The Last Kingdom 3×05 – Episode 5TEMPO DI LETTURA 4 min

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Edward: “I gave him my word!”
Alfred: “Then what will you do? You can either bleat or you can make a decision! What will you do?”

 

E’ prassi consolidata degli autori di The Last Kingdom adattare due romanzi della saga di Bernard Cornwell alla volta. Questa impostazione finiva per dividere in maniera piuttosto netta ogni stagione in due tronconi narrativi, una storia A dal primo al quarto episodio e una storia B dal quinto all’ottavo. Quest’anno le cose sembrano andare diversamente, non solo perché sono state aggiunte due puntate, ma anche perché appare chiaro che si sia voluto maneggiare il materiale cartaceo di partenza in maniera molto più libera, fondendo insieme le trame dei due romanzi The Burning Land e Death of Kings in modo da creare un’unica grande narrazione che scorra senza soluzioni di continuità dal primo al decimo episodio. Fondere insieme Harald Bloodhair e Sigurd in un unico personaggio, ritagliare fin da subito uno spazio maggiore per Edward, dare a Æthelwold il ruolo che nei libri è svolto da altri per sottolinearne ulteriormente la sua natura di antagonista, sono scelte che scontenteranno forse qualche purista, ma che funzionano benissimo sullo schermo.
Di conseguenza, giunti al quinto episodio non ci si trova di fronte ad una specie di mid-season finale che chiude la storia tratta dal primo romanzo, come sarebbe avvenuto negli scorsi anni; anzi, in chiusura di questi ennesimi cinquanta minuti ci viene rifilato un bel cliffhanger che, per quanto sia ovvia la soluzione (Uhtred è il protagonista e non può morire, se la caverà comunque), lascia col fiato sospeso e spinge a catapultarsi subito sulla puntata successiva, approfittando anche del fatto che Netflix ha rilasciato tutta la stagione in una volta.
Più che la sopravvivenza dell’eroe di Bebbanburg, ciò che interessa vedere è come proseguirà il percorso del principe Edward, che da erede al trono inesperto e impreparato si sta trasformando gradualmente in un degno erede del padre, sconsiderato a volte ma anche capace di concedere fiducia alle persone giuste, dote non da poco se si vuole sedere sul trono del Wessex. Un trono che si fa ogni giorno più vicino, perché le condizioni di Alfred sono sempre più critiche e la profezia di Skade, che non gli dava un’altra estate da vivere, potrebbe essere vera. Ancora una volta sono doverosi gli applausi per David Dawson, capace di conferire al suo personaggio un’aura di sofferenza palpabile e insieme di regale gravità, facendo di re Alfred quasi un morto che cammina ma anche un uomo che a dispetto di ogni debolezza fisica continua a godere di un carisma travolgente su sudditi e soldati. Purtroppo è anche un re orgoglioso, o semplicemente costretto dallo stesso ruolo sociale ad esserlo, e di conseguenza non gli riesce ancora di perdonare Uhtred per quel che ha fatto; ma è un uomo intelligente, consapevole sicuramente del fatto che quella spada mezza pagana gli è necessaria per realizzare il suo sogno di un’Inghilterra libera e unita, e non dubitiamo che dietro la decisione di non ordinare la carica in soccorso di Uhtred ci siano motivazioni meno egoistiche di una semplice ripicca.
Se la chiusura dell’episodio è tutta su Uhtred, Edward e Alfred, l’apertura invece riguarda Ragnar Ragnarsson. La scoperta della sua morte piomba come un fulmine a ciel sereno sui danesi: nei loro sguardi mentre si accalcano intorno alla tenda del capo c’è stupore, confusione, incredulità. Gli sguardi che Cnut scambia con Æthelwold, invece, sono quelli di chi conosce benissimo l’identità dell’assassino e ne è piacevolmente sorpreso, perché non si aspettava che arrivasse a tanto, ma fiuta anche i vantaggi che quella piega del destino gli offre. Brida, invece, è semplicemente distrutta dalla perdita del suo uomo e forse questo basta a farci chiudere un occhio sulla facilità con cui si convince che Ragnar sia stato ucciso dalla donna con cui era andato a letto la notte prima, invece di sospettare di un tradimento all’interno del campo. Del resto, se iniziasse a farlo, il cerchio si restringerebbe inesorabilmente intorno a Æthelwold ed una brutta fine per il pretendente al trono del Wessex sarebbe scontata; ma per quanto ormai non vediamo l’ora di vederlo crepare dolorosamente, abbiamo anche la sensazione che il suo ruolo nella storia sia lungi dall’essere già esaurito. E comunque c’è sempre la pagina Wikipedia sul vero Æthelwold che dice chiaro e tondo quando e dove morirà.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il percorso di crescita dell’ætheling Edward
  • Re Alfred e il suo interprete
  • La rapidità con cui Brida si convince che Ragnar sia stato ucciso dall’amante

 

Siamo ormai a metà della stagione e possiamo dire che certe scelte di adattamento, per quanto si allontanino anche notevolmente dai romanzi di Cornwell, sullo schermo stanno funzionando alla grande. Ancora una volta, nel panorama delle serie televisive in costume, The Last Kingdom si conferma un prodotto più che convincente, sia sul lato più prettamente storico sia per quanto riguarda la costruzione dei personaggi.

 

Episode 4 3×04 ND milioni – ND rating
Episode 5 3×05 ND milioni – ND rating

 

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Divoratore onnivoro di serie televisive e di anime giapponesi, predilige i period drama e le serie storiche, le commedie demenziali e le buone opere di fantascienza, ma ha anche un lato oscuro fatto di trash, guilty pleasures e immondi abomini come Zoo e Salem (la serie che gli ha fatto scoprire questo sito). Si vocifera che fuori dalla redazione di RecenSerie sia una persona seria, un dottore di ricerca e un insegnante di lettere, ma non è stato ancora confermato.

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