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Doctor Who 11×03 – RosaTEMPO DI LETTURA 3 min

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Altre volte è capitato che il Dottore si imbattesse in figure importanti per la storia dell’umanità, sempre con risvolti particolarmente toccanti. Basti pensare a Van Gogh o a Agatha Christie e la grandissima ammirazione che il Dottore e relativa companion hanno avuto verso di loro. Nulla di strano quindi che anche questa nuova veste di Doctor Who decida di ambientare un episodio in un particolare momento storico e con un personaggio come Rosa Parks, decisivo per la tematica dell’integrazione razziale.
Eppure qualcosa stride rispetto ad altri episodi del genere. Si è citato proprio lo straziante episodio con Vincent Van Gogh. In quel caso la narrazione assumeva caratteri estremamente poetici e quasi fini a se stessi. L’inevitabilità degli eventi in una personalità burrascosa e tormentata rendevano inutile l’intero viaggio del Dottore, ma regalavano un enorme spaccato sul significato dell’arte e della sua immortalità. Con “Rosa” (titolo che fa sorridere, ripensando alla 1×01 del 2005) l’intento “didattico” emerge un po’ troppo. Il moltiplicarsi dei personaggi amplifica le considerazioni sulla tematica razzismo, sull’importanza civile della Parks, i dialoghi tra Ryan e Yaz e poi tra Yaz e la stessa Rosa assumono una funzione eccessivamente didascalica. Non si vuole entrare nel merito della sacrosanta tematica ed è inevitabile considerare quasi “necessario” un episodio del genere, considerando gli strascichi attuali. Ovviamente dal punto di vista artistico qualcosina si perde.
Il villain di episodio – un criminale fuggito dal futuro che vuole interrompere la catena di eventi che ha portato all’integrazione – è da apprezzare sicuramente per la sua natura “minimal”. Non più improbabili razze aliene da far eventualmente coincidere forzatamente con la storia di Rosa Parks, ma un singolo individuo che ha intenti assolutamente pertinenti con la mentalità dell’epoca descritta. Come dire: Rosa ha dato il via alla risoluzione di un problema, ma tale problema si ripresenterà. Assolutamente apprezzabile da questo punto di vista, ma anche in questo caso si intravede l’intento di voler far passare un messaggio che va al di là dell’estetica tipica di DW. La funzione di Krasko, poi, va anche vista come motore per dare profondità e riempire così i 49 minuti di episodio. Se non ci fosse stato sto tizio che voleva impedire la protesta dell’autobus, sicuramente il Dottore e i suoi compagni non avrebbero potuto ripercorrere – e far ripercorrere agli spettatori – le gesta di Rosa Parks e l’evento storico da lei perpetrato.
Qualche elemento in più l’episodio lo dà sulla caratterizzazione sia dei companion, ma anche del Dottore stesso/a. Interessantissima notare la carrellata dei primi piani della protagonista e il suo apporto molto più fisico con l’ambiente circostante. Impressionante vedere il Dottore essere presa/o per il collo. Ovviamente Jodie Whittaker contribuisce alla grande alla caratterizzazione maggiormente plastica del personaggio, grazie anche a movenze più dinamiche rispetto al recente passato. Per quanto riguarda Ryan e soci, la chimica sembra quella della serie classica, quando il Dottore rappresentava una frazione di un gruppo di gente (il tredicesimo chiama i suoi companion gang). Di conseguenza la combinazione tra personaggi è fonte di dialoghi incrociati tra tutti quanti, aumentando la possibilità di cogliere una buona caratterizzazione di queste nuove aggiunte. L’impatto comico di Ryan, come personaggio impacciato ma a sua volta determinato, è sicuramente degno di nota. In generale la chimica funziona, considerando il mix eterogenero tra figure di differenti età e occupazioni.
Volendo paragonare “Rosa” con un particolare periodo del passato, ci si può facilmente accostare al periodo di Eccleston, ovvero all’alba del nuovo corso dello show. Il Dottore, anche in questo caso, diventa veicolo per raccontare una storia specifica. Un protagonista funzionale che non attira la storia su di sé ma si immerge direttamente nella Storia, come spettatore e anche come attore del suo progredire.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La tematica affrontata…
  • Il villain “minimal”…
  • Caratterizzazione dei personaggi principali
  • Finale evocativo…
  • …ma eccessivamente “didattica”
  • …ma poco sfruttato e funzionale alla creazione di una storia dietro un evento storico
  • …ma eccessivamente didascalico

 

Non certo un episodio indimenticabile, ma utile a caratterizzare ulteriormente i nuovi personaggi principali da poco introdotti. Ovviamente anche la messa in scena efficace salva il tutto.

 

The Ghost Monument 11×02 7.11 milioni – ND rating
Rosa 11×03 6.40 milioni – ND rating

 

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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