One Piece 1×05 – Eat At Baratie!TEMPO DI LETTURA 4 min

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recensione One Piece 1x05Fino a questo momento la serie live-action di One Piece non ha subito un confronto troppo pietoso rispetto al manga originario di Eichiiro Oda.
Rimangono ovviamente i soliti difetti nel voler traslare in un medium completamente diverso (uno show live-action di poche puntate) una saga quasi ventennale.
Difetti che purtroppo emergono lampanti in questo episodio, che fa del compromesso la propria cifra stilistica. Peccato che sia quella sbagliata, dal momento che per riassumere il più possibile e introdurre quanti più personaggi, diventa, alla fine, un normale episodio di raccordo.

RITMO NARRATIVO SBAGLIATO


Il problema principale non sta tanto nella rappresentazione dei personaggi o nella regia. Certo, alcuni di questi sembrano usciti direttamente dal Lucca Comics & Games, una cosa che “per trentamila lire il mio falegname la faceva meglio“. Ma, tutto sommato, rientra nello stile eclettico e fanciullesco di cui è imperniata l’opera di Oda. E proprio, per questo tipo di weltanschauung (che gli sceneggiatori dimostrano di rispettare molto) lo show si lascia comunque guardare e apprezzare sia dal fan “colto” dell’opera di Oda, sia da quello “neofita” che può comunque apprezzarne la coerenza e l’impatto emotivo.
Il problema principale sta però nel fatto di voler accontentare troppo questi due tipi di spettatori, che non sempre possono coincidere. In questo caso, nell’ansia di dover introdurre numerosi personaggi in poco tempo (mentre l’anime e il manga riuscivano a sviscerarli meglio), in un’unica puntata vengono mostrati i personaggi di Sanji (Taz Skylar), Drakul Mihawk (Steven John Ward) e tutto l’universo di personaggi del Baratie, una sorta di ristorante nel pieno cuore dell’oceano.
In questa  nuova trasposizione, il character di Sanji assume più o meno tutte le caratteristiche della contro-parte fumettistica, se non fosse che il suo background appare decisamente “piatto” e poco significante, quasi fosse un personaggio secondario. Di conseguenza anche tutto il Baratie si dimostra un mero riempitivo narrativo per far procedere l’episodio fino agli ultimi minuti finali.

SCONTRO ZORO-MIHAWK


Nel finale, infatti, si riassume tutto il perché della puntata nel duello fra Zoro e l’abile pirata-spadaccino Drakul Mihawk. Tale character viene introdotto davvero male, quasi come una parodia di Jack Sparrow. La cosa peggiore è che tale espediente viene usato per far passare completamente in secondo piano la rivelazione che l’Ammiraglio Monkey D. Garp è in realtà il nonno di Luffy. Tale plot twist sarebbe potuto tranquillamente essere il cuore di tutto l’episodio (peraltro sollecitato nei dialoghi dalla stessa ciurma di Luffy), ma viene presto messo da parte per evidenziare sotto-trame ben poco interessanti (tipo tutte le scene ambientate nel mondo della Marina).
Per fortuna l’abilità di Stephen John Ward nel dare anima e corpo al personaggio di Mihawk e il climax crescente degli ultimi minuti riescono a ri-creare una certa epicità alla puntata, ponendosi in un punto focale per tutta la trama orizzontale. Il duello fra questo e Zoro, infatti, si conclude con la sconfitta per quest’ultimo, atto che potrebbe sancire la fine per lui del sogno di diventare il più abile spadaccino del mondo. SI tratta di un passaggio narrativo molto importante dal momento che la caparbietà nell’inseguire i propri sogni è stato fin da subito il leitmotiv che guidava tutti gli episodi visti finora. Ma, qui come nella serie anime, viene il momento in cui bisogna fare i conti con i sogni che s’infrangono. E quel momento è proprio questo, mostrato in tutto il dolore e l’emotività che comporta una presa d’atto del genere. Per questo motivo l’episodio si salva solamente per questa unica sequenza, ma per arrivarci c’è voluto veramente troppo minutaggio.

CONCLUSIONI


Il problema vero di “Eat At Baratie!” sta semplicemente qui nel suo essere, a conti fatti, un mero episodio di raccordo. Troppi minuti sprecati per descrivere il mondo del Baratie (neanche troppo bene) infarcendolo di dialoghi fin troppo didascalici e retorici, per poi arrivare al punto solo negli minuti finali.
Certo si presuppone che da questo momento in poi il tono generale dello show cambi (soprattutto per la suspense nel capire che fine farà Zoro). Magari concentrandosi finalmente su quella trama orizzontale che, finora, è sempre stata lasciata un po’ ai margini per concentrarsi sulle singole storylines dei personaggi presentati di volta in volta.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Introduzione di Sanji e del Baratie…
  • Drakul Mihawk (Stevan John Ward)
  • Duello finale
  • …purtroppo dimenticabile dopo 5 minuti
  • Classico episodio di raccordo gestito molto male come ritmo narrativo
  • Rivelazione sul nonno di Luffy e in generale tutte le scene che riguardano la Marina

 

Primo passo falso per One Piece in uno show che, tutto sommato, non si è dimostrato così terribile come si presupponeva. Classico episodio di raccordo in cui viene sacrificata tutta la storyline del Baratie e di Sanji per portare allo scontro fra Zoro e Drakul Mihawk. Interessante ma gestito molto male.

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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!

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