Doctor Who 10×03 – Thin IceTEMPO DI LETTURA 6 min

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Si potrebbe parafrasare quanto detto nella precedente recensione, adattando il tutto a questo particolare tipo di avventura. Quando il Dottore si presenta ad una nuova companion, vi è uno schema ricorrente delle prime avventure. Nella dimostrazione delle potenzialità del Tardis, nel far abituare un personaggio a cosa voglia mai dire viaggiare nel tempo, non si potrà prescindere dal visitare anche passate epoche storiche (seppure in maniera fortuita, come in questo caso).
 
“It’s just time travel. Don’t overthink it.”
 
Si è ormai capito il giochetto e l’attitudine, in fase di stesura delle recensioni, a confrontare nuovi episodi con la rievocazione di casi analoghi negli scorsi 12 anni di trasmissione. Avendo abusato di questa pratica, non si andrà a ricordare di come Rose, dopo aver assistito alla fine del mondo, si trovi a fare diretta conoscenza con Charles Dickens; di come Martha, prima di trovarsi in un futuro grande ingorgo stradale, abbia conosciuto niente meno che William Shakespeare; oppure quando Donna viene coinvolta direttamente nella tragedia di Pompei, non prima di essere entrata in contatto con una futura colonia terrestre nel pianeta degli Ood; oppure Amy che prima vive l’avventura nel futuro di “The Beast Below” (episodio che ha caratteristiche in comune sia con “Smile” che con “Thin Ice”: da un lato la colonia terrestre che cerca nuovi pianeti da colonizzare, dall’altra la tematica ricorrente dello sfruttamento di una creatura e della fede del Dottore verso la bontà di essa), per poi piombare nel passato, facendo la conoscenza di Winston Churchill; infine Clara, in un altro pianeta con “The Rings Of Akhaten” – non è chiaro sia il futuro o meno, ma è sicuramente un contesto ignoto per lei quanto per gli spettatori – dopodiché in piena guerra fredda, con “Cold War”.
“Thin Ice” quindi risponde al rigido schema, già citato, di presentazione delle avventure Dottore+companion. Rigido schema altamente variabile a seconda del particolare clima stilistico che l’eventuale stagione propone. In linea con “Smile”, la 10×03 continua ad insistere sul costante “dialogo conoscitivo” tra il Dottore e Bill. Il Dodicesimo, in questo modo, ha tutte le possibilità di presentare nuovamente se stesso, vivendo con estrema leggerezza una nuova fase della sua vita. Non ricordando più niente di Clara, costretto sulla Terra da un misterioso giuramento, non si fa problemi a vivere situazioni di pericolo e di rischio costante, in questo particolare caso coinvolgendo Bill al 100%. Da notare il cambio di atteggiamento con i precedenti due episodi, quando sembrava volerla allontanare a tutti i costi da pericolose situazioni.
“Thin Ice” chiude quindi la trilogia aperta con “The Pilot“, se considerata la diretta continuità temporale dei tre episodi, e lo fa consacrando il nuovo corso del protagonista come della serie stessa. Una ritrovata leggerezza è presente sia nel modo di fare del Dottore, sia nella struttura stessa degli episodi finora presentati.
Vi sono una gran quantità di sfumature che permettono di cogliere quanto appena asserito riguardo il Time Lord. L’inevitabile momento in cui Bill, in qualità di nuova compagna di viaggio, rimane shockata di fronte alla tragicità della morte di Spider è gestito in maniera assolutamente significativa. La crisi tutta umana di fronte alla possibilità che, viaggiando, si possa assistere a morti varie viene “liquidata” dal Dottore con calma glaciale e filosofia con cui è difficile non concordare, conoscendo i precedenti della saga. Ritorna quindi il tema già presentato in “The Day Of The Doctor“, riguardo il ricordare il numero esatto di morti cui si è assistito e il dimenticarlo per poter andare avanti (posizioni che vedevano il contrasto tra il Dottore di David Tennant e quello di Matt Smith). La recitazione sempre efficace di Peter Capaldi regala l’immagine di una pace interiore, della presa di coscienza che è solo controproducente fermarsi e indignarsi per ogni evento sconveniente.
 
“I’m 2000 years old and I’ve never had the time for the luxury of outrage.”
 
