“What’s up, party people?!”
Il sesto episodio di questa stagione di The Flash non poteva che essere diretto da Danielle Panabaker (Killer Frost). Continua, infatti, l’attenzione verso i personaggi cosiddetti “comprimari” dello show (iniziata dal precedente episodio), per cui era necessario un “occhio di riguardo” da qualcuno che è dentro il Team-Flash fin dall’inizio.
Questa “attenzione particolare” è necessaria per creare quello stato d’attesa che sta portando lo spettatore verso l’imminente Crisi, e di conseguenza la mega-crossover DC/TheCW. Scelta condivisibile, sotto molti aspetti, non fosse altro che rischia di rallentare ulteriormente la trama orizzontale in una maniera che potrebbe sembrare fin troppo artificiosa e inutile.
A parte la scena iniziale (con un Thomas Cavanagh sempre più in forma nella sua ennesima re-incarnazione di Wells) che riprende il discorso della caccia a Monitor/Mar Novu, per il resto la storyline principale viene immediatamente accantonata per concentrarsi su due personaggi abbastanza discutibili. Se infatti l’episodio precedente con Cisco protagonista amalgamava bene (pur con tutti i suoi difetti) i drammi interiori del personaggio con l’aspetto comedy-action della vicenda, il risultato appare un po’ diverso con Elongated Man (Hartley Sawyer) e la new entry Chester P. Runk (Brandon McKnight).
Il primo è protagonista (in coppia con il protagonista Barry Allen) di una storyline che si basa interamente sull’omaggio al mito di James Bond (o, per meglio dire, ai tutti i suoi cliché), come già il titolo dell’episodio lasciava supporre. Ormai è noto come The Flash sia una serie televisiva molto pop che fa leva principalmente su cliché e omaggi cinematografici, ma forse qui si è esagerato calcando un po’ troppo la mano con un villain volutamente macchiettistico/caricaturale ed una serie di situazioni al limite del ridicolo (la scena del laser, la lotta nel teatro…) aggravate anche da una CGI discutibile da film dell’Asylum.
Uniche note positive di tutta questa parte è la presenza di Esperanza Garcia/Ultraviolet (Alexa Barajas), che comunque rimane una delle villainess migliori viste in questa serie (forse anche perchè non parla…) e il discorso di commiato finale di Barry/Flash con la nomina di Elongated Man a nuovo “eroe” di Central City. Un discorso che si carica di una valenza meta-testuale e di un significato ulteriore considerando il punto a cui la storyline orizzontale di The Flash è arrivata, e per cui lo spettatore non può certo dirsi indifferente. Il tutto sottolineato ulteriormente dall’altro discorso di Joe West che riesce a dare senso e significato all’intero episodio (nonché a tutta la filosofia morale che sta dietro a The Flash). Un finale di puntata veramente degno e meritevole (a cui si lega un cliffhanger finale che riesce a suscitare suspense per le prossime puntate) che a maggior ragione cozza con la comicità un po’ troppo leggera vista poco prima. E soprattutto con tutte le altre sotto-trame dell’episodio che non reggono per nulla il confronto.
Quella relativa al già citato Chester P. Runk, infatti, parte anche bene (con annessa citazione cinefila a Risky Business) e all’inizio sembra potersi evolvere nella classica introduzione di un nuovo possibile membro del Team-Flash. Il che non sarebbe un male considerando il carattere da “nerd oltremodo entusiasta” di Chester, che potrebbe tranquillamente riflettere quello di un qualunque spettatore dello show (chi non vorrebbe risvegliarsi nella sede della StarLabs?). Ma ben presto tutto questo viene messo da parte per permettere a Cecile Horton di rendersi protagonista di una sequenza comica(?) che vorrebbe omaggiare nientepopodimeno che il Cyrano de Bergerac!
Allo stesso modo l’importanza data ad Allegra Garcia (Kayla Compton) risulta abbastanza stucchevole e ampiamente prevedibile e ci si chiede se, alla fine, concentrarsi su così tante sotto-trame abbia poi un senso (tradotto: ci si aspetta che Allegra faccia qualcosa d’importante nei prossimi episodi, altrimenti è un mero pretesto per far arrivare la puntata a 40 minuti).
Bene dunque il focus sui personaggi “secondari” di The Flash e l’importanza agli “eroi anonimi e quotidiani” che popolano l’universo DC (e non solo), così come il fatto di prendere tempo per caricare d’attesa l’arrivo della Crisi. Esagerare, da questo punto di vista, è comunque un bel rischio, soprattutto se fatto male. Meglio, dunque, tornare a concentrarsi sulla storyline principale e sulle prossime mosse di Monitor/Mar Novu, in attesa dell’imminente mega-crossover a cui manca ormai veramente poco!
