(Veronica Mars 1×01 – Pilot)
“I spent my first 19 years trying to escape my hometown of Neptune. Made it out, then, after a decade away, decided Neptune needed me, and I needed it.”
(Veronica Mars 4×01 – Spring Break Forever)
Certo ne è passato di tempo da quando la voice over di Veronica Mars riempiva i nostri pomeriggi con i gialli del vicinato e le investigazioni al liceo; eppure la bionda detective è rimasta nel cuore di tutti i suoi telespettatori che, a seguito della dolorosa e inaspettata cancellazione, ne hanno fatto un vero e proprio cult.
Nata dalla penna di Rob Thomas, la serie conquista il pubblico dei teen-drama grazie ad una trama originale per quegli anni e per uno spiccato senso dell’umorismo, entrambi elementi che la distinguono dal resto della serialità adolescenziale dell’epoca.
La storia la ricordiamo più o meno tutti: Veronica di giorno è una giovane studentessa del liceo di Neptune, mentre dedica i suoi pomeriggi all’attività del padre, la Mars Investigation, agenzia privata dedita alla cattura di loschi truffaldini e ignobili fedifraghi. Un passato da ragazza pompon, un presente da emarginata a scuola e un omicidio in sospeso completano il quadro, per un totale di tre stagioni e un film auto prodotto su Kickstarter (per un più dettagliato riassunto delle puntate precedenti cliccare qui).
Alla luce, dunque, di tutto quello che l’ha preceduta, come prendere questa quarta stagione, approdata a distanza di quindici anni dalla prima? Il sassolino nella scarpa era già stato tolto grazie all’agognato film che aveva tutto il sapore della rivincita per tutti i marshmallows abbandonati dalla loro protagonista. Parrebbe, pertanto, difficile collocare questa nuova narrazione in un ciclo che si era chiuso con serenità e con tutta la buona pace dei fans, finalmente appagati da una degna conclusione per la serie.
In realtà “Spring Break Forever” non si colloca troppo distante dal film e dalle stagioni precedenti, non volendo né dimenticare il primo, né riallacciare troppo i rapporti con le seconde. L’episodio riprende i punti cardine della serie (Neptune, rapporto Veronica-Keith, l’introspezione di Veronica) e allo stesso tempo si tuffa immediatamente in una nuova situazione, dando per scontati tutti gli sviluppi successivi al film (come il lavoro di Veronica e il rapporto riallacciato con Logan) in una spontanea continuità narrativa. Anzi, il distacco non si è percepito poi troppo proprio grazie al film, che ha mediato la nuova stagione con le precedenti, placando l’hype ed evitando il pericolo di facili delusioni.
L’approccio alla visione non risente infatti del tempo passato, quasi come già conoscessimo la nuova routine della detective, che cambia solo forma, ma non sostanza. Veronica non è più nei bagni del liceo di Neptune o nelle aule dell’Hearst College perché la nostra bambina purtroppo è ormai cresciuta, ma la sua sagacia e le sue fonti di guai sembrano inesauribili e un altro mistero si ramifica all’orizzonte.
Ovviamente bisogna ricordare alle volpi della serialità televisiva che stiamo sempre parlando di Veronica Mars. “Spring Break Forever” non vi innalzerà a scopritori del nuovo Emmy o del prodotto dell’anno, perché la serie non lo è e non pretende di esserlo; il suo ritorno è scevro da qualsiasi giudizio dei critici illuminati dediti al film d’autore e pronti a darsi un tono fingendo di capirne qualcosa. Questa quarta stagione rappresenta invece una piccola parentesi per tutti i fan, che torneranno a guardare le avventure di Veronica con il sorriso di chi è consapevole che altro non è che un ringraziamento, da parte di Rob Thomas e di tutto il cast. E tanto basta.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Bitch Is Back 3×20 | ND milioni – ND rating |
Spring Break Forever 4×01 | ND milioni – ND rating |
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Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.