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L’episodio precedente ha avuto l’onore e l’onere di svolgere un doppio compito, agli occhi degli spettatore. Intanto ha dovuto ripresentare Veronica Mars nel 2019, calarlo nella realtà seriale odierna, senza eliminare quella patina “vintage” che rende questa quarta stagione anche un po’ un’operazione nostalgica. La premiére ha poi, contemporaneamente, anche messo in campo gli elementi di trama che dovranno sbrogliarsi nei prossimi episodi. Fino all’esplosione, annunciata ad inizio episodio, ma mostrata solo nel finale, tutte le carte messe sul tavolo hanno avuto il sapore di eventi casuali, avvicendati l’uno all’altro.
Ed è qui che il secondo episodio raccoglie i frutti, grazie ad un vero e proprio dispiegamento di trame, tutte (o quasi) ugualmente intriganti. Le quattro vittime dell’esplosione si candidano a presenze costanti per il prosieguo della stagione, grazie al sottobosco narrativo che vanno a creare. L’innocuo studente di origini messicane genera così l’intramontabile e classica coppia di spietati sicari che lasciano dietro di loro una scia di cadaveri; il proprietario dell’albergo apre la strada alla figlia adolescente che prova a seguire le indagini per conto suo (forse una proiezione della Veronica che fu?); la quasi-cognata del quasi-senatore apre ad una faida familiare in cui si trova coinvolto anche Logan; il quarto ragazzo che rimane vittima dell’esplosione per ora rimane un po’ in disparte, ma nulla esclude che in futuro possa aprire nuove piste.
Non sono solo le quattro vittime e il giallo che queste portano con sé a completare l’insieme di trame che caratterizzano i quasi cinquanta minuti di episodio. Volutamente ironica la figura del fattorino che consegna le pizze, interpretato da Oswald Patton, vero e proprio disturbatore mediatico, emblema dell’uomo della strada in cerca di notorietà in grado, con un tweet o un’intervista, di poter stravolgere fatti e dire qualsiasi cosa. Da questo punto di vista Veronica Mars non si sarebbe potuto calare meglio di così nel 2019.
Ciò che effettivamente funziona in questo secondo episodio – e probabilmente nel resto della stagione – è l’armonizzazione degli elementi del giallo con altre sottotrame inerenti l’universo stesso di Veronica Mars. Interessanti in tal senso i flashback e tutto il retroscena riguardante il padre di Dick Casablancas, una delle figure più apprezzate dai fan. Se la presenza di quest’ultimo per ora rappresenta un contorno della storia principale, diverso è il discorso del padre a cui vengono addirittura dedicati dei flashback sul suo periodo in galera e sull’incontro con la misteriosa figura del collaboratore Clyde. Difficile non immaginare che le trame siano destinate a collidere, considerando il ruolo già mostrato nel precedente episodio di “Big Dick” all’interno di Neptune.
A voler trovare un pelo nell’uovo su questa efficace ripartenza dello show, ci si potrebbe lamentare un po’ della figura di Logan, ancora difficile da inquadrare. I momenti dedicati ai confronti di coppia con Veronica rallentano definitivamente i ritmi già ben avviati. Il successo dello show è sempre stato a due teste: da un lato l’elemento adolescenziale, dall’altro quello noir (ben calato nel contesto teen, creando una miscela più unica che rara). Inevitabile che molti anni dopo il dualismo noir-vita di coppia adulta potrebbe non avere la stessa efficacia. Ma potrebbe essere ancora presto per giudicare questo singolo aspetto.
Ed è qui che il secondo episodio raccoglie i frutti, grazie ad un vero e proprio dispiegamento di trame, tutte (o quasi) ugualmente intriganti. Le quattro vittime dell’esplosione si candidano a presenze costanti per il prosieguo della stagione, grazie al sottobosco narrativo che vanno a creare. L’innocuo studente di origini messicane genera così l’intramontabile e classica coppia di spietati sicari che lasciano dietro di loro una scia di cadaveri; il proprietario dell’albergo apre la strada alla figlia adolescente che prova a seguire le indagini per conto suo (forse una proiezione della Veronica che fu?); la quasi-cognata del quasi-senatore apre ad una faida familiare in cui si trova coinvolto anche Logan; il quarto ragazzo che rimane vittima dell’esplosione per ora rimane un po’ in disparte, ma nulla esclude che in futuro possa aprire nuove piste.
Non sono solo le quattro vittime e il giallo che queste portano con sé a completare l’insieme di trame che caratterizzano i quasi cinquanta minuti di episodio. Volutamente ironica la figura del fattorino che consegna le pizze, interpretato da Oswald Patton, vero e proprio disturbatore mediatico, emblema dell’uomo della strada in cerca di notorietà in grado, con un tweet o un’intervista, di poter stravolgere fatti e dire qualsiasi cosa. Da questo punto di vista Veronica Mars non si sarebbe potuto calare meglio di così nel 2019.
Ciò che effettivamente funziona in questo secondo episodio – e probabilmente nel resto della stagione – è l’armonizzazione degli elementi del giallo con altre sottotrame inerenti l’universo stesso di Veronica Mars. Interessanti in tal senso i flashback e tutto il retroscena riguardante il padre di Dick Casablancas, una delle figure più apprezzate dai fan. Se la presenza di quest’ultimo per ora rappresenta un contorno della storia principale, diverso è il discorso del padre a cui vengono addirittura dedicati dei flashback sul suo periodo in galera e sull’incontro con la misteriosa figura del collaboratore Clyde. Difficile non immaginare che le trame siano destinate a collidere, considerando il ruolo già mostrato nel precedente episodio di “Big Dick” all’interno di Neptune.
A voler trovare un pelo nell’uovo su questa efficace ripartenza dello show, ci si potrebbe lamentare un po’ della figura di Logan, ancora difficile da inquadrare. I momenti dedicati ai confronti di coppia con Veronica rallentano definitivamente i ritmi già ben avviati. Il successo dello show è sempre stato a due teste: da un lato l’elemento adolescenziale, dall’altro quello noir (ben calato nel contesto teen, creando una miscela più unica che rara). Inevitabile che molti anni dopo il dualismo noir-vita di coppia adulta potrebbe non avere la stessa efficacia. Ma potrebbe essere ancora presto per giudicare questo singolo aspetto.
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Dopo due episodi, la voglia di proseguire con la visione denota sicuramente la bontà delle scelte di trama da parte del buon Rob Thomas. La commistione delle trame, il mistero che inevitabilmente si viene a creare, oltre ad alcuni elementi nostalgici rendono questo primo quarto di stagione sicuramente degno di ringraziamenti.
Spring Break Forever 4×01 | ND milioni – ND rating |
Chino And The Man 4×02 | ND milioni – ND rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.