“And God said: «Let There Be Light!»”
La continua tensione e contrapposizione tra il mondo dell’Emozionalità e della Razionalità è il topos narrativo che la fa da padrone nel mondo supereroistico.
In un certo senso è tutto ciò che sta alla base di tutte le storie di successo (tra le ultime si possono citare i maggiori successi del MCU: Civil War e Infinity War).
Il conflitto interiore che esiste tra Dovere e Piacere (perché di questo si tratta) è quello che caratterizza la condizione umana e per questo è sempre molto utile in quanto è la base per creare empatia con il proprio pubblico di ascoltatori. E proprio per questo sarebbe la parte da curare meglio, la base di tutta la storia che si vuole presentare.
“Think Fast” sceglie ovviamente il modo peggiore per presentare questo conflitto narrativo.
La puntata si struttura come una lunga seduta psicologica in cui vengono fuori i piccoli e gli enormi conflitti interiori dei vari protagonisti dello show, ognuno con un suo problema da somatizzare con enormi spiegoni pseudo-scientifici e frasi da fare invidia alle cartine dei Baci Perugina.
Ciò che viene perso in tutto questo però, è proprio la trama. Per più di mezz’ora si assiste a dubbi amletici e impasse continui del team-Flash mentre DeVoe (best personaggio in assoluto e uno dei migliori villain del Flarrowverse visti finora) fa il bello e il cattivo tempo all’interno della sede ARGUS, dopo una prima introduzione da brividi con un piano-sequenza incredibile.
Finalmente, dopo questi interminabili minuti di impasse, scanditi dagli inevitabili momenti di gag più o meno riusciti (i nuovi poteri mentali di Cecile appartengono alla seconda categoria), si arriva finalmente all’azione, anche se questa, pur riuscendo negli intenti del team-Flash (e grazie al supporto del personaggio di Diggle, qui in un cammeo che sembra quasi un piccolo crossover con Arrow) si rivela un grande buco nell’acqua, dato che il piano di DeVoe si ritrova ad essere soltanto uno specchio per le allodole, utile per sviare l’attenzione sul “vero piano”.
In quanto a storyline orizzontale si può dire che l’episodio faccia il suo dovere e funzioni molto bene dato che ormai si è vicini al final season (manca una puntata) e lo scopo, in questi casi, è sempre quello di far trionfare momentaneamente il villain principale per lasciare lo spettatore in uno stato di suspense e vedere come gli eroi riusciranno a risolvere una situazione che, inizialmente, sembra non avere soluzione.
Anche il cliffhanger finale, con il possibile aiuto da parte di Marlize, aiuta in questo senso ad aumentare la curiosità nel vedere che fine farà il personaggio nel prossimo episodio ed è anche quello che spinge nel proseguire la visione.
Ma, per il resto, la puntata pecca di troppi dialoghi inutili (spiegoni pseudo-scientifici, sedute di auto-analisi, battute che non fanno ridere…) e il plot twist finale dà veramente l’idea di aver assistito, per 40 minuti, ad una serie di eventi che potevano tranquillamente essere sintetizzati in 20 minuti scarsi. Dal punto di vista della verticalità, quindi, il problema di come vengono gestiti i conflitti e le storylines presenti da tempo nello show, e vero difetto principale (soprattutto in questa ultima stagione), rimangono e sono sempre più duri a morire.
Appare veramente come inessenziale, infatti, tutto il minutaggio riguardante Wells e la sua malattia degenerativa, già ribadita ripetutamente in altre puntate; ma anche la nuova storyline riguardante un evento nel passato di Caitlin7Killer Frost, che sicuramente verrà sviscerato meglio nella prossima puntata (o stagione, a questo punto tutto è possibile) ma che risulta comunque poco indicato da inserire in un penultimo episodio di stagione, se non, per l’appunto, con l’unico obiettivo di riempire ulteriormente il brodo e portare avanti una narrazione che ormai sembra avere esaurito le sue idee.
Per fortuna il prossimo episodio dovrebbe porre fine a tutto questo, sperando che la prossima stagione riesca a risolvere questo impasse meglio di quanto facciano i personaggi presenti nello show.
Nel frattempo, una lode va fatta per il piano-sequenza iniziale che salva tutta la puntata (o se non altro la rende più sopportabile) con un coro di Halleluia di Handel.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Harry And The Harrisons 4×21 | 1.74 milioni – 0.7 rating |
Think Fast 4×22 | 1.93 milioni – 0.7 rating |
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!