The Last Kingdom è, come ben si sa, una serie ambientata in un passato abbastanza remoto, lontano undici secoli dall’epoca attuale. E per forza di cose è una serie che ben si presta alla rievocazione storica o a trattare temi universali come l’amore, la fedeltà, il tradimento, l’amicizia, la gratitudine (e l’ingratitudine), la vendetta e l’ambizione, ma che sui problemi attuali, specifici del XXI secolo, può dire poco e niente. Eppure, alla luce del difficile periodo storico che l’umanità sta affrontando da qualche mese, il sesto episodio della quarta stagione assume un sapore tutto nuovo, leggermente inquietante. Sicuramente, quando sono state effettuate le riprese, nessuno poteva prevedere la pandemia di COVID-19; ma assistere adesso, dopo mesi di lockdown, di contagi, di morti, di disagi, a un’epidemia medievale e alle psicosi che inevitabilmente un evento del genere creava nella popolazione non può non far provare un brivido lungo la schiena. E’ una coincidenza, sì, ma una coincidenza che fa riflettere su quanto la specie umana sia fragile oggi come ieri, soggetta agli arbitri della natura a dispetto di qualsiasi progresso tecnologico.
Va comunque precisato che l’epidemia merciana non costituisce il fulcro dell’episodio. Serve a caratterizzare meglio l’ambientazione medievale e crea terreno fertile per qualche momento drammatico (Edward che deve decidere se far entrare la madre nella capitale o lasciarla fuori insieme a tutti gli altri appestati) e per qualche frangente più comico e distensivo (le ipocondrie di Finan), ma in fin dei conti è un elemento secondario ai fini della trama… per ora, certo, chissà che non diventi importante più avanti. Ma il vero centro narrativo risiede nella successione al trono di Mercia e nella caccia a Ælfwynn intrapresa da un sempre più ambizioso e spregiudicato Eardwulf.
Ancora una volta la narrazione rimane estremamente compatta e concentrata sulla Mercia, salvo qualche digressione alla corte gallese di Deuebarth. A Ægelsburg, Edward deve fare i conti non soltanto con il problema del passaggio di potere e con l’epidemia, ma anche con la percezione che il popolo e la nobiltà locale hanno di lui: è una sfida difficile da affrontare, perché un atteggiamento troppo rilassato e lassista gli costerebbe la presa sul regno, uno troppo rigido l’accusa di tirannia e l’esasperazione di malcontenti che già covano da tempo contro il Wessex. Ancora una volta, il sovrano trasmette l’impressione di un giovane chiamato troppo presto e senza sufficiente preparazione a indossare la corona, ancora incapace di capire di chi fidarsi e di chi no, a chi chiedere consiglio e chi allontanare da sé. Il tempo gli darà esperienza nel governo e gli errori che sta commettendo adesso saranno lezioni per il domani.
Quanto a Uhtred, si è già detto che la sua decisione di aiutare Æthelflæd e figlia lo connota come uno dei pochi personaggi “di peso” (politicamente e militarmente parlando) che non agisce per ambizione o interesse, ma per genuino affetto e difesa dei più deboli, per risparmiare a una povera bambina il tremendo destino di essere venduta al miglior offerente. E comunque se uno si fa la regina, sarebbe buona educazione aiutare lei e sua figlia nel momento del bisogno, no? Questa volta, però, il confronto con l’antagonista di turno non è risolto da una geniale trovata del sassone o dal suo valore in combattimento: a sorpresa, è Eadith a incastrare il fratello Eardwulf, facendo venire a galla la prova del suo regicidio, ossia l’anello del conte re Æthelred. In verità l’espediente risulta un po’ artificioso e forzato, degno di un romanzo cavalleresco del Medioevo più che di una serie televisiva del 2020, però almeno viene offerta un’interessante variante rispetto al solito paradigma narrativo in cui è Uhtred a rendere possibile la vittoria. Eardwulf non viene però messo a morte e questo significa che quasi sicuramente il personaggio riapparirà, in qualche modo. Così come riappariranno a breve i Danesi, o almeno questo lascia presagire l’annuncio dell’imminente attacco contro i regni gallesi ad opera di un emissario sanguinolento e mutilato. Si spera che Mercia e Wessex risolvano le loro beghe prima che gli uomini del Nord tornino a bussare anche alle loro porte.
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Episode 5 4×05 | ND milioni – ND rating |
Episode 6 4×06 | ND milioni – ND rating |
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Divoratore onnivoro di serie televisive e di anime giapponesi, predilige i period drama e le serie storiche, le commedie demenziali e le buone opere di fantascienza, ma ha anche un lato oscuro fatto di trash, guilty pleasures e immondi abomini come Zoo e Salem (la serie che gli ha fatto scoprire questo sito). Si vocifera che fuori dalla redazione di RecenSerie sia una persona seria, un dottore di ricerca e un insegnante di lettere, ma non è stato ancora confermato.