Ad un solo episodio dal finale di questa corta stagione, Grey’s Anatomy mette in campo tutti gli elementi che andranno a condizionare l’ultimo episodio e, di conseguenza, il cliffhanger di chiusura. Un modo di fare tipico del medical drama che anche questa volta, presumibilmente, non mancherà di sfruttare dato il già annunciato rinnovo per una 21esima stagione. “I Carry Your Heart” mette quindi mano al povero materiale collezionato in questa stagione creando, anche per esigenza, le storyline finali.
ESIGENZE DI CONTRATTO – PARTE 1
Quello che salta all’occhio nella composizione delle trame conclusive, è la creazione della solita porta aperta da parte degli autori verso alcuni personaggi. Una delle cause maggiori da questo punto di vista, sta nell’attuale scadenza dei contratti per buona parte del cast più longevo. Con il rinnovo per una 21esima stagione, infatti, saranno da rinnovare i contratti di attori come Chandra Wilson, James Pickens Jr., Caterina Scorsone, Camilla Luddington, Kevin McKidd e Kim Raver. Soprattutto su quest’ultima sembra essere calata l’attenzione degli sceneggiatori che hanno creato ad hoc un’occasione di incertezza.
L’addio di Teddy e/o Owen in realtà sembra abbastanza improbabile, soprattutto perché, la storia di GA insegna, certi congedi sono sempre annunciati preventivamente. Ma quale migliore occasione per confezionare ugualmente una linea narrativa apposita? Come sottolineato nella scorsa recensione, infatti, l’inutilità di Teddy e Owen ha raggiunto livelli esasperanti, con i due chirurghi sempre più superflui all’interno della serie. La trovata del licenziamento di Teddy, per vie traverse con lo zampino di Owen, potrebbe aprire una nuova crisi per la coppia, un modo per dare loro materiale più sostanzioso, a cui però non è interessato nessuno.
ESIGENZE DI CONTRATTO – PARTE 2
Ma se l’addio di alcuni attori storici sembra improbabile (a patto che non sorgano veri problemi per il rinnovo dei contratti), già annunciato è l’abbandono di altri membri del cast. Totalmente a sorpresa è stato infatti annunciato l’addio di Jack Borelli (che interpreta Levi Schmitt) e Midori Francis (Mika Yasuda) che torneranno nella 21esima stagione solo per alcuni episodi per concludere le loro storyline. Una decisione che appare anche insensata se si pensa all’apporto che i due personaggi hanno dato allo show. Soprattutto Yasuda, risulta finora una delle specializzande più intraprendenti e interessanti, mentre Levi poteva ancora dare molto alla trama nei panni di specializzando senior.
Con questo annuncio a mente, appare dunque un diversivo la svolta narrativa su Adams arrivata in questo episodio. Una scelta che in realtà ben si presta per un personaggio che funziona molto meglio alle prese con pazienti e medicina piuttosto che con i tira e molla con Simone. Come detto, però, al momento sembra solo un diversivo per l’addio di altri personaggi.
LA STRADA VERSO IL SEASON FINALE
Come detto ad inizio recensione, dunque, gli elementi per il season finale sono stati esposti. Se da un lato c’è tutta la questione dei contratti a guidare alcune trame, dall’altra si ritrova nuovamente protagonista Meredith Grey. La sua ricerca sull’Alzheimer, come al solito condita da qualche illecito di turno, si prende la scena andando a creare un materiale più corposo con cui finire la stagione. Non la più innovativa delle trame, ma almeno più interessante da seguire rispetto alle solite problematiche di coppia (il comportamento di Meredith con Nick è ormai insopportabile).
Da un altro punto di vista, questo episodio regala un altro evento da tenere in considerazione. Mentre tutti si aspettavano un avvicinamento tra Amelia e la nuova dottoressa Monica Beltran, ecco che gli autori creano un ponte inserendo nell’equazione Winston. Conoscendo Grey’s Anatomy tra i due potrebbe semplicemente trattarsi di una nottata e via, ma conoscendo gli autori di Grey’s Anatomy sembra molto più probabile la costruzione di una dinamica più corposa (si spera non un triangolo) per un semplice motivo: trovare uno scopo al personaggio di Ndugu che in quest’episodio ha ufficialmente chiuso il capitolo Maggie (grazie anche ad una comparsata di Kelly McCreary).
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Meno uno al finale di questa anomala stagione. Dieci episodi poveri di contenuto, ma sicuramente di facile fruizione. Il consiglio è quello di continuare con un numero esiguo di episodi se non si vuole riportare all’esasperazione i telespettatori.
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.