0
(0)
Dopo un lunghissimo e deprecabile evitabile tuffo nel passato, Little Fires Everywhere torna nel “presente” del 1997 per accendere le ultime micce che porteranno al grande falò visto in apertura del primo episodio, “The Spark“. Perché è questo il vero ed unico scopo di “Picture Perfect”: esasperare ogni singolo contrasto personale senza però far scoccare la scintilla finale, evidentemente risparmiata per la prossima “Find A Way”. E la puntata riesce benissimo nel suo scopo ma non fa niente più di questo, ed è anche un po’ colpa delle aspettative iniziali mai sopite completamente.
All’alba del series finale, nonostante l’iniziale paragone anche spontaneo con Big Little Lies (avere Reese Witherspoon che recita in un ruolo praticamente identico in entrambe le serie ha aiutato molto), non si può che constatare l’inconsistenza di quanto detto inizialmente visto che la miniserie tratta dal libro di Celeste Ng è sostanzialmente diversa. Purtroppo non si è ai livelli del prodotto di David E. Kelley, anche se c’erano tutte le potenzialità, e si possono individuare due motivi per questo parziale buco nell’acqua: una trama non adatta ad essere diluita in otto puntate ed un eccessivo focus nel mondo adolescenziale che non si confà con il tipo di pubblico che questa serie vorrebbe attirare.
È infatti palese che il target sia più intorno ai 30-40 anni, piuttosto che ai 15-25, e quindi un focus minore sui figli avrebbe pagato di più nel lungo periodo. Il tutto pur considerando la necessità di esemplificare un contrasto sociale (come ampiamente dimostrato anche qui con il litigio tra Lexi e Brian) e famigliare (e qui gli esempi si sprecano invece tra “I think I hate my mom” e “Sometimes, it’s really challenging. It’s hard to be your mom“) su più livelli che comunque è più che riuscito.
Legato a questo si può però trovare un altro fattore: il minutaggio. Questa “Picture Perfect” dura esattamente 60 minuti, non è incisiva come dovrebbe essere e, di fatto, poteva essere ridotta di un bel po’.
Se si guarda alla sostanza, ci sono diversi momenti in cui si è servito l’assist perfetto ma nessuno ha avuto l’ardore di tirare il colpo finale, come per esempio:
All’alba del series finale, nonostante l’iniziale paragone anche spontaneo con Big Little Lies (avere Reese Witherspoon che recita in un ruolo praticamente identico in entrambe le serie ha aiutato molto), non si può che constatare l’inconsistenza di quanto detto inizialmente visto che la miniserie tratta dal libro di Celeste Ng è sostanzialmente diversa. Purtroppo non si è ai livelli del prodotto di David E. Kelley, anche se c’erano tutte le potenzialità, e si possono individuare due motivi per questo parziale buco nell’acqua: una trama non adatta ad essere diluita in otto puntate ed un eccessivo focus nel mondo adolescenziale che non si confà con il tipo di pubblico che questa serie vorrebbe attirare.
È infatti palese che il target sia più intorno ai 30-40 anni, piuttosto che ai 15-25, e quindi un focus minore sui figli avrebbe pagato di più nel lungo periodo. Il tutto pur considerando la necessità di esemplificare un contrasto sociale (come ampiamente dimostrato anche qui con il litigio tra Lexi e Brian) e famigliare (e qui gli esempi si sprecano invece tra “I think I hate my mom” e “Sometimes, it’s really challenging. It’s hard to be your mom“) su più livelli che comunque è più che riuscito.
Legato a questo si può però trovare un altro fattore: il minutaggio. Questa “Picture Perfect” dura esattamente 60 minuti, non è incisiva come dovrebbe essere e, di fatto, poteva essere ridotta di un bel po’.
Se si guarda alla sostanza, ci sono diversi momenti in cui si è servito l’assist perfetto ma nessuno ha avuto l’ardore di tirare il colpo finale, come per esempio:
- il climax costruito in aula (e in casa Richardson) viene letteralmente messo in hiatus da un “I have no further questions for this witness, Your Honor” che distrugge definitivamente ogni speranza d’incisività per il character interpretato da Joshua Jackson, malamente usato in tutto il suo percorso;
- la chiacchierata finale tra Pearl ed Elena profuma di rivelazione per la giovane Warren ma al momento non è dato sapere se Mrs. Richardson sia effettivamente andata così a fondo e, anche qui, si sfrutta male l’occasione per instaurare un dialogo e mostrare effettivamente qualcosa di concreto, preferendo chiaramente un possibile colpo di scena ad una tridimensionalità più sostanziosa.
Si può parlare serenamente di occasione sprecata perché, di sette episodi, rimane fondamentalmente ora solo una domanda: chi ha incendiato casa Richardson?
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Tanto fumo ed un arrosto che tarda ad essere servito.
The Uncanny 1×06 | ND milioni – ND rating |
Picture Perfect 1×07 | ND milioni – ND rating |
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.