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E’ sempre meglio non fare arrabbiare il Diavolo, altrimenti si rischia di rendere la Terra un vero inferno.
Probabilmente la congrega di streghe di cui fa parte la famiglia di Sabrina avrà pensato una cosa simile nel momento in cui scopre della fuga dell’Oscuro Signore e del suo essere un vero e proprio desaparecido. In questo sesto episodio, quindi, inizia sia la fase di ricerca del fuggitivo, sia la ricerca di vere e proprie difese. Queste ultime, in realtà, non riguardano solamente Lucifero, ma anche il gruppo di pagani che sta tenendo sotto scacco l’intero gruppo di streghe (ormai allo sbando e private di ogni qualsivoglia tipo di potere magico).
Privati del proprio potere, i membri della congrega decidono di evocare e richiedere l’aiuto della comunità di streghe “abbandonate” (o comunque allontanatesi dal credo originale). Nonostante un approccio, avvenuto in conclusione del precedente episodio, duro e scontroso, ben presto la congrega e le “streghe solitarie” giungono ad un accorto. Un misero deus ex machina che permette alla trama di reggersi, ma che svilisce la cattiveria scenica messa in mostra durante l’arrivo. La puntata, inoltre, sembra silenziosamente votata a mostrare una prevaricazione della figura femminile rispetto a quella maschile in ogni suo singolo aspetto: da quello lavorativo/magico a quello sociale. Un aspetto, questo, che se da un lato risulta pedante o ripetitivo, dall’altro concede maggiore focus alla figura delle “streghe” rispetto a quella dell’Oscuro Signore, tornato in auge solo in questi ultimi episodi.
La puntata, però, porta in scena un secondo deus ex machina, dopo l’insospettabile accordo di cui si faceva menzione poco sopra: Caliban decide che è arrivato il momento di smettere di ripetere ogni due minuti di essere fatto di argilla e, piuttosto, di aiutare Sabrina. Perché? Perché così, con il secondo accordo dell’episodio, potranno regnare insieme. Un risvolto che ha perfettamente senso logico: perché mai approfittare degli altri impegni di Sabrina per superare la terza ed ultima prova (e diventare di conseguenza Re degli Inferi), quando può sprecare del tempo utile per aiutare Sabrina e concedergli la possibilità di governare? Un piano geniale. Si comincia quindi ad intravedere il senso di far ripetere in continuazione al personaggio d’essere fatto di argilla: per sottolineare la sua stupidità logica, evidentemente.
La puntata non risparmia lo spettatore dal suo personale momento teen. Ecco quindi l’offerta ad Afrodite, tra due persone che evidentemente non si amano davvero (visto che l’offerta non viene accettata dalla Dea), elemento per sollevare dubbi di romanticismo all’interno della varie coppie: Harvey ama ancora Sabrina? E Sabrina? E Roz e Nick che ruolo hanno in tutta questa matassa fatta d’amore e di melensi abbracci e baci?
Per fortuna l’episodio regala anche qualche buona dose di splatter (anche se edulcorata), con una Hilda in completa metamorfosi ed una Zelda armata di fucile. Poco sangue, a dire il vero, tanto amore (forse troppo).
Lo scontro con Circe si conclude in poco tempo e fa sollevare alcune domande allo spettatore: Sabrina, con l’aiuto delle altre streghe, fa irruzione al Circo e semina distruzione e panico solamente per rapire Circe. Non si poteva chiudere direttamente in quel momento l’intera diatriba con i pagani? Evidentemente no: mancano ancora due episodi alla conclusione di questa terza parte, qualcosa dovrà pure accadere anche in queste ultime due ore rimaste, no?
