Se siete giunti al terzo episodio confusi e sconsolati per una narrazione che concede preziose informazioni in un sussurro senza spendersi mai troppo e senza alcuna intenzione di sviscerare i suoi segreti, non temete.
Cari amici, questo è il nostro episodio.
La serie chiarisce finalmente senza alcun dubbio lo svolgersi dei fatti e la cronologia delle avventure di Geralt di Rivia: appuriamo in maniera definitiva che le vicende del witcher sono antecedenti rispetto a quelle della piccola Ciri, con un distacco temporale di dodici anni.
L’antefatto. Ciri e Geralt: due linee temporali che si toccano per la prima volta
“Who are we to challange destiny?”
Dopo l’introduzione dei tre protagonisti il quarto episodio vede il primo intreccio tra la linea temporale di Geralt e quella della principessa Cirilla, destinati, a quanto pare, a salvarsi a vicenda.
La profezia di Renfri riguardo la ragazza della foresta si compie di fronte i nostri occhi: Geralt invocando la Law of Surprise lega per sempre il suo destino alla principessa Cirilla, di cui Pavetta rimane immediatamente incinta. D’ora in poi l’unico dato certo che abbiamo è che per dodici anni il witcher non si interesserà alla bambina e le loro strade non si incroceranno, finché non sarà la stessa principessa a intraprendere la ricerca di Geralt di Rivia, ricongiungendo le due linee temporali toccatesi per la prima volta in questo episodio.
L’episodio ci concede la possibilità di riuscire a destreggiarsi tra le varie timeline, diventando l’occasione per rivedere la regina Calanthe (con non poi così tanta differenza di età rispetto al primo episodio, come il salto temporale richiederebbe), Saccoditopo e la Corte di Cintra negli anni d’oro, prima che il regno di Nilfgaard (qui amabilmente deriso dalla Leonessa di Cintra) assediasse il castello.
Geralt alla Corte del “gioiello del nord” è la parte di episodio più consistente e accattivante: ci permette di assistere, di fatto, alla genesi della storia, ovvero al perché Geralt e Ciri sono destinati l’uno l’altro; ma non solo. Infatti, anche l’apprezzata ironia suscitata dalla coppia Geralt-Ranuncolo, frutto di una solida sintonia tra i due personaggi, gioca un ruolo non indifferente nell’economia della puntata, mettendo in luce quella che è destinata a diventare, evidentemente, un’amicizia fondamentale per il witcher.
Yennefer alla Corte di Aedirn
“So count yourself lucky, you’ve cheated the game and won without even knowing it.”
Definitivamente al servizio del regno di Aedirn, Yennefer di Vengerberg non riesce a portare a termine la sua missione e a proteggere la regina, complice lo stesso volere del re.
Di per sé l’avventura non ci dice nulla che già non sapessimo del personaggio della giovane maga, se non un dettaglio sussurrato riguardo alla permanenza della stessa alla corte del re di Aedirn da quasi trent’anni. Un salto temporale del genere colloca Yennefer in una posizione diversa da quella dei precedenti episodi, mostrandoci una maga esperta e ancora più potente, ma, soprattutto conscia dei propri poteri.
Dal monologo sulla spiaggia, di fronte al corpo senza vita della piccola principessa, Yennefer appare una donna carica di esperienza e consapevole del mondo che la circonda, in una maniera ben diversa dalla piccola guardiana di maiali degli episodi precedenti. Una maturità che la porta dritta al fianco dei due protagonisti, pronta ad accettare le conseguenze delle proprie scelte e l’importante ruolo che sembra destinata a rivestire nella storia.
Ciri The Forest Girl
“I have to find my destiny.”
Ora che le timelines appaiono decisamente più chiare, la trama procede a gonfie vele anche nella foresta di Brokilon. Il patto per poter rimanere al riparo nella foresta è bere dalle acque di Brokilon, famose per alleviare le sofferenze e per rimuovere i ricordi: a questo punto la trama di Ciri diventa decisiva per il ricongiungimento con quella di Geralt, non essendo il witcher attualmente intenzionato a trovare il proprio destino.
Il filo che accomuna i tre protagonisti è rappresentato dalla consapevolezza delle nefandezze del mondo, dalla conoscenza delle proprie possibilità e dei propri limiti e dalla maturità nel compiere le proprie azioni. L’episodio mette bene in luce i caratteri dei personaggi e avvalla un gioco di introspezione che era stato già distintamente iniziato, dove Geralt è solo la punta di una storia ben ramificata che vede le sue radici non solo nella Law of Surprise, ma nella determinazione e nel coraggio della principessa Pavetta, non meno leonessa della più acclamata madre.
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Betrayer Moon 1×03 | ND milioni – ND rating |
Of Banquets, Bastards And Burials 1×04 | ND milioni – ND rating |
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Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.