La nuova stagione di The Umbrella Academy trova il suo habitat naturale nei “dorati anni ’60” fra gombloddi orditi da associazioni massoniche occulte (i Maestosi 12 da cui il titolo) e rivendicazioni di diritti in un’epoca (in realtà tremendamente attuale) che non vede di buon occhio i freaks come loro.
Il momento clou dell’episodio è certamente il tentativo d’intrufolarsi all’interno del consolato messicano da parte dell’inedito trio Lila-Diego-Number Five, una sequenza che da sola vale tutto l’episodio per il ritmo narrativo particolarmente elaborato, l’atmosfera da spy-story ed i colpi di scena che si susseguono ininterrottamente.
Per il resto l’episodio si rivela molto variegato e sfaccettato al suo interno: i fratelli cominciano finalmente a ritrovarsi fra loro e questo presupporrebbe che la battaglia finale contro l’Apocalisse sia ormai vicina. Ma i caratteri non proprio conciliabili dei vari membri dell’Umbrella Academy (e la consapevolezza che mancano ancora 6 episodi alla fine) fanno sì che le cose non siano così semplici. E per fortuna, poiché questo dà la possibilità di assistere a dialoghi estremamente poetici ma allo stesso tempo molto realistici, come s’addice a qualunque famiglia disfunzionale in cui rancori e malumori impediscono un vero dialogo. Particolarmente apprezzabili, in questo senso, il dialogo fra Klaus e Allison con una rilettura molto “particolare” della favola della Rana e dello Scorpione.
Klaus: “Have you ever heard the fable of The Scorpion and The Frog? The scorpion wants to get across the river, so he asks the frog to carry him across. But the frog’s like “Well, what’s in it for me?” And the scorpion’s like “How about five bucks?” And the frog says, “Make it 20”, the scorpion’s like “10”, the frog goes, “All right, fine, 15”. And the scorpion’s like “All right, fine, 15”. Then halfway across the river, the frog feels this terrible pain on his back, and… the scorpion stung him. You know? And the frog’s like “Well, what the hell? We’re both gonna drown now!”, and… they both did.
[…] The point is frogs are bitches and we do not negotiate with terrorists.”
Allo stesso modo il confronto fra Luther e Vanya fa leva sull’intensa drammaticità del momento ma soprattutto sull’hype rilasciato nello spettatore. E tuttavia non si scade mai particolarmente nel mero guilty pleasure ma tutto risulta funzionale alla trama e perfettamente rispettoso dei caratteri dei personaggi. In questo senso potrebbe apparire molto più forzata la reunion fra Luther e Allison, ma anche in questo caso si tratta di un ulteriore tassello per il ricongiungimento di quest’ultima con il resto dell’Academy dopo la rivelazione/riassunto dell’imminente Apocalisse da parte dell’ex Spaceboy. Senza dimenticare che poi questo fa da preludio ad un’altra bellissima scena che diventerà sicuramente iconica: la serata etilica a base di elio tra Luther ed Elliot (Kevin Rankin), vera rivelazione e ottimo character comico di questa seconda stagione.
Per quanto riguarda Vanya invece, la reunion con i fratelli dell’Academy ha l’effetto opposto di allontanarla sempre di più dal gruppo, ma anche questa soluzione può essere vista positivamente in quanto approfondisce di più il rapporto fra lei e la famiglia Cooper, in particolare il rapporto con Sissy (Marin Ireland, già vista in Sneaky Pete), la cui svolta inedita (anche se prevedibile sotto molti aspetti) è senza dubbio apprezzabile e potrebbe essere la chiave per il possibile ricongiungimento di Vanya con il resto del gruppo.
Per quanto riguarda la storyline principale, questa fa leva sui numerosi e continui plot twist presentati. A cominciare da quello iniziale in cui viene finalmente alla luce il passato di Lila (Ritu Arya) e il suo rapporto con The Handler, mostrando anche una versione inconsueta e “materna” della stessa. Viene inoltre rivelata l’origine dei misteriosi sicari Svedesi (“The IKEA mafia“) facenti parte dell’organizzazione ed il loro ruolo all’interno della trama. Ma se da una parte si ha rivelazioni così importanti e attese, dall’altra si moltiplicano a dismisura i misteri relativi alla misteriosa organizzazione massonica dei Majestic 12 ed il ruolo svolto da Sir Reginald Hargreeves. In particolare il cliffhanger finale, e le parole misteriose pronunciate da Five, lasciano un alone di mistero sulla sua reale conoscenza in merito ai suoi futuri “figli”. E soprattutto sul ruolo di Grace/Mamma (Jordan Claire Robbins), protagonista di un altro momento guilty pleasure con Diego che serve però anche a porre ulteriori domande sulla sua vera natura e sul suo rapporto con Sir Reginald.
Tali domande vengono lasciate in sospeso mentre una meravigliosa sequenza action sulle note di “I Was Made For Loving You Baby” conclude magnificamente un episodio che brilla per regia e scelte di soundtrack.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Swedish Job 2×03 | ND milioni – ND rating |
The Majestic Twelve 2×04 | ND milioni – ND rating |
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!