0
(0)
Anche grazie al promo della scorsa settimana si intuiva che l’episodio sarebbe stato Negan-centrico. Come si vedrà dopo non è andata proprio così, però sicuramente la parentesi riguardante l’ex il villain finora più carismatico fornisce spunti interessanti di analisi.
Volendo abbandonarsi ad una lettura metafisica e assolutamente incline a riempire la recensione di un episodio visto per errore con sottotitoli in portoghese, si potrebbe dire che Negan studia se stesso attraverso differenti fasi della sua personalità. La sua versione riflessiva e dismessa (quella attuale) ha modo di confrontarsi con la sua versione innocente e sperduta (il bambino). Addirittura Negan fa riferimento a Lucille parlando effettivamente della moglie e non della sua mazza. In un gioco a ritroso progressivo, Negan aveva prima avuto modo di parlare con una versione più giovane di se stesso, già immersa in una malvagità senza criterio. Il giovane cresciuto con il mito di Negan (quasi a rappresentare la nostalgia dello spettatore verso l’iconica figura interpretata da Jeffrey Dean Morgan) ricalca tutti i vezzi del personaggio: dalla ritrovata Lucille, alla giacca di pelle, fino al famoso fischio, non perfettamente intonato.
Segue poi un gioco di sopraffazioni: il giovane uccide il bambino e la madre (l’innocenza estirpata da una mente malata e malvagia), così come poi Negan uccide brutalmente il suo giovane fan (la repressione e soppressione violenta della sua indole crudele: quasi come un animale ferito costretto in gabbia). Segue quindi la follia, con la scena finale che vede Negan replicare il suo se stesso passato, in mezzo ad una mandria di walkers. Viene poi catturato dai whisperers, aprendo così ad interessantissimi scenari di trama per il prosieguo di stagione, o forse aprendo ad una forzatissima unione tra villain utili a dare il senso a ciò che rimane di uno dei cattivi più carismatici che lo show abbia mai visto.
Come accennato però sono lontani, a quanto pare, i tempi della successione di episodi monografici (se si esclude quello su Alpha), semplicemente perché a livello di ritmo era una scelta che non pagava troppo. Ovvio però che, in un episodio come quello in esame, tra l’attenzione catturata dalla storyline di Negan e tutte le altre vicende di contorno rendono il confronto impietoso. Merita forse un commento la malattia di Ezekiel e il suo bisogno di parlare con Carol? O la vicenda dei furti per cui è meglio tacere i dettagli a causa di eventuali incomprensioni dovute ai già citati sottotitoli in portoghese?
Da indagare se il presunto love interest di Daryl nei confronti della non udente possa fornire al personaggio una ulteriore sfaccettatura caratteriale, oppure se far cadere nel romanzo rosa anche una figura così solitaria e apprezzata dai fan possa essere controproducente per uno show che continua a perdere ascolti.
Per pericolosi risvolti di trama dal punto di vista del gradimento, occorre sottolineare come Alpha e la sua gang stiano assumendo tratti sempre più positivamente grotteschi. La curiosità di uno scontro frontale tra i protagonisti e questi invasati quasi selvaggi sta raggiungendo livelli interessanti. Dopo l’anticlimax di Negan, forse solo ai tempi della battaglia con il Governatore si è avuto un confronto degno di questo nome. Peccato che nel parco personaggi attualmente al centro delle scene, nonché nell’impostazione ormai corale, manchi un protagonista carismatico che possa aumentare l’eventuale dualismo con la figura ingombrante di Alpha.
Volendo abbandonarsi ad una lettura metafisica e assolutamente incline a riempire la recensione di un episodio visto per errore con sottotitoli in portoghese, si potrebbe dire che Negan studia se stesso attraverso differenti fasi della sua personalità. La sua versione riflessiva e dismessa (quella attuale) ha modo di confrontarsi con la sua versione innocente e sperduta (il bambino). Addirittura Negan fa riferimento a Lucille parlando effettivamente della moglie e non della sua mazza. In un gioco a ritroso progressivo, Negan aveva prima avuto modo di parlare con una versione più giovane di se stesso, già immersa in una malvagità senza criterio. Il giovane cresciuto con il mito di Negan (quasi a rappresentare la nostalgia dello spettatore verso l’iconica figura interpretata da Jeffrey Dean Morgan) ricalca tutti i vezzi del personaggio: dalla ritrovata Lucille, alla giacca di pelle, fino al famoso fischio, non perfettamente intonato.
Segue poi un gioco di sopraffazioni: il giovane uccide il bambino e la madre (l’innocenza estirpata da una mente malata e malvagia), così come poi Negan uccide brutalmente il suo giovane fan (la repressione e soppressione violenta della sua indole crudele: quasi come un animale ferito costretto in gabbia). Segue quindi la follia, con la scena finale che vede Negan replicare il suo se stesso passato, in mezzo ad una mandria di walkers. Viene poi catturato dai whisperers, aprendo così ad interessantissimi scenari di trama per il prosieguo di stagione, o forse aprendo ad una forzatissima unione tra villain utili a dare il senso a ciò che rimane di uno dei cattivi più carismatici che lo show abbia mai visto.
Come accennato però sono lontani, a quanto pare, i tempi della successione di episodi monografici (se si esclude quello su Alpha), semplicemente perché a livello di ritmo era una scelta che non pagava troppo. Ovvio però che, in un episodio come quello in esame, tra l’attenzione catturata dalla storyline di Negan e tutte le altre vicende di contorno rendono il confronto impietoso. Merita forse un commento la malattia di Ezekiel e il suo bisogno di parlare con Carol? O la vicenda dei furti per cui è meglio tacere i dettagli a causa di eventuali incomprensioni dovute ai già citati sottotitoli in portoghese?
Da indagare se il presunto love interest di Daryl nei confronti della non udente possa fornire al personaggio una ulteriore sfaccettatura caratteriale, oppure se far cadere nel romanzo rosa anche una figura così solitaria e apprezzata dai fan possa essere controproducente per uno show che continua a perdere ascolti.
Per pericolosi risvolti di trama dal punto di vista del gradimento, occorre sottolineare come Alpha e la sua gang stiano assumendo tratti sempre più positivamente grotteschi. La curiosità di uno scontro frontale tra i protagonisti e questi invasati quasi selvaggi sta raggiungendo livelli interessanti. Dopo l’anticlimax di Negan, forse solo ai tempi della battaglia con il Governatore si è avuto un confronto degno di questo nome. Peccato che nel parco personaggi attualmente al centro delle scene, nonché nell’impostazione ormai corale, manchi un protagonista carismatico che possa aumentare l’eventuale dualismo con la figura ingombrante di Alpha.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Indubbiamente c’è curiosità per alcuni sviluppi di trama e soprattutto per come (e quando) si risolverà il conflitto con i villain.
Silence The Whisperers 10×04 | 3.31 milioni – 1.1 rating |
What It Always Is 10×05 | 3.09 milioni – 1.0 rating |
Sponsored By The Walking Dead Italia
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.