The Walking Dead 4×10 – Inmates – DetenutiTEMPO DI LETTURA 7 min

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Probabilmente, ancora prima di leggere questa recensione, avvertirete come un senso di deja-vù, come se il vostro senso di ragno vi stia avvertendo che quello che state leggendo è qualcosa di “già visto” o meglio di “già letto”. Questa sensazione vi è stata sicuramente fornita dall’immagine che abbiamo scelto come copertina della recensione, immagine che mostra un Daryl depresso e che fissa con sguardo arreso il fuoco; se avete letto la nostra recensione della puntata scorsa (ovvero “After/Smarriti“) ricorderete che, come immagine d’apertura, avevamo scelto quella che mostrava un Carl Grimes con lo stesso sguardo perso nel vuoto e nella stessa triste posizione. Se credete che questa sia una fortuita circostanza vi sbagliate, l’abbiamo scelta apposta e ora vi spieghiamo pure perchè. Se dovessimo trovare un soprannome alla puntata, sarebbe senza ombra di dubbio quello di: “After/Smarriti 2.0”, sostanzialmente perchè “Inmates/Detenuti” mostra con una tecnica di regia e sceneggiatura intrigante quali sono state le conseguenze sul resto degli abitanti di Prigioneville dopo lo spettacolare massacro del mid-season finale che nell’episodio scorso non si sono visti per far spazio a Rick, Carl e Michonne; detto in soldoni: è un episodio nove parte seconda, dove viene mostrato come se la passano Beth, Daryl, Tyreese, Mika, Lizzie, Maggie, Sasha, Bob, Glenn, Tara e Carol (che fa il suo simpatico ritorno nello show) dopo il casino successo nell’ottavo episodio. Visto che ci siamo accorti di questa cosa, pareva giusto mettere un qualche tipo di richiamo per sottolinearla.
Qualche riga sopra, si era anticipata già con molta enfasi una novità (nonché grande aspetto positivo della puntata)  introdotta nello show non tanto a livello di contenuti e/o personaggi, quanto di regia e sceneggiatura che è riuscita a risollevare il destino di un episodio che rischiava di farvi addormentare sul divano; sempre nella scorsa puntata, sceneggiata tra l’altro da Robert Kirkman stesso, si parlava di come questo acclamato scrittore di fumetti avesse ancora molto da imparare quando si scrive per la tv (nonostante il talento ce l’abbia anche in questo campo), sopratutto ci si soffermava sul fatto che Kirkman dovesse migliorare un pò la tempistica, dato che si soffermava troppo su certi dettagli/personaggi che nell’opera originale di sua creazione venivano presentati e spiegati con più incisività e impiegando meno tempo e spazio. Ovviamente, sappiamo benissimo anche noi di RecenSerie quanto sia diverso sceneggiare un fumetto e un telefilm… però, ciò non toglie che dedicare l’intera puntata a quelli che vengono spacciati come i protagonisti morali del telefilm (e quelli forse più caratterizzati e sfaccettati) dopo uno sviluppo narrativo così grosso crea irrimediabilmente una spiacevole conseguenza: nella puntata successiva ci saranno, per forza di cose, tutti gli altri character, quelli che irrimediabilmente passeranno in secondo piano e verranno spacciati per “personaggi secondari” e, di conseguenza, quelli meno interessanti e che (forse) potrebbero dar vita ad una puntata noiosa. Purtroppo è quello che succede, un pò grazie alla scelta di dedicare tutta la scorsa puntata alla Grimes family e alla samurai di colore, e un pò perchè tra gli undici personaggi protagonisti a modo loro della puntata c’è effettivamente qualcuno che non è per niente interessante. La causa più plausibile è quella che con l’avanzare della trama, insieme al cambio di showrunner, ci si è allontanato dalla originale caratterizzazione che tanto piaceva ai fan; fortunatamente, questo problema si è manifestato ma è stato sapientemente ovviato dalla produzione presentando “Inmates/Detenuti” come una puntata divisa in blocchi, in diversi archi temporali collocati (come in “After/Smarriti”) subito dopo la fine di “Too Far Gone/Indietro Non Si Torna” e con protagonisti solo un determinato gruppo formato da alcuni membri delle persone citate prima e raccontata a ritroso, ovvero, dall’ultimo momento della giornata fino al primo. Come abbiamo detto prima, questa tecnica non riesce purtroppo a salvare certi personaggi dalla loro debolezza caratteriale, ma riesce invece a salvare lo spettatore dalla noia di doversi sciroppare una quarantina di minuti dove regnano degli involontari protagonisti di Serie B, il che non è poco.
