“Volevo semplicemente dire che…boh, per fare un esempio: è come lo spritz il matrimonio. Ci sono gli spritz che li fai con l’aperol. E vabbè, l’aperol è l’aperol: un classico. E poi ci sono gli spritz che fai con l’aperol della Lidl. Oh, a qualcuno piace l’aperol della Lidl.”
Come il richiamo al video Il Dalemiano de Il Terzo Segreto di Satira fa intendere è impossibile non notare un calo di qualità all’interno del prodotto di casa ABC. Si è passati, quindi, dallo spritz con l’aperol a quello con l’aperol della Lidl. A qualcuno piace. Ma è pur sempre l’aperol della Lidl. Insomma.
Andrebbe però, a questo punto, aperta una parentesi molto ampia sul fatto che Agents Of SHIELD venga spesso considerato un prodotto di qualità molto alta, facendo ai più spendere parole che sarebbe forse più logico attribuire a prodotti del calibro di The Leftovers, Sons Of Anarchy o Lost (andando proprio a pescarne tre in maniera del tutto casuale). MAOS ha sempre rappresentato un guilty pleasure di pregevole fattura, con una storia intricata a tratti interessante mentre sotto certi aspetti ha lasciato spesso a desiderare, ma è una cosa comune per show che si protraggono oltre una determinata soglia e con un numero di episodi decisamente corposo.
Ovviamente non si è qui a discutere dei gusti personali, piuttosto il discorso mirava a far notare come forse il calo di qualità di MAOS non è stato improvviso. Bensì, in passato, le aspettative ed i giudizi si erano attestati su di un livello troppo alto per questa serie tv che ora, invece, risulta essere ritornata all’interno del suo “quadrante”.
Il vero difetto non è l’attendismo ed i continui (ed eccessivi) rallentamenti della storia: MAOS in passato ne ha fatto ampio uso ed alcuni episodi sono riusciti in maniera perfetta dal momento che i filler, se fatti bene, riescono tranquillamente a raggiungere il giusto obbiettivo di intrattenimento. Il vero problema è la contestualizzazione di questi filler: questa sesta stagione vanta solamente tredici episodi eppure nessuno sembra volerlo tenere presente. Siamo già a metà stagione ed i progressi dal punto di vista della trama sono pari a zero. Qualche rivelazione sullo scopo del viaggio interplanetario di Bad Coulson, ma per il resto è il nulla. Non si hanno spiegazioni sul perché Sarge abbia le sembianze dell’ex direttore; non si hanno spiegazioni circa il voler continuare a giocare con le linee temporali tra Jemma e Fitz; Daisy non pervenuta in nessun frangente della storia; Deke è ricomparso per dare spazio alla linea comica ed ora è di nuovo svanito nel nulla.
E’ da notare poi come il voler guadagnare tempo da parte della serie sia lampante. Enoch, dopo aver fatto catturare il suo “migliore amico” e sua moglie, permette ad una sua simile di rinchiuderli in una prigione mentale per carpire loro i segreti della famigerata macchina del tempo. Ad una certa però cambia idea (senza una reale motivazione, ma così, perché era passato abbastanza tempo e la puntata si stava per concludere) e decide di liberare sia Leo, sia Jemma. C’è un accenno di discorso profondo ed umano da parte di Enoch, ma per fortuna la persona che si è occupata dei dialoghi ha pensato bene di troncarlo sul nascere per non rendere ancora più patetica la liberazione.
Ciò che sconvolge, quindi, è la pessima gestione di tempo che questa serie dimostra episodio dopo episodio non essendo minimamente in grado di portare avanti di pari passo le trame principali fin qui presentate. Si preferisce invece accantonarne almeno una per concedere maggiore spazio alle altre; uno schema narrativo che nelle passate stagioni aveva sì funzionato, ma con oltre venti episodi a disposizione. Non con i soli tredici di cui è composta questo sesto ciclo narrativo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Other Thing 6×05 | 2.18 milioni – 0.4 rating |
Inescapable 6×06 | 2.12 milioni – 0.4 rating |
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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.
Guarda da una parte secondo me l episodio è stato bello per quanto riguarda la recitazione degli attori…..Però si alla fine era sempre un filler e se la stagione era di 22 episodi era tranquillissimo però gli episodi sono solo 13 e della trama principale di Sarge non sappiamo ancora molto……..
Il vero punto è proprio l’attendismo: con tredici puntate a disposizione non si può tergiversare come si poteva fare nelle precedenti stagioni (con quasi il doppio degli episodi). Ma diciamo che settimo ed ottavo episodio riescono a raddrizzare leggermente il tiro.
La sesta stagione è a mio parere quella meno interessante, fatta eccezione per questo episodio, ma non sono d’accordo sul commento iniziale… Agents of SHIELD non è mai stata considerata una serie di alta qualità, né dai critici né da appassionati del genere anzi, mi è capitato più volte di leggere commenti negativi da parte di quest’ultimi. Io personalmente l’ho amata dal primo istante, sicuramente ci sono episodi meno coinvolgenti, e stagioni meno riuscite di altre (la quarta credo sia difficilmente superabile), ciò non toglie che negli anni mi sarebbe piaciuto che più persone la seguissero, non solo chi ama l’MCU, che gli sceneggiatori e gli attori venissero apprezzati maggiormente (in primis Iain-Fitz-de Caestecker) e che quindi non fosse solo una serie di “nicchia”. Non bisogna poi dimenticare che la produzione pensava di terminare con la quinta stagione, per poi, invece, trovarsi improvvisamente rinnovati per altre due stagioni!! Detto questo, per fortuna ci sono tante persone che la stanno riscoprendo ora e ciò, spero, porterà Agents of SHIELD a diffondersi maggiormente e a trovare presto il meritato riconoscimento.
Ciao Giulia e grazie per il commento. Ad essere sincero se si fa un giro su siti come Rotten Tomatoes il giudizio della critica risulta leggermente differente da quello che dici tu. Così come quanto si può tranquillamente ritrovare nella sezione dedicata sulla pagina Wikipedia della serie.
Non si sta qui dicendo che Rotten Tomatoes sia il portatore assoluto della verità, anzi, ma era giusto per appuntare che questa avversione per MAOS da parte della critica effettivamente non c’è.
Per quanto riguarda gli appassionati del genere, personalmente non ho molte esperienze dirette quindi non ti saprei dire. Mi viene spesso fatto notare che c’è grande differenza tra i prodotti della The CW (vedi i vari Flash o Arrow, per esempio) e MOAS (sottolineando la qualità di quest’ultimo), un’affermazione che sento anche io di condividere in pieno, ma nulla di più.
Rimane un prodotto che sicuramente merita il proprio spazio per un serial addicted non occasionale sia per stagioni ben funzionanti, sia per plot twist concatenati a film dell’universo narrativo che, beh, rendono sempre tutto molto più succulento (mi riferisco al primo vero colpo di scena della serie riguardante Ward).
Sotto questo punto di vista, io in primis non sono un grande appassionato né del MCU, né dei film/serie tv a carattere supereroistico. Eppure per MAOS ho fatto fin da subito un’eccezione appunto perché la storia aveva catturato la mia attenzione ed i personaggi denotavano grande possibilità di crescita.
Detto questo l’episodio in questione a mio avviso aveva avuto numerosi demeriti, presentati nella recensione, per questo la valutazione negativa.
Per quanto riguarda la riscoperta credo che il suo inserimento nel pacchetto Netflix abbia rappresentato (e rappresenta) un grosso passo in avanti.