Mentre ci immedesimiamo in quell’atmosfera dei primi del Novecento e tutto ci sembra vero, ci sembra di stare lì con Mrs.Hughes o con Mr.Carson?
E proprio per questi attenti parallelismi tra quell’epoca e la nostra che gli autori ci ripropongono sempre- e che noi tanto amiamo- non possiamo non accennare al ballo svoltosi una sera a Londra tra Lady Rose e Jack Ross, cantante afroamericano, colpevole -al dire della di lei madre- di aver posato l’occhio su una giovane ragazza bianca, quando in realtà cercava solo di salvarla da un’umiliazione sociale. D’altronde, è vero che siamo a Londra, ma è anche vero che sono i primi del Novecento, e ancora esistono leggi morali che regolano il modo di comportarsi in società. Certo il parlare affabilmente con un musicista, per di più di colore, non porta punti a favore della propria reputazione.
Se volessimo continuare poi a parlare degli Upstairs e dell’etichetta che al tempo andava rispettata da una ragazza di una certa classe sociale, non possiamo non menzionare la finalmente ottenuta intimità di Edith con l’amato Mr. Gregson. Il fatto -per casualità- viene riferito alla zia da cui la ragazza è ospite nella capitale inglese, e che coglie subito l’occasione per ricordarle il giusto comportamento da tenere con un uomo che non è (ancora) suo marito, pena un’onorabilità pessima. I tempi però stanno cambiando, e se una giovane donna si ritrova a voler assecondare anche i propri istinti oltre che l’amore, non c’è nulla di male. Anche qui dunque, un confronto tra chi è vecchio e chi è nuovo, tra chi ha vissuto in altri anni, prima di una Guerra Mondiale, e chi invece proprio grazie a questa Guerra ha capito che la vita è breve e che non ci si può lasciar sfuggire le occasioni per vivere.
Da menzionare è anche la dipartita -per nostra fortuna- di Edna Braithwaite, che ha tentato la scalata sociale cercando di ingannare il povero Tom, ovviamente con pessimi risultati. Diciamo che la replica di Miss O’Brien ha trovato il modo adeguato di andar via e contemporaneamente dare maggiore spazio ad un personaggio come Mr.Branson, un po’ oscurato alla fine della scorsa stagione, e che cerca pian piano di tornare alla realtà.
Probabilmente ci sarà dell’altro da aggiungere a questo quarto episodio, in particolare sul rapporto tra Lady Mary e Lord Gillingham, che personalmente ho trovato fosse solo la copia carbone dell’inizio della storia con Matthew e per questo di non necessaria nota. Ho preferito perciò concentrarmi su queste donne, forti e deboli, giovani e meno giovani, che più di tutto rappresentano l’incedere dei tempi tra disastri del Titanic e due Guerre Mondiali.
PRO:
- “Temo che l’allegria a colazione non sia una tradizione di questo paese”.
- I riferimenti al pensiero di quegli anni: la reputazione di una ragazza non più illibata e il rivolgere la parola ad un cantante nero, eventi che potevano minare la reputazione di una donna.
- Il confronto Mrs.Hughes-Anna: non si direbbe proprio che stiamo parlando di quasi cent’anni fa.
- Le donne di Downton, sia dei Downstairs che degli Upstairs.
- Lady Edith: una donna sempre più forte e sicura di sé. Il tipico personaggio che viene amato dallo spettatore anche perchè ne ha conosciuto le sofferenze del passato.
- Un grosso punto a sfavore si può dare sicuramente alla storia di Lady Mary e Lord Gillingham: il suo futuro compagno la bacia, poi la lascia per fidanzarsi con un’altra, e tutti sappiamo come andrà a finire. Molto simile, casualmente, a ciò che è accaduto con Matthew e Lavinia.
- La mancanza di una storyline valida di Mr.Crawley e Lady Cora: il primo fino ad ora è servito a rappresentare il pensiero dell’uomo del tempo sulla donna che lavora, la seconda è pressoché inesistente.
- L’altra replica di questa stagione: Edna Braithwaite, la nuova Miss O’Brien.
Concludiamo che la puntata non è stata male, dopotutto Downton Abbey raramente ci regala delusioni. Tuttavia, è la storia di Lady Mary che non convince e che, ahimè, di sicuro continuerà e terminerà nel medesimo modo di quella che si è avuta con Matthew, probabilmente a fine stagione per mantenere alta l’attenzione del pubblico. E’ una cosa già vista, e dagli autori di questo successo planetario non ci aspettiamo proprio il riproporre di materiale già usato. Per il resto, non possiamo dire quasi niente. Dopotutto, siamo a Downton.
VOTO EMMY
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.