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Ci sono drama scritti male e recitati male; ci sono drama scritti bene e recitati bene. E poi ci sono quelli che stanno a metà, come This Is Us: scritto male e recitato bene (non da tutti, ma dettagli).
Spesso infatti, all’interno delle recensioni, ci si tiene particolarmente ad appuntare come la vera forza di This Is Us sia la possibile gestione della storia (attraverso un cardine narrativo) su più piani temporali. Una trovata che “sconvolse” quando venne rivelata nel finale del pilot e che ancora oggi rappresenta il vero “qualcosa in più” della serie. Peccato che molto spesso registi e produttori si dimentichino di questo fattore prediligendo invece una narrazione drama essenzialmente lineare, scelta che appiattisce la storia azzerando qualsiasi tipo di differenza dai mille comunissimi family drama che impestano i palinsesti televisivi di tutto il mondo.
Un elemento, tuttavia, che spesso ci si dimentica di citare in positivo è la duttilità recitativa del cast e dell’innata bravura di alcuni dei suoi membri: Milo Ventimiglia e Sterling K. Brown sono gli esempi lampanti di quello di a cui si sta facendo riferimento, ottimi attori, versatili ed in grado di calamitare l’attenzione e di far calare il pubblico in scena anche con un semplice sguardo, con un banale cambio di inquadratura.
Non è un caso che “Clouds”, incentrato sul ritorno alla realtà dei terribili tre Pearson dopo il periodo di confronto passato insieme nella baita in montagna, rappresenti l’episodio perfetto per parlare di un Sterling K. Brown in grande spolvero. Minutaggio concentrato, sì, ma ottimamente ben speso in una serie di monologhi introspettivi durante la sua seduta da uno psicoterapeuta: decidere di far aprire dal punto di vista umano il personaggio di Randall potrebbe regalare moltissime gioie a questa serie dal momento che l’altro personaggio approfondito (Kevin) ne ha regalate tante altre.
Per quanto concerne la star del cinema, il suo ritorno alla realtà coincide con il dover affrontare la senilità della madre e l’avanzare dell’Alzheimer. Un aspetto che permette di mettere nuovamente in luce un’umanità, quella di Kevin, spesso tenuta in disparte, ma che trova sempre modo di ritornare in auge nei momenti più opportuni.
Relativamente a Kate c’è ben poco da dire dal momento che il suo ritorno a casa coincide, invece, con il suo riappacificarsi con il mondo, la migliore amica e Toby.
Fatta eccezione quindi per la porzione di trama riguardante Randall la puntata svolge il proprio compitino settimanale senza lasciare essenzialmente nulla allo spettatore. Da dimenticare, poi, il desiderio di This Is Us nel tentare di apparire giovane, appagante ed al passo con i tempi andando ad inserire un inutilissimo e quanto mai discutibile “ok, boomer” in un modo del tutto casuale. Una serie che gioca a fare la giovane sotto vari aspetti, dimenticandosi spesso e volentieri il peso psicologico e sociale della narrazione sulla quale si poggia. Una risata ogni tanto è concessa, sia chiaro, ma scadere nel ridicolo è decisamente molto più semplice di quello che si crede.
Spesso infatti, all’interno delle recensioni, ci si tiene particolarmente ad appuntare come la vera forza di This Is Us sia la possibile gestione della storia (attraverso un cardine narrativo) su più piani temporali. Una trovata che “sconvolse” quando venne rivelata nel finale del pilot e che ancora oggi rappresenta il vero “qualcosa in più” della serie. Peccato che molto spesso registi e produttori si dimentichino di questo fattore prediligendo invece una narrazione drama essenzialmente lineare, scelta che appiattisce la storia azzerando qualsiasi tipo di differenza dai mille comunissimi family drama che impestano i palinsesti televisivi di tutto il mondo.
Un elemento, tuttavia, che spesso ci si dimentica di citare in positivo è la duttilità recitativa del cast e dell’innata bravura di alcuni dei suoi membri: Milo Ventimiglia e Sterling K. Brown sono gli esempi lampanti di quello di a cui si sta facendo riferimento, ottimi attori, versatili ed in grado di calamitare l’attenzione e di far calare il pubblico in scena anche con un semplice sguardo, con un banale cambio di inquadratura.
Non è un caso che “Clouds”, incentrato sul ritorno alla realtà dei terribili tre Pearson dopo il periodo di confronto passato insieme nella baita in montagna, rappresenti l’episodio perfetto per parlare di un Sterling K. Brown in grande spolvero. Minutaggio concentrato, sì, ma ottimamente ben speso in una serie di monologhi introspettivi durante la sua seduta da uno psicoterapeuta: decidere di far aprire dal punto di vista umano il personaggio di Randall potrebbe regalare moltissime gioie a questa serie dal momento che l’altro personaggio approfondito (Kevin) ne ha regalate tante altre.
Per quanto concerne la star del cinema, il suo ritorno alla realtà coincide con il dover affrontare la senilità della madre e l’avanzare dell’Alzheimer. Un aspetto che permette di mettere nuovamente in luce un’umanità, quella di Kevin, spesso tenuta in disparte, ma che trova sempre modo di ritornare in auge nei momenti più opportuni.
Relativamente a Kate c’è ben poco da dire dal momento che il suo ritorno a casa coincide, invece, con il suo riappacificarsi con il mondo, la migliore amica e Toby.
Fatta eccezione quindi per la porzione di trama riguardante Randall la puntata svolge il proprio compitino settimanale senza lasciare essenzialmente nulla allo spettatore. Da dimenticare, poi, il desiderio di This Is Us nel tentare di apparire giovane, appagante ed al passo con i tempi andando ad inserire un inutilissimo e quanto mai discutibile “ok, boomer” in un modo del tutto casuale. Una serie che gioca a fare la giovane sotto vari aspetti, dimenticandosi spesso e volentieri il peso psicologico e sociale della narrazione sulla quale si poggia. Una risata ogni tanto è concessa, sia chiaro, ma scadere nel ridicolo è decisamente molto più semplice di quello che si crede.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Come nuvole all’orizzonte, il cielo di This Is Us sembra essersi rischiarato dopo le nubi palesatesi con gli scorsi episodi. Tuttavia qualcosa sembra ancora non essersi del tutto placato all’interno della narrazione: la terapia di Randall potrebbe avere dei risvolti decisamente interessanti, così come gli effetti della malattia di Rebecca sulla donna stessa e su Kevin. Ora al pubblico di This Is Us aspetta una settimana di pausa forzata e poi sarà un vero e proprio rush verso il finale di stagione.
The Cabin 4×14 | 6.46 milioni – 1.4 rating |
Clouds 4×15 | 6.98 milioni – 1.4 rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.