“Tell them I work for the U.S. government”
1989
Harold Cooper è grande protagonista dell’episodio, sia nella versione ormai ben nota a chi segue la serie, sia nella sua inedita versione giovanile. Ruffin Prentiss si è tenuto un po’ di barbetta, ma questo non basta. Si vede chiaramente che non ha l’inconfondibile fossetta sul mento di Harry Lennix. Per fortuna, il dettaglio passa in secondo piano rispetto al tema principale della puntata: quello dell’identità, dei suoi cambiamenti con il passare degli anni, anche quando una persona è indubitabilmente la stessa biologicamente e all’anagrafe.
Nello svolgimento, la narrazione si avvale di un cliché ben consolidato: quello dell’amico di ritorno dal passato, in realtà trasformato in un nemico assetato di vendetta. Il topos si è visto più e più volte, tra telefilm e cartoni animati, ma qui offre spunti di riflessione interessanti e filosofici, quasi a rischio di troppa astrattezza. Red coglie l’occasione per buttare lì una delle sue mitiche frasi con le quali dice tutto per non dire niente, definendosi “un Raymond Reddington molto più interessante di quanto Raymond Reddington non sia mai stato”.
Purtroppo il finale è anch’esso cliché, ma non dei migliori: la scena col capo Cooper che ci ripensa e dice a Cynthia Panabaker “la verità” su Reddington (è un uomo migliore di quanto non si creda) ha solo il pregio di far rivedere al pubblico la simpatica dirigente del Bureau, per il resto è molto prevedibile e strappa al massimo un mezzo sorrisetto.
Lo stesso incontro, trent’anni fa, tra Cooper e Reddington non è molto soddisfacente. Si vede solo una targhetta e grazie assai. Resta comunque il buon ricordo della scena dell’attacco missilistico comandato dagli Stati Uniti tramite una console per videogiochi potenziata e manovrata da un grande esperto.
Intanto, a casa di Lizzie
Se gli sceneggiatori hanno voluto accogliere le richieste di Megan Boone, cioè di rappresentare un personaggio femminile forte e indipendente, ma senza farle maneggiare armi, di sicuro hanno trovato un modo intrigante per farlo. In questa stagione, la battaglia dell’agente Keen è tutta fra quattro mura, quelle domestiche e non per questo calano pericolo e tensione. Tra l’altro, grazie alla nonna, Agnes potrebbe avere iniziato quell’addestramento “in preparazione del suo destino” di super spia di nuova generazione, uno dei motivi per cui la madre l’ha portata a vivere con sé. Si consiglia solo agli addetti alla sorveglianza dell’appartamento di fare regolarmente giri di bonifica e controllo per eliminare cimici e microspie varie. Intanto, Katarina ha recuperato degli indizi su Ilya Koslov, da lei definito “persona in grado di darle le informazioni che sta cercando”, dopo il fallimento dei tentativi con Red e con Dom. Qui si apre la strada a sviluppi tutti bene accetti: dal ritorno, in flashback, di Gabriel Mann, al chiarimento definitivo della vera identità o del titolare delle ossa bruciate o addirittura del Concierge del Crimine. Per ora, comunque, una citazione particolare va a Berdy, il socio della Rostova, sempre in grado di dare vita a gustosi duetti con lei. Se proprio ci fosse da allungare il brodo, visto che tanto qua la faccenda va a rilento, pensare a momenti filler, per arrivare al numero di puntate e al minutaggio previsto, si potrebbe optare per un approfondimento del personaggio.
Notare infine come, in queste prime puntate della stagione, i due protagonisti agiscano quasi sempre separatamente e si incontrino pochissimo: sviluppo del tutto coerente, se Red ha detto a Lizzie di avere razionalmente ben presente la necessità di ucciderla e funzionale se si vuole evitare il faccia a faccia fra lui e Katarina.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Les Fleurs Du Mal 7×03 | 3.51 milioni – 0.4 rating |
Kuwait 7×04 | 3.57 milioni – 0.5 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).