Leggerezza nell’agire del Dottore che, come detto, si riflette in una leggerezza nello scorrimento dell’episodio. Il precedente di Sarah Dollard, come sceneggiatrice in DW, non è stato dei migliori. “Face The Raven“, per come è stata trattata in maniera affrettata la dipartita di Clara – quasi una formalità da superare per la svolta di trama degli ultimi due episodi della nona stagione – aveva registrato uno Slap in fase di valutazione. La sceneggiatrice australiana, con “Thin Ice”, sembra voler fare le cose con maggiore calma, annullando del tutto un elemento assai frequente nel recente passato: la complessità con conseguente rapidità.
L’ottava e la nona stagione, senza voler andare troppo indietro, avevano una caratteristica ricorrente tutta moffattiana. Ogni episodio, anche il più filler, presentava infatti intrecci cervellotici, nella dimensione temporale, così come nella risoluzione della trama. Basti pensare a episodi come “Time Heist“, oppure alla brillante e complessa coppia di episodi “Under The Lake“/”Before The Flood“. Evoluzioni complesse di trama, approfondimento di personaggi di contorno, alto ritmo per gestire i tanti punti di svolta interni, trovate fantasiose e originali: tutto ciò sembra superfluo e superato, in questa decima stagione. Anche in “Thin Ice”, così come in “Smile”, la preparazione agli eventi è più lenta del solito (basti pensare alla buona decina di minuti iniziali in cui il Dottore e Bill girano per la fiera), utile ai già citati dialoghi tra i due. Ciò che stupisce, però, è la risoluzione finale. Il cattivo è cattivo e basta (il Dottore individua il suo essere un umano grazie ad un’esternazione razzista) e appare il tempo sufficiente a dare spiegazioni sulla creatura acquatica sotto il Tamigi; i “rapimenti” acquatici trovano una spiegazione meramente materiale (la produzione di carburante), riconducibile alla cattiveria citata; la stessa creatura acquatica non viene mai mostrata per intero e la sua origine non viene approfondita né affrontata.
 
“No one’s gonna open the door just because you’re knocking.”
 
La dimensione filleristica degli episodi, sposata alla leggerezza di cui si è parlato, trova terreno fertile nel momento in cui la curiosità dello spettatore viene smossa dalla trama orizzontale. “Thin Ice” aggiunge un elemento al mistero della bizzarra cassaforte con scritte gallifreyane sopra: c’è qualcuno dentro che bussa (la tematica del knock knock – titolo del prossimo episodio, ma pare solo una coincidenza, vedendo il promo – non può non ricondurre a The Master). La decima stagione sembra così riprendere il tema dell’ottava in cui vi era un mistero ricorrente, mistero cui, in ogni episodio (autoconclusivo), si aggiungevano indizi e piccoli elementi, utili a collegare i vari episodi tra loro. La nona stagione si era mantenuta più vaga in questo senso, con un risultato qualitativo più soddisfacente. Ma sono passati tre soli episodi, la decima stagione ha ancora tutte le carte in regola per stupire.
 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Capaldi rende al meglio l’attuale stato d’animo del protagonista (voglia di viaggiare, maggiore esperienza rispetto al passato, leggerezza)
  • Bill esperta di fantascienza che spiega al Dottore il motivo per cui non può “pestare una farfalla”
  • La questione razziale e il pugno del Dottore
  • Il ritorno della carta psichica
  • L’affiatamento con Bill
  • La trama orizzontale
  • Il Dottore che esalta ladri e truffatori
  • Stesso schema del precedente episodio: lentezza iniziale, rapida risoluzione con poco approfondimento sulla creatura acquatica

 

“Una salvezza abbondante, per un episodio che non fa che incrementare la curiosità per il prosieguo di questa stagione. La valutazione in questo caso tiene conto della dimensione “filler” dell’episodio, oltre che della sua classicità in fatto di tematiche trattate. Ciò non esclude la gradevole leggerezza di questo nuovo corso che Bill sembra aver aperto, in cui Doctor Who sembra riscoprire elementi di classicità, dirigendosi a capofitto verso un futuro di ulteriori e ben più radicali cambiamenti.”Questo è quanto detto in conclusione della precedente recensione. Aggiungere altro sarebbe superfluo.
 

Smile 10×02 4.25 milioni – ND rating
Thin Ice 10×03 3.76 milioni – ND rating

 

 

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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