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La domanda sorge spontanea: è giusto piegare il personaggio agli scopi della trama o dovrebbe essere la trama a piegarsi a favore del personaggio? In serie così longeve come Grey’s Anatomy, dove i protagonisti sono cresciuti dinanzi agli spettatori, la domanda non dovrebbe neanche porsi; il percorso portato avanti dai character di stagione in stagione dovrebbe rimanere coerente e non sgretolarsi di fronte ad esigenze esterne, per quanto difficile possa essere.
Per capire l’assurdità della gestione del caso-Alex, occorre tornare indietro nell’ultimo episodio in cui Karev ha avuto una parte consistente inerente sé stesso. Non si tratta della sua ultima apparizione, quella avvenuta in “My Shot”, bensì in “Whistlin’ Past The Graveyard”, episodio che ha sancito l’ufficializzazione del matrimonio tra i cosiddetti Jolex. Dopo mille tribolazioni e l’opportunità di tirarsi indietro propostagli direttamente dalla moglie e rifiutata nella season premiere, il matrimonio a lungo desiderato si è finalmente compiuto. Basterebbe questo a far capire come l’improvvisa sparizione di Alex, con tanto di menzogne annesse, non appare minimamente credibile.
A tutto, va poi aggiunto il rapporto dello stesso con Meredith, altra persona ignorata da Karev in queste ultime settimane. Ma se solo tre indizi riescono a fare una prova, in “Snowblind” arriva anche il terzo, buttato nel mezzo quasi casualmente dalla new entry Cormac Hayes che accusando Karev di essere “not devastated enough to come back and help Elisa”, aggiunge un ulteriore dubbio. Jo, Meredith, i suoi piccoli pazienti, abbandonare tutti loro non è un comportamento dell’Alex Karev che lo spettatore ha imparato a conoscere in questi lunghi 16 anni. E nessuna esigenza di trama, seppur forzata dall’uscita di Justin Chambers, può giustificarlo.
Aggrappati a questa convinzione, dunque, l’unica speranza che può accompagnare la settimana che porterà a quello che è stato già presentato come “Alex Karev Farewell Episode”, è che gli autori abbiano in serbo una motivazione più accettabile che, per quanto possa far male, non distrugga un finora eccellente percorso di crescita solo per rendere più facile la trasposizione della trama.
Per capire l’assurdità della gestione del caso-Alex, occorre tornare indietro nell’ultimo episodio in cui Karev ha avuto una parte consistente inerente sé stesso. Non si tratta della sua ultima apparizione, quella avvenuta in “My Shot”, bensì in “Whistlin’ Past The Graveyard”, episodio che ha sancito l’ufficializzazione del matrimonio tra i cosiddetti Jolex. Dopo mille tribolazioni e l’opportunità di tirarsi indietro propostagli direttamente dalla moglie e rifiutata nella season premiere, il matrimonio a lungo desiderato si è finalmente compiuto. Basterebbe questo a far capire come l’improvvisa sparizione di Alex, con tanto di menzogne annesse, non appare minimamente credibile.
A tutto, va poi aggiunto il rapporto dello stesso con Meredith, altra persona ignorata da Karev in queste ultime settimane. Ma se solo tre indizi riescono a fare una prova, in “Snowblind” arriva anche il terzo, buttato nel mezzo quasi casualmente dalla new entry Cormac Hayes che accusando Karev di essere “not devastated enough to come back and help Elisa”, aggiunge un ulteriore dubbio. Jo, Meredith, i suoi piccoli pazienti, abbandonare tutti loro non è un comportamento dell’Alex Karev che lo spettatore ha imparato a conoscere in questi lunghi 16 anni. E nessuna esigenza di trama, seppur forzata dall’uscita di Justin Chambers, può giustificarlo.
Aggrappati a questa convinzione, dunque, l’unica speranza che può accompagnare la settimana che porterà a quello che è stato già presentato come “Alex Karev Farewell Episode”, è che gli autori abbiano in serbo una motivazione più accettabile che, per quanto possa far male, non distrugga un finora eccellente percorso di crescita solo per rendere più facile la trasposizione della trama.
Cormac: “Was it good? To say I love you to someone new?”
Meredith: “Yeah, It was. It was good. It was really good.”
Meredith: “Yeah, It was. It was good. It was really good.”
