tensione che non si provava da tantissimo tempo. Il dubbio rappresentato da ogni singolo zombie riesce ad infondere alla serie una seconda giovinezza, creando quel qualcosa di cui la serie necessitava come l’aria e in grado di mantenere a galla lo show anche senza il suo protagonista principale. Non si può dire niente a riguardo, se non che almeno da questo punto di vista la Kang ha fatto centro.
Daryl: “And those bruises on your arm, they come from a beating. So let me ask you, if your dad’s dead, who gave ‘em to you?”
Lydia: “My mom.”
Daryl: “Where is she?”
Lydia: “Be glad you don’t know.”
Come si diceva, mancava un villain principale e “Omega” punta esattamente ad introdurlo in una maniera tutto sommato non molto originale. Il titolo non è ovviamente casuale ma gioca con il nome di Alpha, quella che si scoprirà essere madre di Lydia, e a cui abbiamo dedicato l’immagine di recap visto che oggettivamente è il momento più importante dell’episodio. Episodio che è stato speso ad origliare le conversazioni tra questa Lydia (che francamente non piace moltissimo) ed il “figlio” di Ezekiel.
Ora è importante fare un’importante premessa visto che tutto sembra essere fatto un po’ alla cazzo di cane a casaccio per consumare minutaggio: nei fumetti Lydia e Carl sono innamorati e la loro relazione è al centro di questo scontro tra Whisperers e la comunità di Rick, ovviamente senza Rick e Carl le cose devono essere riadattate e quindi ecco spuntare fuori Henry, unica apparente alternativa ma estremamente più puerile e meno d’impatto. È abbastanza chiaro che Angela Kang voglia attenersi più alla traccia del fumetto, ovviamente liberamente interpretata vista la differenza ormai abissale, tuttavia viene da chiedersi se fosse così necessario. I flashback per introdurre Alpha sono utili per capire in parte la psicologia della donna ma è un lusso che non è mai stato concesso con Negan per esempio e che qui lascia comunque il tempo che trova visto che sembrano passati una decina d’anni. Piuttosto gli abusi sulla figlia, ampiamente trattati nel fumetto, meritano un bel po’ di minutaggio in più.
Quello che si può evincere sin da ora è la bassa qualità nella recitazione dei due attori che interpretano Lydia ed Henry, un livello molto basso su cui non si dovrebbe fare molto affidamento ma che, purtroppo, sembra essere la chiave per affrontare lo scontro imminente tra Whisperers ed il resto del mondo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Adaptation 9×09 | 5.16 milioni – 2.0 rating |
Omega 9×10 | 4.57 milioni – 1.7 rating |
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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.