E’ attraverso questo esperimento egregiamente riuscito che lo spettatore può concentrarsi poco alla volta sui protagonisti, valutarli storia per storia e dare loro un giudizio che può essere una conferma sul mantenimento o cambio dello status quo degli stessi, dove (dal risultato di questa sottospecie di verifica) escono però dei bocciati, dei promossi e dei rimandati a Settembre. I bocciati sono: Daryl, Beth, Sasha e Bob. Daryl si smarrisce più degli altri in sè stesso arrendendosi addirittura alla realtà dei fatti, quella di essere solo e pure in compagnia di un personaggio noioso come Beth che non solo funziona poco come le altre volte, ma si rende ancora più inutile cominciando a scrivere il diario di AnnaBeth Frank e piangendo per la morte di un perfetto sconosciuto quando, ricordo, in “30 Day Without An Accident/Calma Apparente” non piange nemmeno per la morte del fidanzatino di turno perchè: “tanto a che serve piangere?”; Sasha e Bob invece mantengono la loro personalità: lei, finta dura dalle capacità ed il carisma mediocre; lui, eterno pezzente.
I rimandati a Settembre, che sono i personaggi che mostrano solo delle promesse di sviluppo e non uno sviluppo concreto, sono: Tyreese, Lizzie, Mika e Tara. Tyreese non ha effettivamente molto ruolo in questo episodio e le psicolabili sorelline sono a tutti gli effetti dei personaggi dal background altamente discutibile (se non pessimo), ma visto il ritorno di Carol e la “questione Karen” rimasta in sospesa tra i due con annessa probabile resa dei conti, la situazione si fa decisamente interessante, dato che anche i fan non aspettano altro che un confronto tra i due. E per quanto riguarda le sorelline? Beh, speriamo che con l’arrivo della madre adottiva possano fare qualcosa di concreto perchè per ora sono solo delle inquietanti consumatrici di ossigeno. Tara invece mostra pentimento e tramite lei scopriamo addirittura che la sorella Lily è stata divorata dagli zombie subito dopo aver sistemato il Governatore. Anche lei non dimostra granché ma, non sia mai, che con la sfaldata cumpa di Rick riesca a diventare qualcuno.
I promossi, invece, sono: Maggie, Glenn, Carol e (sorpresa delle sorprese in un twist finale) i tre nuovi personaggi approdati nel telefilm a fine episodio; uno dei grandi pregi del telefilm liberamente tratto dal fumetto di The Walking Dead edito da Image Comics, è che ogni personaggio ha un suo percorso e che all’interno delle varie fasi della lunga odissea zombie ci sia una sorta di ciclicità e continuo ricambio di personaggi; questo è un continuo rinfrescare il cast, portare nuovi elementi ma sopratutto nuove tematiche e aspetti della nuova facciata di questo mondo post-apocalittico da analizzare; Maggie e Glenn sono indubbiamente i personaggi migliori dell’episodio, ma anche dell’intero parco dei personaggi visto che due persone che scelgono volutamente di avere certezze come il matrimonio in un modo dove, da un momento all’altro, potrebbero morire tra atroci sofferenti… beh, sono indubbiamente una tragica coppia romantica che trasmette allo spettatore un messaggio potente. Volere è potere, anche di fronte alla fine del mondo; Carol invece, non fa molto, ma il suo ritorno è molto gradito e sopratutto strategico, dato che la produzione sapeva benissimo che doveva trattare con personaggi minori e che avrebbe avuto bisogno di alzare la posta in gioco e chi meglio di una figliol prodiga ritornata improvvisamente all’ovile?

 

PRO:

  • Il ritorno di Carol
  • Tre nuovi personaggi tutti da scoprire
  • Regia e sceneggiatura molto particolare
  • Glenn & Maggie
CONTRO:
  • Daryl, Beth, Sasha e Bob
  • La mancanza di qualche pezzo da novanta
Con questo decimo episodio si può dire conclusa la prefazione alla seconda parte della stagione. I personaggi sono stati schierati, chi più chi meno, in varie direzioni con lo scontato compito di ricongiungersi prima o poi. Il ritmo più frenetico rispetto alla scorsa puntata è sicuramente un pro che permette una visione più piacevole e meno frustrante, per il resto diciamo che ci sarà tempo e modo per rimanere sorpresi. Ed i tre nuovi personaggi comparsi nel finale (che i lettori del fumetto già conoscono) sono un’ottimo tentativo di svolta.

After – Smarriti 4×09 15.76 milioni – 8.2 rating
Inmates – Detenuti 4×10 13.34 milioni – 6.8 rating

 

VOTO EMMY

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