C’è voluto qualche episodio di troppo ma finalmente fa la sua comparsa in Star Trek: Discovery la specie dei Ten-C, la super-civiltà misteriosamente legata alla DMA. Tuttavia, se ci si aspettava di trovare risposte e chiarimenti in “Species Ten-C” si rimarrà delusi: come nella migliore tradizione seriale, il penultimo episodio della stagione deve creare attesa e aspettative per il finale e di conseguenza scarseggiano le risposte e abbondano i nuovi interrogativi.
Il tutto unito a qualche colpo di scena decisamente telefonato ma non per questo meno efficace, almeno per gli standard della serie.
COMUNICARE CON GLI ALIENI
“Species Ten-C” rientra in quegli episodi di Discovery in cui si respira davvero aria di Star Trek. Ossia, in cui la fantascienza non è asservita alla ricerca spasmodica di azione e di spettacolarità, ma tratta ciò a cui allude il suo stesso nome: una scienza fantastica, di finzione ma non per questo inverosimile. Il tentativo di comunicare con i Ten-C porta in scena un problema che può sembrare fine a se stesso ma che impegna le menti di decine e decine di scienziati già oggi: come comunicare con una specie aliena?
Star Trek, e molte altre opere insieme ad essa, hanno abituato ad un universo popolato da alieni umanoidi capaci di parlare come gli esseri umani, per cui i problemi del primo contatto, quando ne avviene uno, si riducono a tradurre da una lingua all’altra. Ma in realtà, se mai si dovesse venire in contatto con forme di vita extraterrestri, queste saranno sicuramente molto diverse perché l’evoluzione non può aver preso la stessa strada anche su mondi completamente diversi dalla Terra. E a quel punto si porrebbe il problema di come comunicare con una specie che probabilmente non ha un linguaggio, o ne ha uno fondato su basi completamente diverse dalle nostre. Did you say Invasion?
Già oggi molti studiosi ritengono che un linguaggio “universale”, utile a tale scopo, potrebbe essere la matematica. Così succede anche in “Species Ten-C”, con il risultato che le elucubrazioni a bordo della USS Discovery, apparentemente fini a se stesse, trasformano l’episodio in una sorta di saggio sull’esobiologia e sulle modalità del primo contatto, certamente molto all’acqua di rosa ma comunque pregevole.
IL FOLLE TARKA
La sottotrama settimanale più “tradizionale” si svolge invece a bordo della nave di Booker, dove quest’ultimo e Tarka tengono prigioniera l’ingegnere Jett Reno. Il personaggio interpretato da Tig Notaro è come al solito brillante nelle sue battute e punzecchiature, ma qui gli viene conferito il discutibile onore di essere il Capitan Ovvio della situazione, ossia di far capire a Booker una cosa che allo spettatore era chiara da settimane: Tarka è pazzo!
Certo, Tarka non è davvero cattivo e gli si è dato quel minimo di background funzionale a rendere chiare le motivazioni che lo spingono ad agire in un certo modo, ma che mettesse a rischio la missione di primo contatto e la sopravvivenza di miliardi di persone era nell’aria da tempo. E a dirla tutta, non è neanche una pessima idea: fa sempre bene “giocare” con i personaggi grigi, né immacolati ma nemmeno completamente perduti.
Però si poteva lavorare meglio sulla presa di consapevolezza di Booker, perché negli scorsi episodi erano stati seminati i germi della sua diffidenza verso Tarka e si è scelto di farli germogliare nella maniera più banale possibile, con qualche parolina scambiata con Reno e un prevedibilissimo ribaltamento dei rapporti di forza, visto che adesso è Tarka a controllare la nave e non viceversa.
MOMENTI IMBARAZZANTI
Purtroppo, nemmeno a un passo dal finale, gli autori della serie rinunciano a infarcire gli episodi di situazioni decisamente cringe e di grosse incoerenze.
Va bene che la serie punta molto sull’emotività dei personaggi e sulla loro fragilità, ma il siparietto degli urli tra Michael e Saru è decisamente imbarazzante, degno figlio di una scrittura che non sa più come riempire i tempi morti tra una scena importante e l’altra.
Anche il tradimento del generale Ndoye si rivela uno dei punti più bassi della trama quest’anno. Non tanto per le motivazioni che muovono la donna, in parte comprensibili, quanto per le modalità in cui si realizza. Possibile che una persona estranea alla USS Discovery conosca codici e protocolli di sicurezza sufficienti per prendere il controllo degli armamenti della nave? E che nessuno a bordo se ne accorga?
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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“Species Ten-C” è un buon episodio che lascia lo spettatore con un interessante cliffhanger (gli alieni non sanno che la DMA è un’arma di distruzione di massa, quindi chissà chi/cosa l’ha resa tale) e che fa respirare almeno in parte aria di autentico Star Trek. Peccato per le solite, evitabili, sbavature.
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Divoratore onnivoro di serie televisive e di anime giapponesi, predilige i period drama e le serie storiche, le commedie demenziali e le buone opere di fantascienza, ma ha anche un lato oscuro fatto di trash, guilty pleasures e immondi abomini come Zoo e Salem (la serie che gli ha fatto scoprire questo sito). Si vocifera che fuori dalla redazione di RecenSerie sia una persona seria, un dottore di ricerca e un insegnante di lettere, ma non è stato ancora confermato.