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The Eddy continua con una puntata incentrata su uno dei protagonisti principali, Maja, centrale per il suo rapporto con il protagonista Elliot. Già indirettamente conosciuta negli episodi precedenti, qui la cantate dal viso di bambola e dalla voce angelica non presenta degli aspetti caratteriali diversi da quelli che erano già stati presentati, ma viene approfondita calandosi nella sua sfera intima.
La fragilità di Maja è l’aspetto che assume più rilevanza e di cui vengono messe alla luce diverse sfaccettature, in primis l’insicurezza sulla sua carriera che emerge nella parte iniziale dell’episodio, in occasione dell’incontro con Daniel. Famoso cantante che la vuole a tutti i costi come corista nel suo gruppo, quasi uno spasimante, Daniel rappresenta tutto ciò che Elliot non riesce ad essere per Maja: un uomo che ne apprezzi il valore, le conceda le sue attenzioni, le offra un’opportunità di successo e soprattutto di stabilità. È comprensibile, quindi, che la protagonista ne sia tentata, lei che come tutti gli altri membri della band si mostra consumata dai tentativi, dalla precarietà, dalla consapevolezza che il talento non basti e che serva anche l’occasione giusta per riuscire a far fortuna. Quell’occasione per Maja è un successo a metà, dal momento che coglierla significherebbe accettare di valere molto come corista ma molto poco come prima voce.
Ad aggiungere peso a questa scelta tormentata c’è poi l’arrivo della madre, che si scopre riaffacciarsi nella vita della figlia solamente al momento del bisogno: una donna senza casa, senza lavoro, alla continua rincorsa dell’uomo di turno che la deluderà e lascerà nuovamente senza soldi e senza un tetto.
Maja, quindi, proviene da un ambiente ancor più squallido e disastrato di quello che fa da sfondo alla vicenda di The Eddy e a confronto del quale, probabilmente, la periferia parigina le sarà sembrata, in un vicino passato, un affascinante palcoscenico. Questa illusione però non ha portato da nessuna parte e il ripetersi dell’incontro con la madre fa prendere coscienza a Maja che ancora una volta è arrivato il momento di ricominciare di capo.
Il suo piccolo appartamento diventa a questo punto il set di un saluto commovente con Julie, per la quale Maja sembra più aver fatto da sorella maggiore che da madre. Il difficile rapporto con Elliot è la sola cosa in comune tra le due, ma anche l’assenza della figura materna, la ricerca di una casa, di un angolo di intimità, in pratica di una famiglia, rappresentano delle componenti essenziali per comprendere la loro alchimia. Anche nell’affrontare le proprie paure e insicurezze, Maja sembra rispecchiarsi in Julie, nella quale sembra vedere una versione più giovane di sé – “I will give you an advise, tell people what you feel” – sottolineato inoltre dai numerosi incoraggiamenti e tentativi di rafforzarne l’autostima.
La complessità del carattere di Maja si inquadra perfettamente tra il confronto con la madre e quello con Julie, e si identifica con un’età di mezzo nella quale si è già responsabili dei propri insuccessi ma in cui si crede ancora nei propri sogni. Questo rappresenta sicuramente un elemento ricorrente nella serie, in cui tutti i membri della band sembrano appartenere ad una generazione di giovani adulti che non sembrano essere liberi di scegliere per il proprio futuro, imprigionati in una società asfittica e deprimente. Loro vivono rincorrendo un successo che pare essere un vero e proprio miraggio, del quale infatti allo spettatore non viene mostrata nemmeno l’ombra, e che finalmente, in questo episodio, per Maja si fa incredibilmente tangibile.
Si arriva perciò con un buon climax al momento culmine dell’incontro tra Maja ed Elliot in aeroporto. Proprio qui, l’episodio tradisce clamorosamente le aspettative del pubblico, che aspetta un nuovo risvolto di trama già da quattro puntate. Arrivando finalmente ad un confronto tra i due amanti, in cui sarebbero dovuti uscire fuori i loro sentimenti, apprendendo di più sui loro trascorsi, tutto si risolve nell’ennesimo vuoto scambio di parole, senza neppur un bacio, un minimo di coinvolgimento emotivo. Bello sarebbe stato quanto meno che Maja avesse preso veramente quell’aereo, lanciando in definitiva un rimarcato messaggio di realistica disillusione. Invece no, con gli ultimi tre minuti la serie cerca riparo nell’amore romantico, con un “colpo di scena” un po’ sbiadito e dai toni troppo sentimentali che lascia lo spettatore perplesso, se non avvilito.
In conclusione, quindi, ci si trova davanti ad un episodio che aveva l’occasione di raccontare qualcosa di diverso, incentrato sul personaggio, forse, più interessante della serie, ma che invece è risultato essere banale e ormai eccessivamente ripetitivo.