“To every woman, every man, and every child listening today, I have wanted to protect Central City since before I ever even got my powers. This is my home and I love it here. And so today, I hereby promise that I will defend Central City with my dying breath.”
(“Central City è la città che amo, qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti…”)
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!
Purtroppo la CW ha azzerato il paradigma dei supereroi DC come icone per sprofondarli in melassa per teenagers e ammiccamenti urlati ai nerd (come me ma c’è un limite a tutto!).
Passi Arrow, che non ho ai visto, ma perché pure Flash e Supergirl devono avere un’intero team a loro supporto? Nonsense! (pure Batwoman sta messa così?).
Questa sesta stagione di Flash non la sto seguendo e dalle recensioni temo ahimè di aver fatto bene, attualmente le serie DC che almeno ci provano sono quelle sulla piattaforma proprietaria (Titans, Doom Patrol…) ma anche qui hanno cominciato a zoppicare. Anche Watchmen, mi dicono, ma per quella mi riservo un bingewatching al completamento della serie.
Aspetto da sempre una bella serie sui pesi massimi (Supes, Bats e WW) ma perchè continuare a sperare quando la realtà è questa? Almeno ci sono i fumetti e una manciata di buoni cinecomics…
PS
Complimenti a Recenserie, il sito migliore dai tempi di Serialmente, purtroppo i commenti sono sempre scarsi o completamente assenti, perché??
Ciao Zavits,
intanto grazie per il commento all’episodio e per le parole di apprezzamento nei nostri confronti, cerchiamo sempre di fare del nostro meglio anche per creare un ambient di confronto e scambio di opinioni con i nostri lettori (a tal proposito, se ti interessa, ti invito a iscriverti l nostro canale Telegram dove gli scambi e i commenti sono più numerosi, come è ormai normale per qualsiasi blog o rivista online).
Per quanto riguarda The Flash il problema vero non è tanto il fatto dell’attenzione preponderante verso il “team” piuttosto che verso il protagonista (di per sé il voler dare maggiore tridimensionalità anche i comprimari non è affatto un male, anzi sarebbe auspicabile). Il problema è il fatto che non c’è una reale evoluzione dei personaggi (in questo caso Elongated Man è una macchietta comica prima e rimane una macchietta comica fino alla fine) che rimangono sempre e solo “spalle” dei protagonisti e per questo appaiono come dei tentativi piuttosto scarsi di riempire il brodo dei 40-50 minuti di puntata. In più aggiungiamoci anche un’ironia ironia “da nerd” parecchio forzata per cui ogni 20 minuti c’è una citazione, una battutina più o meno infantile ecc… (ed è il vero problema di questi prodotti, compresa Batwoman che segue proprio questa sciagurata scia) e qui in realtà questo (a mio parere) è dovuto SOPRATTUTTO ai cinecomics Marvel che hanno impostato questo mood per tutti i prodotti fumettistici (poi non so che cosa avevi in mente tu quando parli di “buoni cinecomics” perché in realtà è una categoria molto variegata al suo interno).
C’è da dire però che ogni serie mantiene una propria identità differente dalle altre per cui non farei di tutta l’erba un fascio. Arrow per esempio ti consiglierei di vederla, soprattutto perché è l’unica delle serie TheCW/DC che in realtà è migliorata nel tempo invece che peggiorare (le ultime stagioni sono molto meglio delle prime). Watchmen poi è proprio un’altra cosa, e forse lì è più probabile che riesci a trovare quella serie “da pesi massimi” che cerchi.
Ovviamente aspettiamo i tuoi commenti o una tua replica a tal proposito qui o su Telegram, intanto di nuovo grazie e buona serata!
Da vecchio lettore dei fumetti ho sempre sperato di ritrovare almeno il “mood” e l’intenzione (intesa come impianto narrativo finalizzato a dare un senso alle azioni del personaggio protagonista) delle storie migliori nelle trasposizioni cinematografiche e televisive, per questo i “buoni cinecomics” che mi sono piaciuti sono quelli più aderenti a questa idea (poi i gusti sono gusti: Man of Steel, Wonder Woman, Shazam e ancora l’ultimo Joker).
Anche quando annunciano di usare le migliori storie dai fumetti, la trasposizione finisce per essere scialba ed incolore (che delusione la puntata di Supergirl che ha svilito “For the man who has everything”…) quando non une vera e propria truffa…tremo al pensiero di cosa combineranno con Crisis…e vabbè, non si può avere tutto! Ciao!