Suits 8×01 – Right Hand ManTEMPO DI LETTURA 4 min

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There are three thing that happen when I tell different people different stories. One, they don’t recognize it. Which means I don’t need to worry about them. Two, they know I did it, but don’t have the balls to say anything, which means I have to worry about them even less. Or thee, they call me on it. And, believe me, three is my kind of guy.

Lo show ricomincia esattamente da dove aveva lasciato il suo pubblico qualche mese fa, cioè dal matrimonio di Mike e Rachel, o meglio dai suoi postumi. Questo è un grave errore, perché ottiene l’unico risultato di aumentare l’irritazione degli spettatori, i quali avrebbero preferito, come si diceva, un tempo maggiore dedicato alle nozze nell’episodio precedente.
Per fortuna questo si rivela l’unico passo veramente falso della puntata. Il cambio della sigla, dovuto certamente alle importanti novità nel cast, inizialmente lascia perplessi: i personaggi vengono mostrati, infatti, in controluce. Per quanto i colori usati siano più caldi, non ci sono più le inquadrature dei visi degli attori. Man mano che la visione procede, questo si può spiegare con le nuove dinamiche della storia: non ci sono più nemici esterni pronti ad inglobare o distruggere lo studio legale (lo showrunner Aaron Korsh ha dichiarato che, in questa stagione, non ve ne saranno), con i personaggi pronti a compattarsi, combattendo lealmente fianco a fianco sino alla vittoria. Robert Zane, diventato nuovo socio, non ci sta a fare da violino di spalla a nessuno, per cui si formano subito due cordate, una costituita da lui e dal suo braccio destro a cui è dedicato il titolo, Samantha Wheeler, l’altra da Harvey che promoziona Alex Williams. In palio c’è il ruolo di managing partner e, quindi, il conflitto diventa interno.
In questo ambito, la nuova arrivata Katherine Heigl si inserisce subito piuttosto bene, compatibilmente coll’interpretare un personaggio specialista in lavoro sporco (vedere citazione sopra), così come Dulé Hill si dimostra pronto a prendersi le responsabilità di un ruolo più ampio.
In questa maretta, resta in mezzo come uno scoglio Louis. Se per gli altri il gioco dei compromessi e degli adattamenti riguarda la vita professionale, per lui riguarda la convivenza con Sheila, iniziata da poco. Continua, inoltre, a dedicarsi all’aspetto che ama di più della sua attività, cioè formare i praticanti. Certamente, in questo episodio, la cosa si tinge di toni amari, perché si tratta di insegnare a Katrina a licenziare le persone, ognuna delle quali ha, logicamente, la sua storia e i suoi ottimi motivi per non volersene andare. Si decide di salvare il giovane neo papà, già visto nella scorsa stagione, ma questo non stempera la durezza di una situazione che ha molti riscontri nella realtà di ogni giorno. Per fortuna, tenere in gioco Katrina serve anche a tenere in gioco un’abitudine tipica dei personaggi di Suits, quella delle citazioni cinefile. Questo consola in piccola parte chiunque senta la mancanza dell’interazione Batman – Robin fra Mike e Harvey, perno essenziale della narrazione sin dal suo primo episodio. Altra piccola consolazione, vedere come Donna e Samantha continuino a tenere alta la bandiera dell’eleganza, ora che se ne è andata Jessica. Una caratteristica forte della serie quindi rimane intatta, anche se certamente né Robert Zane né la sua fidata collaboratrice saranno certamente disposti a mettersi a fare l’insegnante per gestire Harvey e Louis, qualora fra i due nascessero battibecchi da bambini di quinta elementare.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Inserimento di Katherine Heigl per ora buono
  • Scene iniziali ancora al matrimonio, dopo il poco spazio dedicato alle nozze nel season finale
  • Si sente la mancanza di Mike

 

Si assiste a questa puntata quasi come si assiste una persona cara che ha da poco subito una grave operazione. Non è particolarmente piacevole dover fare i conti con la mancanza di Mike e Rachel, si sente soprattutto la mancanza dell’ingegno di lui e ad Harvey manca una spalla importante. Il malato però, cioè lo show, ha buone probabilità di riprendersi. Katherine Heigl si definisce “certified suitor”, cioè fan del programma dalla prima ora e questo fa sperare che questa sua nuova avventura finisca meglio di tutte quelle da lei intraprese dopo aver lasciato Grey’s Anatomy. Bisognerà aspettare ancora un paio di episodi per una prognosi certa, per capire se questa stagione non sarà semplicemente un ponte verso Second City, lo spin off di cui sarà protagonista Jessica Pearson.

 

Good-bye 7×16 1.07 milioni – 0.3 rating
Right Hand Man 8×01 1.26 milioni – 0.3 rating

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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