The Walking Dead: The Ones Who Live 1×02 – GoneTEMPO DI LETTURA 3 min

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Recensione The Walking Dead The Ones Who Live 1x02Il franchise di The Walking Dead sta andando oltre quanto ci sarebbe mai potuti immaginare. Dopo una serie madre dalla bellezza di 11 stagioni e altri 5 spin-off oltre quello in esame, chi ha spergiurato di guardarsi ogni singolo prodotto AMC riguardante i zombie camminanti si è dovuto sorbire, ad oggi, la bellezza di 330 puntate. Un numero così elevato che deve essere sinonimo di un amore incredibile per il franchise oppure di una grave malattia. Scherzi a parte, con l’arrivo di The Walking Dead: The Ones Who Live si pensava di assistere al capitolo definitivo della saga, invece i rinnovi degli altri spin-off rendono questo nuovo appuntamento settimanale solamente l’ennesimo e nulla di più.

ATTO I: IL DECLINO


Nella prima parte della puntata ci sono tutti i motivi per il quale The Walking Dead da una serie di ottima qualità è passata ad essere uno show piatto, inconcludente ed insulso. Nelle mani di Nana Nkweti e Channing Powell, sceneggiatori di puntata, non c’è la capacità di creare interesse in personaggi usa e getta. Non si riesce ad empatizzare con loro né tanto meno con Michonne finendo per detestare le parti delle morti e della dimostrazione di dolore del character interpretato da Danai Gurira. Solo con Nat qualcosa è scattato, ma rendere così evidente che lo scopo dei personaggi fosse essere solamente in funzione della protagonista di puntata ha reso tedioso ogni singolo dialogo. Quel “find Rick” è stato ripetuto così tante volte da essere diventato una tortura.
Da segnalare, inoltre, il buco enorme di sceneggiatura riguardo la sopravvivenza dei due sopravvissuti all’attacco chimico. Per intere stagioni, giustamente, uno dei focus centrali della serie è stata la ricerca di approvvigionamento. Eppure, in questo episodio, Michonne trova tutto l’indispensabile, senza sforzo, per poter rimettersi in forza, assieme a Nat, per più di un anno. Che incredibile fortuna.
Stessa cosa si potrebbe di come il personaggio interpretato da Matthew Jeffers sia riuscito ad abbattere un elicottero in volo in piena velocità, fallendo solo un misero colpo, con una sorta di bazooka fai-da-te. Ma a questo punto è inutile continuare ad inferire sugli sceneggiatori.

ATTO II: LA SPERANZA


La serie con protagonisti la seconda coppia più raffazzonata dell’intero franchise (Gabriel e Rosita sono imbattibili), non è completamente da buttare, anzi. I presupposti per potere fare qualcosa di buono ci sono ancora, ma è difficile chiudere entrambi gli occhi sugli evidenti problemi. Tuttavia, la seconda parte di “Gone” non è affatto male e si ha la possibilità di approfondire la società in cui sono rimasti intrappolati Rick & Michonne. Questa paura e rassegnazione da parte dell’ex sceriffo è una delle cose più interessanti di questo nuovo spin-off così come il doppiogiochismo della coppia per tentare di scappare e, forse, distruggere la comunità.
Una chiave di lettura interessante da utilizzare, come fatto a Spin-Off più volte, è pensare a Rick, Michonne, Daryl, ecc… come dei villain che agiscono, sapientemente, con l’intento di distruggere ogni comunità che incontrano. Probabilmente questo non è l’approccio che i creatori dello show vorrebbero, ma è sicuramente un metodo interessante, impostosi dallo stesso spettatore, per continuare a seguire con interesse le vicende dei personaggi in scena.
In ogni caso resta interessante il confronto finale tra Rick e Jadis, un buon modo per portare avanti la serie creando interesse nel futuro dei protagonisti.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Rick & Michonne passione: distruggere comunità
  • Gas come arma chimica per viventi
  • Tutta la prima parte
  • I character usa e getta
  • Buchi di sceneggiatura ovunque

 

Il secondo episodio della nuova serie spin-off del franchise di TWD è un capitolo che dimostra tutti i difetti del prodotto, così come anche l’alto potenziale. Tuttavia, questo non basta per apprezzare, in linea di massima, una puntata colma di buchi di sceneggiatura. Rimandata.

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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.

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