“Mayor Mark Taylor, this is Keri Allen, Bobby’s right hand girl.”
Come annunciato dal titolo, centro d’interesse della puntata è la trasferta di Keri a Los Angeles con Stephanie, la moglie del sindaco, di cui lei è l’amante. Mrs. Novak si rivela abile, intelligente e coraggiosa, nel gestire una situazione difficile resa ancor più complicata dalla sua malattia. Malattia, come se non bastasse, da tenere nascosta per non compromettere la carriera del marito.
Pearson, dunque, si rivela una serie inaspettatamente capace di rappresentare i rapporti tra donne in una maniera non convenzionale, ma convincente. Forse perché sono quasi tutte avvocatesse di successo. Merita una menzione, in proposito, il confronto a viso aperto fra Stephanie e Keri, dove le due si rinfacciano a vicenda l’incapacità di lasciare Bobby, nonostante tutto. Chissà se una delle due resterà scossa, in senso positivo, dall’accaduto.
Nell’altra sotto trama, sempre in tema di donne, c’è l’approdo del caso riguardante la madre di Yoli davanti a Jessica, con rivelazione di drammatici retroscena. A parte le grandi emozioni in gioco per la signora Castillo e sua figlia, va notato come Miss Pearson dichiari di avere una madre cubana, emigrata negli Stati Uniti da ragazzina. Al centro dello show c’è quindi una donna di origine sudamericana professionalmente realizzata, intelligente, capace e sempre elegantissima. Un gran ben cambiamento, per il mondo cinematico a stelle e strisce, rispetto agli anni ’80, quando i latino americani erano sempre rappresentati come mafiosi o malavitosi e, anche quando non lo erano, erano immancabilmente gente di cattivo gusto. Uno per tutti, un certo Tony Montana, meglio noto come Scarface.
Oltre a questo pregio principale, la vicenda ha anche il pregio ulteriore di creare l’occasione per una comparsata di Louis Litt (al telefono da New York, come Harvey). Momento molto godibile.
Per quanto riguarda invece Angela, la cugina di Jessica, se è encomiabile il suo impegno a favore dei diseredati, lo è meno la decisione di coinvolgere i suoi figli nella protesta contro gli sfratti. Non è consigliabile mettere dei bambini in una situazione in cui basta poco, ad esempio un lacrimogeno, uno spray al peperoncino o anche solo un urlo lanciato al momento sbagliato per scatenare un caos con vittime e feriti. Si vedranno comunque gli sviluppi nella prossima puntata.
L’episodio, insomma, funziona bene anche se viene lasciata per il momento da parte tutta l’indagine coinvolgente il sindaco, Pat McGann e Nick d’Amato. L’unico richiamo è nelle scene finali, quando Jessica vede le foto di Carl Jeffries assassinato, sicuramente ripensando ai due ragazzi, membri di una banda, uccisi dalla madre di Yoli prima di emigrare. Questo è un altro aspetto importante da sviluppare e concludere nei prossimi due episodi, perché non si può lasciare cadere nel vuoto un ghiotto dettaglio come quello menzionato qualche puntata fa, dove si è vista l’F.B.I. interessarsi all’accaduto.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Immigration Lawyer 1×07 | 0.44 milioni – 0.08 rating |
The Political Wife 1×08 | 0.51 milioni – 0.08 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).