“I wanna go home!“
Lo showrunner John Bokenkamp l’ha detto nelle interviste già da tempi non sospetti: The Blacklist è, in definitiva, una storia riguardante The Chosen One, una persona prescelta. Fin dai primi episodi serpeggiano tra i fans le teorie più disparate. Secondo una di esse, per esempio, la cicatrice che Lizzie ha su una mano servirebbe per distinguerla da un suo clone o da una sua sosia. La fantasia si è scatenata anche sulla ragione per cui Lizzie sarebbe la Prescelta: potrebbe avere parentele Romanov, quindi essere una legittima erede al trono di tutte le Russie, oppure essere frutto di un Progetto Bimbi Potenziati, umani geneticamente modificati. In fondo, pare chiaro che, la Notte dell’Incendio, Katarina stesse litigando e discutendo con diversi uomini, tra cui Raymond Reddington e forse Ilya Koslov (a questo punto, i nomi null’altro sono se non purissimi accidenti). Non è mai stato spiegato, però, riguardo a cosa stessero litigando.
Impossibile non ripensare a tutto questo vedendo la puntata in oggetto. Si parla di bambini il cui codice genetico è stato riscritto, non per farne dei super soldati come ai tempi della Guerra Fredda, ma per renderli resistenti ai mutamenti climatici. Il responsabile è un geniale scienziato interpretato da Joel de la Fuente (forte di una lunga esperienza in Law and Order: SVU e in The Man In The High Castle). Ne risulta un blacklister di giornata in grado di lasciare allibiti senza dover ricorrere ad espedienti disgustosi.
“Parents don’t stay angry with their children or grandchildren, and that’s who you are to us. It doesn’t matter who you were, this is who you are and who you’ll always be.” (Lizzie a Red)
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Rassvet 6×19 | 3.97 milioni – 0.5 rating |
Guillermo Rizal 6×20 | 4.25 milioni – 0.6 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).