Dopo una lunghissima e veramente troppo lenta Rivoluzione, lo Snowpiercer aveva trovato un nuovo leader e un nuovo assetto sociale, poco stabile a dire il vero, ma il finale della prima stagione ha radicalmente cambiato le carte in tavola.
L’arrivo di Wiford, un nuovo treno (Big Alice) e diversi nuovi personaggi non possono che essere una buona notizia per una serie che aveva sofferto oltremodo una narrazione lenta e poco vitale.
WILFORD
Sean Bean è veramente perfetto nei panni di Wilford, un personaggio che si rende subito protagonista ed entra nel vivo della narrazione, per una storia che sino ad ora era stata troppo incentrata sui soli Layton e Melanie.
Veder camminare l’attore britannico con un pellicciotto sulle spalle non può che far pensare immediatamente a Game Of Thrones, anche se il personaggio in questione è molto differente da Ned Stark, visto la folle psiche che lo contraddistingue: il suicidio di Kevin ha un forte impatto visivo, per una scena molto bella e dal grande significato, emblematica di quanto Wilford gestisca i suoi passeggeri come una grande setta che gli deve essere ciecamente fedele e obbediente, per un character evidentemente disturbato e al tempo stesso geniale.
L’arrivo dell’ideatore del treno, venerato come una divinità, non solo sconvolge gli equilibri della serie, ma apre scenari interessanti sia sullo Snowpiercer che ovviamente su Big Alice. Una narrazione che rispetto alla stagione precedente sembra contrassegnata da un ritmo narrativo più elevato e che si spera rimanga così in tutte le puntate.
GLI EQUILIBRI PRECARI DELLO SNOWPIERCER
La mutilazione della Fondaia collegata all’arrivo di Wilford, le immagini dello stesso nella sala religiosa del tè, le acclamazioni ricevute da molti passeggeri dello Snowpiercer. Tutti segnali evidenti di come il leader di Big Alice abbia un forte sostegno al di là del suo treno e sicuramente stia già tramando per compromettere gli equilibri del treno gestito da Layton, armonia già fortemente instabili visto gli strascichi della Rivoluzione.
In quest’ottica si inserisce anche il fattore Josie, la cui sopravvivenza può rappresentare un ulteriore elemento di destabilizzazione per l’ex investigatore della omicidi, anche se è veramente poco realistico che sia ancora viva, visto quanto accaduto nella stagione precedente.
La situazione sul treno principale è potenzialmente esplosiva e le scelte narrative a disposizione sono numerose, con la speranza che invece di una ragazzina serial killer, stavolta si opti per qualcosa di ben più affascinante e convincente.
UNA TERZA STAGIONE ALL’ESTERNO?
Visti l’ottimo seguito ottenuto dalla serie nella prima stagione, Netllix ha deciso prima di produrne una seconda e poi di investire direttamente nella terza, un sintomo di grande fiducia nel progetto.
In questo episodio vi sono numerosi segnali che l’atmosfera terrestre si sta riscaldando e forse in futuro i passeggeri dello Snowpiercer potrebbero tornare a colonizzare la Terra, un espediente narrativo sorprendente e che potrebbe essere una svolta veramente interessante per lo show già à partire dal prossimo anno.
Certo, allontanarsi così tanto da quanto visto sino ad ora rappresenta un rischio notevole ma al tempo stesso potrebbe creare un hype non indifferente, non ci resta che aspettare.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Un ottimo episodio per Snowpiercer che sembra aver superato, almeno per ora, alcuni difetti che avevano contraddistinto la prima stagione e ne avevano in parte compromesso la riuscita. Il ritmo narrativo è buono e la visione è piacevole, con diversi spunti interessanti per l’evolversi della trama, motivo per cui si opta per una valutazione alta, sperando lo show continui in questo modo, dopo una season premiere che invece non aveva convinto molto.
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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.