“King Shark… wants you… gone!”
In Street Sharks, celebre cartone animato di fine anni ’90, “per colpa di un pazzoide cattivo e genialoide” (cit. Enzo Draghi) quattro ragazzi si trovavano, contro la loro volontà, ad essere tramutati in squali umanoidi e a diventare eroi iconici per più di una generazione di nerd nostalgici.
Più o meno la stessa cosa accade in questo episodio di The Flash, con la differenza che qui il “pazzoide cattivo e genialoide” è… lo stesso Flash!
In un ribaltamento inconsueto di ruoli e di situazioni, si può infatti dire che la figura negativa, in questo caso, è proprio il Velocista di Central City. Il che è senza dubbio una novità positiva poiché mette finalmente Barry di fronte ad un conflitto interiore e contribuisce a renderlo più tridimensionale, così come gli stessi membri del Team-Flash (Cisco e Caitlin).
Tale situazione si crea nel momento in cui il team decide di sperimentare l’ormai famosa “cura per i meta-umani” su una cavia, come giustamente richiede ogni nuovo farmaco. Dal momento che il Team-Flash si caratterizza per le scelte etiche e rispettose del libero arbitrio, si decide di non obbligare nessuno e di cercare chi, fra i meta-umani, possa avere interesse ad essere curato. E la scelta più ovvia ricade su King Shark, alias il biologo marino Shay Lamden che, proprio in virtù del suo mestiere, è stato tramutato in quello che risulta essere, a tutti gli effetti, un cosplayer degli Street Sharks.
Bisogna dire che gli sceneggiatori giocano molto bene sulla caratterizzazione del personaggio e la ricerca dei punti in comune tra la sua personalità ed il suo essere squalo, inserendo precise motivazioni tra le spiegazioni scientifiche di Caitlin, la quale dimostra una grande conoscenza della biologia marina che Licia Colò levate proprio.
Il personaggio del “Re Squalo” risulta così uno dei più complessi e sfaccettati mai visti all’interno di questa serie e il collegamento ai suoi problemi di rabbia (collegati alla natura “rabbiosa” degli squali, per l’appunto), insieme alla sua tormentata storia d’amore, lo rendono uno dei villain più “umani” nonostante il suo aspetto.
A maggior ragione, risalta ancora di più la figura negativa di Barry che prima decide (di sua iniziativa) di costringerlo ad assumere il famoso farmaco per poi, di fatto, ri-costringerlo a riassumere le fattezze di King Shark per salvare la città dalla minaccia di Gorilla Grodd. Un comportamento su cui certamente si può discutere, che trae origine da motivazioni in parte condivisibili, ma che crea una frattura tra Barry e il resto del Team-Flash proprio per l’eticità del suo gesto. Si tratta senza dubbio del momento più alto di tutto lo show ed è la dimostrazione che anche i semplici episodi di raccordo, come questo, possono a volte riservare delle piacevoli sorprese.
Così come, altrettanto piacevole (anche se in questa sequenza sono presenti alcuni difetti evidenti) risulta essere quello che forse era il momento più atteso di tutto l’episodio: lo scontro tra King Shark e Gorilla Grodd. Un momento che in più occasioni potrebbe ricordare una saga dell’Asylum. Innanzitutto per l’utilizzo della CGI, per la quale il comparto tecnico della DC/TheCW dimostra di aver fatto passi da gigante, anche se continua a dare un’idea di kitsch da horror-movie di serie B. Tuttavia, il tasso di adrenalina mostrato, i conflitti che si susseguono continuamente e il carisma dei due sfidanti fanno sì che questo sia uno dei momenti migliori della quinta stagione, per cui non si può rimanere indifferenti. Il tutto, ovviamente, condito da riferimenti e citazioni cinefile (da Lo Squalo a King Kong) che solleticano il gusto dello spettatore.
A tal proposito, è da sottolineare come l’ultima scena tra Shay Lamden (versione “pesce nell’acquario”) e la dottoressa Tanya sia un chiaro e palese omaggio a Shape Of Water di Guillermo Del Toro, un finale forse un po’ troppo scontato e sdolcinato (esattamente come il film) che un po’ stona con tutto il resto.
La vicenda di King Shark, per quanto si basi tutta su un facile guilty pleasure, riesce nell’intento di appassionare lo spettatore, tanto che gli si perdonano difetti evidenti come gli ormai noti buchi di sceneggiatura (per esempio la stessa modalità con cui entra in scena Gorilla Grodd). Inoltre, per quanto l’episodio sia di raccordo, vengono lanciati numerosi elementi che potrebbero diventare utili in funzione della trama orizzontale della serie.
Rimane un po’ sullo sfondo (com’è giusto che sia) la storyline riguardante Iris, francamente abbastanza inutile per l’economia dell’episodio.
In generale, comunque, “King Shark VS Gorilla Grodd” è un episodio il cui intento è semplicemente quello di suscitare un certo hype tra i propri spettatori e in questo (bisogna ammetterlo) gli autori dimostrano di esserci riusciti in pieno.
“Quattro pinne all’orizzonteee…”
(Sigla di Street Sharks – Quattro pinne all’orizzonte)
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Cause And XS 5×14 | 1.71 milioni – 0.6 rating |
King Shark VS Gorilla Grodd 5×15 | 1.67 milioni – 0.6 rating |
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!