Probabilmente la congrega di streghe di cui fa parte la famiglia di Sabrina avrà pensato una cosa simile nel momento in cui scopre della fuga dell’Oscuro Signore e del suo essere un vero e proprio desaparecido. In questo sesto episodio, quindi, inizia sia la fase di ricerca del fuggitivo, sia la ricerca di vere e proprie difese. Queste ultime, in realtà, non riguardano solamente Lucifero, ma anche il gruppo di pagani che sta tenendo sotto scacco l’intero gruppo di streghe (ormai allo sbando e private di ogni qualsivoglia tipo di potere magico).
Privati del proprio potere, i membri della congrega decidono di evocare e richiedere l’aiuto della comunità di streghe “abbandonate” (o comunque allontanatesi dal credo originale). Nonostante un approccio, avvenuto in conclusione del precedente episodio, duro e scontroso, ben presto la congrega e le “streghe solitarie” giungono ad un accorto. Un misero deus ex machina che permette alla trama di reggersi, ma che svilisce la cattiveria scenica messa in mostra durante l’arrivo. La puntata, inoltre, sembra silenziosamente votata a mostrare una prevaricazione della figura femminile rispetto a quella maschile in ogni suo singolo aspetto: da quello lavorativo/magico a quello sociale. Un aspetto, questo, che se da un lato risulta pedante o ripetitivo, dall’altro concede maggiore focus alla figura delle “streghe” rispetto a quella dell’Oscuro Signore, tornato in auge solo in questi ultimi episodi.
La puntata, però, porta in scena un secondo deus ex machina, dopo l’insospettabile accordo di cui si faceva menzione poco sopra: Caliban decide che è arrivato il momento di smettere di ripetere ogni due minuti di essere fatto di argilla e, piuttosto, di aiutare Sabrina. Perché? Perché così, con il secondo accordo dell’episodio, potranno regnare insieme. Un risvolto che ha perfettamente senso logico: perché mai approfittare degli altri impegni di Sabrina per superare la terza ed ultima prova (e diventare di conseguenza Re degli Inferi), quando può sprecare del tempo utile per aiutare Sabrina e concedergli la possibilità di governare? Un piano geniale. Si comincia quindi ad intravedere il senso di far ripetere in continuazione al personaggio d’essere fatto di argilla: per sottolineare la sua stupidità logica, evidentemente.
La puntata non risparmia lo spettatore dal suo personale momento teen. Ecco quindi l’offerta ad Afrodite, tra due persone che evidentemente non si amano davvero (visto che l’offerta non viene accettata dalla Dea), elemento per sollevare dubbi di romanticismo all’interno della varie coppie: Harvey ama ancora Sabrina? E Sabrina? E Roz e Nick che ruolo hanno in tutta questa matassa fatta d’amore e di melensi abbracci e baci?
Per fortuna l’episodio regala anche qualche buona dose di splatter (anche se edulcorata), con una Hilda in completa metamorfosi ed una Zelda armata di fucile. Poco sangue, a dire il vero, tanto amore (forse troppo).
Lo scontro con Circe si conclude in poco tempo e fa sollevare alcune domande allo spettatore: Sabrina, con l’aiuto delle altre streghe, fa irruzione al Circo e semina distruzione e panico solamente per rapire Circe. Non si poteva chiudere direttamente in quel momento l’intera diatriba con i pagani? Evidentemente no: mancano ancora due episodi alla conclusione di questa terza parte, qualcosa dovrà pure accadere anche in queste ultime due ore rimaste, no?
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Certo, nell’episodio succede qualcosa e c’è la solita frenesia narrativa che già nelle passate recensioni avevamo avuto modo di evidenziare. Ma c’è anche un attendismo e risvolti narrativi talmente tanto convenienti da far storcere il naso e far dubitare della bontà della storia. Cara Netflix, metti da parte un po’ di questo stucchevole amore e ridacci magie, sangue, dolore e malinconici abbandoni. Non sembra nemmeno di chiedere troppo.
Chapter Twenty-Five: The Devil Within 2×05 | ND milioni – ND rating |
Chapter Twenty-Six: All of Them Witches 2×06 | ND milioni – ND rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.