“We’re gonna love like there’s no tomorrow.“
L’episodio si dimostra subito l’esatto opposto del precedente, dove nessuno si era fatto male. Dismessi i toni allegri e giocosi, si parte immediatamente con un assassinio in pieno giorno, tra la folla. Se prima Red aveva mostrato il suo lato più tenero, qui non esita a tirare fuori quello più spietato, più disturbante e lo fa con l’uomo avvinto nelle spire del boa, in una scena potente, che ricorda un po’ figure mitologiche come Minosse. Lo fa soprattutto quando uccide brutalmente Levi Shur, l’agente Mossad ex di Samar.
Viene anche data un’importante informazione agli spettatori: Red è malato, il Farmacista dottor Stark gli sta preparando una cura, ancora in via di sviluppo (riflettendo cinicamente dal punto di vista degli sceneggiatori, una malattia offre sempre la via d’uscita per far morire un personaggio, qualora la serie non venisse più rinnovata, o di farlo guarire qualora lo show proseguisse. Un po’ come accadde col tumore del dottor Mark Greene in E.R.).
C’è, però, poco tempo per sviluppare quest’ultimo punto: il problema più urgente è salvare l’agente Navabi dalla Osterman Umbrella Company. Il nome di questa congrega di assassini richiama il film del 1983 Osterman Weekend, ultima regia di Sam Peckimpah, interpretato da Burt Lancaster e Rutger Hauer. Tanto nella pellicola quanto nella puntata in oggetto, si parla di spie traditrici, o presunte tali, da eliminare durante un momento di relax e vacanza.
A quanto pare, inoltre, l’organizzazione deputata ad eliminare agenti devianti, su commissione di varie agenzie governative nel mondo è la stessa che, ai tempi, si mise alle calcagna di Katarina Rostova ma neanche questo dettaglio viene per il momento approfondito. Chissà se ci si ritornerà nell’episodio 6×19, per il quale Lotte Verbeek, cioè Katarina Rostova versione anni ’80, dovrebbe aver girato delle scene in questo periodo in zona Nyack. L’alto numero in classifica del blacklister di giornata fa ben sperare, fra l’altro, si tratta del secondo episodio di fila con villain provenienti dalla parte alta della lista nera: ora, dei primi 14 posti restano vacanti soltanto il podio e il numero 5. Kate Kaplan è al numero 4 e Tom Keen al numero 7. La rivelazione dei primi tre verrà probabilmente lasciata per gli ultimi episodi della serie, in stretto collegamento con le risposte alle domande che ormai tutto il pubblico si pone.
Tutta l’attenzione, per il momento, viene comunque dedicata al rapporto tra Aram e Samar, sempre pronti ad ogni sacrificio l’uno per l’altra. Sono dapprima coinvolti in una fuga a rotta di collo, poi costretti a separarsi e, a sorpresa, con il finale dell’episodio l’agente Mojtabai viene trasformato non in un vedovo dolente, ma in un uomo amareggiato, in cerca di vendetta. Si sente anche tremendamente in colpa per aver parlato col Mossad del problema di Samar, credendo che tutti sarebbero stati d’accordo nell’aiutarla. Hanno prevalso invece il protocollo per cui bisogna eliminare ogni potenziale minaccia e la sana abitudine di lavarsene le mani il più possibile da parte dei dirigenti delle agenzie di intelligence.
L’unico pronto a schierarsi dalla parte dei suoi uomini senza se e senza ma è proprio il capo Cooper, in quest’ultimo periodo particolarmente determinato e impegnato sul campo. Viene da chiedersi se non ci possa essere un parallelo fra quanto accaduto ad Aram e quanto accaduto a Red, a suo tempo: a causa delle disgrazie della vita, un uomo un po’ ingenuo e tenerello si trasforma in un criminale. Certo, manca tutto il calcolato piano di seduzione da parte della spia donna, ma il paragone potrebbe reggere.
Di sicuro, questo episodio segna la definitiva uscita dal cast di Mozhan Marnò, la quale, via social network, si è dichiarata molto grata di quanto fatto e avuto in questi cinque anni trascorsi nello show, ma ora pronta ad affrontare un nuovo capitolo nella sua vita.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Robert Vesco 6×13 | 4.33 milioni – 0.6 rating |
The Osterman Umbrella Company 6×14 | 4.03 milioni – 0.5 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).