Purtroppo però, il discorso di inizio recensione inerente il piegare un personaggio a favore della trama, è un atteggiamento che in Grey’s Anatomy si è visto più volte e, Alex a parte, è stato l’ennesimo protagonista di “Snowblind”. Ultimi in ordine di tempo a cadere in questa trappola sono stati Teddy e Andrew, entrambi “rovinati” a favore delle storyline che ruotano loro attorno.
Dell’improvvisa e poco convincente presunta bipolarità di De Luca se ne è già discusso nella scorsa recensione, ma ciò che viene mostrato in questa settimana non fa che aggravare la situazione su come il personaggio inizia ad essere presentato. Non si può fare a meno di pensare che la chimica che si inizia a percepire tra Meredith e Cormac abbia fatto cambiare i piani degli autori sulla trama di De Luca, lasciando il povero capo degli specializzandi ad affrontare una discesa verso il basso per il semplice scopo di “liberare” Meredith. L’ennesimo esempio, se fosse vero, di come piegare appunto un personaggio ai fini della trama.
La stessa situazione si ripercuote anche su Teddy. Questa è decisamente la parte di episodio peggiore, e chissà perché ha sempre come protagonisti (diretti o indiretti) il duo Owen-Amelia e tutto ciò che gravita loro intorno. La mossa della Altman si è dimostrata altamente immatura e degna delle migliori turbe amorose adolescenziali. Ma anche qui ritorna tutto sempre allo stesso punto: non curarsi della caratterizzazione dei personaggi per prediligere sempre e solo il drama. E poco importa se questo rasenta spesso il ridicolo.
La parte migliore dell’episodio, invece, questa volta se l’aggiudica la Bailey. Un epilogo certamente non inaspettato dopo le ultime puntate, ma che chiude la storyline della gravidanza e dell’aborto con una soluzione ben presentata e portata in scena e che dona a Miranda una felicità tutta nuova.
Nota a margine per il caso Webber: l’ex chief con l’attesa della pensione prolungata più lunga della storia, sembra essere davvero sulla via del tramonto per quanto riguarda la sua carriera chirurgica. Si spera solo che da adesso in poi non inizi l’ennesima odissea per portare a compimento anche questa situazione.
Dell’improvvisa e poco convincente presunta bipolarità di De Luca se ne è già discusso nella scorsa recensione, ma ciò che viene mostrato in questa settimana non fa che aggravare la situazione su come il personaggio inizia ad essere presentato. Non si può fare a meno di pensare che la chimica che si inizia a percepire tra Meredith e Cormac abbia fatto cambiare i piani degli autori sulla trama di De Luca, lasciando il povero capo degli specializzandi ad affrontare una discesa verso il basso per il semplice scopo di “liberare” Meredith. L’ennesimo esempio, se fosse vero, di come piegare appunto un personaggio ai fini della trama.
La stessa situazione si ripercuote anche su Teddy. Questa è decisamente la parte di episodio peggiore, e chissà perché ha sempre come protagonisti (diretti o indiretti) il duo Owen-Amelia e tutto ciò che gravita loro intorno. La mossa della Altman si è dimostrata altamente immatura e degna delle migliori turbe amorose adolescenziali. Ma anche qui ritorna tutto sempre allo stesso punto: non curarsi della caratterizzazione dei personaggi per prediligere sempre e solo il drama. E poco importa se questo rasenta spesso il ridicolo.
La parte migliore dell’episodio, invece, questa volta se l’aggiudica la Bailey. Un epilogo certamente non inaspettato dopo le ultime puntate, ma che chiude la storyline della gravidanza e dell’aborto con una soluzione ben presentata e portata in scena e che dona a Miranda una felicità tutta nuova.
Nota a margine per il caso Webber: l’ex chief con l’attesa della pensione prolungata più lunga della storia, sembra essere davvero sulla via del tramonto per quanto riguarda la sua carriera chirurgica. Si spera solo che da adesso in poi non inizi l’ennesima odissea per portare a compimento anche questa situazione.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Verrà il giorno in cui la caratterizzazione dei personaggi non sarà distrutta a favore del semplice drama, ma non è questo il giorno. Speriamo solo lo sia il prossimo perché Alex Karev merita un addio che non distrugga quanto costruito in queste 16 stagioni.
A Diagnosis 16×14 | 5.99 milioni – 1.1 rating |
Snowblind 16×15 | 6.00 milioni – 1.1 rating |
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.