The Blacklist 6×20 – Guillermo Rizal (No. 128)TEMPO DI LETTURA 4 min

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I wanna go home!

Lo showrunner John Bokenkamp l’ha detto nelle interviste già da tempi non sospetti: The Blacklist è, in definitiva, una storia riguardante The Chosen One, una persona prescelta. Fin dai primi episodi serpeggiano tra i fans le teorie più disparate. Secondo una di esse, per esempio, la cicatrice che Lizzie ha su una mano servirebbe per distinguerla da un suo clone o da una sua sosia. La fantasia si è scatenata anche sulla ragione per cui Lizzie sarebbe la Prescelta: potrebbe avere parentele Romanov, quindi essere una legittima erede al trono di tutte le Russie, oppure essere frutto di un Progetto Bimbi Potenziati, umani geneticamente modificati. In fondo, pare chiaro che, la Notte dell’Incendio, Katarina stesse litigando e discutendo con diversi uomini, tra cui Raymond Reddington e forse Ilya Koslov (a questo punto, i nomi null’altro sono se non purissimi accidenti). Non è mai stato spiegato, però, riguardo a cosa stessero litigando.
Impossibile non ripensare a tutto questo vedendo la puntata in oggetto. Si parla di bambini il cui codice genetico è stato riscritto, non per farne dei super soldati come ai tempi della Guerra Fredda, ma per renderli resistenti ai mutamenti climatici. Il responsabile è un geniale scienziato interpretato da Joel de la Fuente (forte di una lunga esperienza in Law and Order: SVU e in The Man In The High Castle). Ne risulta un blacklister di giornata in grado di lasciare allibiti senza dover ricorrere ad espedienti disgustosi.

Parents don’t stay angry with their children or grandchildren, and that’s who you are to us. It doesn’t matter who you were, this is who you are and who you’ll always be.(Lizzie a Red)

Senza parole lascia invece l’improvvisa decisione di Lizzie: riprendersi la figlia e farsi aiutare da Red ad addestrarla “per prepararla a tutto ciò che dovrà affrontare”, come papà Sam fece con lei a suo tempo. Non coglie impreparati il vedersi prospettare per la piccola Agnes un futuro da spia di livello superiore, capace di guidare una macchina in retromarcia stando nascosta sotto il sedile, aiutandosi solo con lo specchietto retrovisore, oppure di scassinare qualsiasi serratura. Sembra quasi scritto nel suo destino, considerando anche suo padre Tom (entrato nella vita dell’agente Keen, va ricordato fino alla noia, per volere di Red). A sorprendere è il momento in cui Elizabeth matura una così importante risoluzione, cioè mentre il Concierge del Crimine ha appena confessato, in un dialogo durissimo e tesissimo, di avere ben chiaro in testa di doverla uccidere, ma di non riuscire a farlo.
A parte questo, l’attuazione del piano per il futuro di Agnes comporta anche dei problemi pratici. Red, si è visto, è malato e non dovrebbe essere un problema di poco conto se ha chiamato in suo aiuto un biohacker disposto a tutto. Scottie Hargrave, poi, potrebbe chiamare Mr. Solomon e ordinargli di sfilettare la nuora come un branzino.
Comunque, prima di far traslocare la bambina (forse sarà un filo conduttore della prossima stagione) i personaggi dovranno risolvere problemi più urgenti, ovvero la corsa sul filo di lana contro Anna McMahon per recuperare il dossier dove è spiegata la cospirazione contro gli Stati Uniti. Negli stessi documenti potrebbero esserci rivelazioni su Raymond Reddington, Katarina Rostova o Ilya Koslov, dato l’interesse massimo dedicato da Red al loro recupero. Chissà, magari si scoprirà che Katarina Rostova è l’attuale First Lady. Strana sensazione di pelle data dalla reazione del presidente Diaz quando gli è stata nominata, come un bambino a cui si nomina il babau.
In conclusione, una sottolineatura merita il dialogo tra Red e il torturatore Brimley. Si chiarisce molto bene il tema del rapporto genitori figli e del “passare la fiaccola” ad una nuova generazione, nominando specificamente Dembé. C’è una punta di acidità per controbilanciare la sana retorica della famiglia, basata non tanto sul sangue quanto sull’amore e sull’impegno, proposta dal capo Cooper, il quale, in questi difficili passaggi, ha il ruolo di voce della ragione e della coscienza insieme a Ressler.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Trama di giornata potente
  • Brimley e il dialogo sui figli
  • Si rivede Agnes
  • L’improvvisa decisione di Lizzie
  • Red furioso

 

Episodio per rifiatare un attimo, dopo le messe di rivelazioni, ancora tutte da dipanare, della puntata precedente. La trama di giornata però è potente e si collega bene alla trama orizzontale. Mancano due puntate alla fine della stagione che dovrebbe essere una sorta di finale in due parti, dedicate la prima ad Anna McMahon e la seconda al presidente Diaz. Ci si chiede se emergeranno nuovi elementi concreti, per capire perché un super criminale si sia arreso improvvisamente al Bureau, o se Red riuscirà ad arrivare prima di tutti gli altri e ad occultare le tracce una volta di più, in attesa di una nuova tornata di episodi.

 

Rassvet 6×19 3.97 milioni – 0.5 rating
Guillermo Rizal 6×20 4.25 milioni – 0.6 rating

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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