Doctor Who 14×04 – 73 YardsTEMPO DI LETTURA 4 min

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Doctor Who 14x04 Recensione“… con la consapevolezza che con i mezzi a disposizione ci si può aspettare di più per concedere un Bless.”

Così si concludeva la recensione dello scorso episodio. Con un commento che poteva risultare tanto iettatore quanto profetico. Mai ci si sarebbe aspettati che dopo il doppio esordio un po’ cringe, la nuova serie di DW avrebbe potuto sfornare due episodi di cotanta fattura.
Se “Boom” aveva dalla sua una narrazione assolutamente efficace nel suo essere chiusa in un lasso di tempo molto stretto, con particolari condizioni e con svolte di trama assolutamente originali, “73 Yards” si presenta come l’esatto opposto. Questa nuova creatura di Russel T Davies è al contrario un piccolo film, un mondo intero racchiuso in 45 minuti circa di episodio. Rappresenta una carrellata di sensazioni ed emozioni lanciate in faccia allo spettatore senza pietà. Rappresenta inoltre una prova attoriale e magistrale di Millie Gibson che, va ricordato, al momento delle riprese di questo episodio, non aveva ancora compiuto 20 anni.

NIENTE DOTTORE


Con il ritorno di Russel T Davies al timone dello show, ritorna anche un grande classico del suo primo periodo: l’episodio quasi totalmente senza Dottore. Arriva un po’ a sorpresa a dire il vero, al quarto episodio. “Love And Monsters“, “Blink” (anche se con la 3×10 il Dottore era sicuramente più presente) e “Turn Left” avevano la caratteristica di essere posizionate a ridosso del finale di stagione.
73 Yards” è accostabile tra questi sicuramente più a “Turn Left“. Negli altri due casi, infatti, quella che veniva narrata era una storia parallela, dove sia Dottore sia companion erano lasciati da parte. Nel caso dell’episodio della quarta stagione, invece, protagonista è la sua compagna, lasciata da sola e costretta a vivere una realtà senza Dottore, in entrambi i casi con un ospite indesiderato (nel caso di Donna, un insetto sulla schiena). In questo caso la timeline alternativa poi cancellata viene rivelata solo alla fine, mentre invece nella 4×11 era condizione di partenza dell’intera narrazione.

“ASK HER!” SI’, MA COSA?


Giudicare bene questo suggestivo episodio passa attraverso un atto di fede e alcune accettazioni. Venire dal periodo Moffat significa anche essersi abituati a spiegazioni (quasi) su tutto. Spiegazioni irreali, talvolta forzate, deus ex machina vari, sospensioni dell’incredulità spesso fonte di enorme nervosismo e frustrazione, ma comunque un tentativo di chiudere il cerchio è sempre stato presente.
In questo caso la meraviglia al termine della visione comprende anche una totale consapevolezza che non tutto è spiegabile. Che certe cose forse verranno riprese nei prossimi episodi, ma forse anche no, considerando che Ruby non avrà memoria né consapevolezza di niente. Ciò a cui abbiamo assistito è stato totalmente cancellato nel finale. È difficile trovare una quadratura e di conseguenza le domande spuntano come funghi. Dove è finito il Dottore? Cosa dice la Ruby vecchia alle persone che si avvicinano? Come fa la “seconda” Ruby a capire l’indicazione della signora a distanza (che poi è sempre lei)? Si è quindi creata un timeline alternativa e chiusa su se stessa utile solo a impedire la rottura del cerchio? Se la timeline cui si è assistito è stata cancellata, chi ha impedito a “mad Jack” di diventare primo ministro, come poi raccontato dal Dottore all’inizio (e alla fine)?
La risposta a tutto questo è “boh”. E forse è destinata a rimanere tale. Unici elementi su cui forse si può sperare: un temibile segreto di Ruby svelato dalla semperdistans, forse ragione per cui tutti scappano; la signora incontrata sulle scogliere che le sembrava di aver già visto; la vicina di casa che non si vuole immischiare (magari percependo l’evento spazio-temporale complesso, avvicinandola sempre di più al contesto Time Lord).

IL SALE ALLA FINE DELL’UNIVERSO


Secondo alcune teorie sul web, quando il quattordicesimo Dottore, insieme a Donna, sparge il sale ai confini dell’universo, qualcosa cambia anche nel contesto DW. Una forma di meta-narrazione potrebbe aver spinto così la fantascienza (con tutte le influenze mistiche del caso) verso l’inspiegabile e anche un po’ verso il sovrannaturale (in armonia con il mondo Disney). Forse. Non è ancora dato sapere se sarà effettivamente così. Il Toymaker era già presente nella serie classica, e quindi è perfettamente accettabile che emergano le sue successive derivazioni (come nel caso di Maestro).
Come se gli eventi del Flux avessero indebolito la tessitura dell’universo stesso e la superstizione poi portata ai suoi margini abbia creato un effetto farfalla (comunque citato ad inizio stagione) tale da far sì che rompere un cerchio magico in Galles potesse creare conseguenze caotiche e inspiegabili.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Dimensione assolutamente inquietante e frustrante dell’episodio
  • Una Millie Gibson appena maggiorenne regge sulle sue spalle un intero episodio
  • Due frasi del Dottore a inizio e fine episodio creano la tessitura dell’intera storia
  • Elementi di attualità presenti anche qui
  • Continua il mistero della vicina di casa
  • Comparsata della UNIT
  • Potrebbe urtare l’alto numero di vicende rimaste in sospeso

 

Con la sua lunga storia televisiva Doctor Who riesce ancora a rinnovarsi e a tenere gli spettatori incollati allo schermo. Già questo è sufficiente per il Bless.

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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