La fragilità di Maja è l’aspetto che assume più rilevanza e di cui vengono messe alla luce diverse sfaccettature, in primis l’insicurezza sulla sua carriera che emerge nella parte iniziale dell’episodio, in occasione dell’incontro con Daniel. Famoso cantante che la vuole a tutti i costi come corista nel suo gruppo, quasi uno spasimante, Daniel rappresenta tutto ciò che Elliot non riesce ad essere per Maja: un uomo che ne apprezzi il valore, le conceda le sue attenzioni, le offra un’opportunità di successo e soprattutto di stabilità. È comprensibile, quindi, che la protagonista ne sia tentata, lei che come tutti gli altri membri della band si mostra consumata dai tentativi, dalla precarietà, dalla consapevolezza che il talento non basti e che serva anche l’occasione giusta per riuscire a far fortuna. Quell’occasione per Maja è un successo a metà, dal momento che coglierla significherebbe accettare di valere molto come corista ma molto poco come prima voce.
Ad aggiungere peso a questa scelta tormentata c’è poi l’arrivo della madre, che si scopre riaffacciarsi nella vita della figlia solamente al momento del bisogno: una donna senza casa, senza lavoro, alla continua rincorsa dell’uomo di turno che la deluderà e lascerà nuovamente senza soldi e senza un tetto.
Maja, quindi, proviene da un ambiente ancor più squallido e disastrato di quello che fa da sfondo alla vicenda di The Eddy e a confronto del quale, probabilmente, la periferia parigina le sarà sembrata, in un vicino passato, un affascinante palcoscenico. Questa illusione però non ha portato da nessuna parte e il ripetersi dell’incontro con la madre fa prendere coscienza a Maja che ancora una volta è arrivato il momento di ricominciare di capo.
Il suo piccolo appartamento diventa a questo punto il set di un saluto commovente con Julie, per la quale Maja sembra più aver fatto da sorella maggiore che da madre. Il difficile rapporto con Elliot è la sola cosa in comune tra le due, ma anche l’assenza della figura materna, la ricerca di una casa, di un angolo di intimità, in pratica di una famiglia, rappresentano delle componenti essenziali per comprendere la loro alchimia. Anche nell’affrontare le proprie paure e insicurezze, Maja sembra rispecchiarsi in Julie, nella quale sembra vedere una versione più giovane di sé – “I will give you an advise, tell people what you feel” – sottolineato inoltre dai numerosi incoraggiamenti e tentativi di rafforzarne l’autostima.
La complessità del carattere di Maja si inquadra perfettamente tra il confronto con la madre e quello con Julie, e si identifica con un’età di mezzo nella quale si è già responsabili dei propri insuccessi ma in cui si crede ancora nei propri sogni. Questo rappresenta sicuramente un elemento ricorrente nella serie, in cui tutti i membri della band sembrano appartenere ad una generazione di giovani adulti che non sembrano essere liberi di scegliere per il proprio futuro, imprigionati in una società asfittica e deprimente. Loro vivono rincorrendo un successo che pare essere un vero e proprio miraggio, del quale infatti allo spettatore non viene mostrata nemmeno l’ombra, e che finalmente, in questo episodio, per Maja si fa incredibilmente tangibile.
Si arriva perciò con un buon climax al momento culmine dell’incontro tra Maja ed Elliot in aeroporto. Proprio qui, l’episodio tradisce clamorosamente le aspettative del pubblico, che aspetta un nuovo risvolto di trama già da quattro puntate. Arrivando finalmente ad un confronto tra i due amanti, in cui sarebbero dovuti uscire fuori i loro sentimenti, apprendendo di più sui loro trascorsi, tutto si risolve nell’ennesimo vuoto scambio di parole, senza neppur un bacio, un minimo di coinvolgimento emotivo. Bello sarebbe stato quanto meno che Maja avesse preso veramente quell’aereo, lanciando in definitiva un rimarcato messaggio di realistica disillusione. Invece no, con gli ultimi tre minuti la serie cerca riparo nell’amore romantico, con un “colpo di scena” un po’ sbiadito e dai toni troppo sentimentali che lascia lo spettatore perplesso, se non avvilito.
In conclusione, quindi, ci si trova davanti ad un episodio che aveva l’occasione di raccontare qualcosa di diverso, incentrato sul personaggio, forse, più interessante della serie, ma che invece è risultato essere banale e ormai eccessivamente ripetitivo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Eddy era partita in maniera accattivante ed era giunta a metà strada facendosi vanto della regia, della musica e delle scelte stilistiche. La serie sta commettendo tuttavia il grosso errore di portarla troppo per le lunghe, scontando probabilmente la scelta di dividere un thriller in episodi incentrati sui singoli protagonisti. La storia si appiattisce, quindi, sulle vicissitudini sentimentali dimenticandosi completamente della trama orizzontale.
Jude 1×04 | ND milioni – ND rating |
Maja 1×05 | ND milioni – ND rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.