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“…What your own final words might be, given the chance.”
Dopo una settimana di pausa, a seguito di un episodio dai contorni emotivamente devastanti, Outlander torna in scena con le conseguenze di quanto avvenuto in “The Ballad Of Roger Mac”, e lo fa mettendo in mostra la sua eccezionale capacità narrativa.
Sono passati tre mesi dalla battaglia di Alamance e venire a patti con tutto ciò che è successo in quell’occasione non era certo impresa facile. Gli avvenimenti destinati a portarsi strascichi erano inevitabilmente due: la dipartita di Murtagh e l’apparente morte di Roger. “Famous Last Words” dedica una minima e giusta parte al ricordo del primo, attraverso il dolore di Jamie e Jocasta, e si concentra invece maggiormente sulla figura di Roger, un personaggio che sin dal suo arrivo in scena non è riuscito a “bucare lo schermo” ma che, in quest’occasione, si prende una prima pagina essenziale dato quanto avvenuto nello scorso episodio.
Il finale del precedente appuntamento aveva lasciato tutti con il fiato sospeso dato che, per quanto la situazione sembrasse palese, i dubbi sulla reale morte di un protagonista al livello di Roger erano comprensibilmente alti. Il colpo ad effetto, però, è stato regalato dalle modalità con le quali l’uomo è stato riscoperto vivo. Innanzitutto va fatto un applauso corposo agli autori per aver presentato in maniera eccellente l’intero racconto: durante il solito video commento post-episodio, gli stessi hanno raccontato di come sia nato il collegamento tra il titolo dell’episodio, il suo significato in senso stretto e l’idea di raccontare i momenti del ritrovamento di un Roger quasi esanime sotto forma di scene di un film muto. Tutta questa parte è stata proposta in maniera encomiabile a partire dai primi momenti dell’episodio ambientati in una Oxford del 1969 che hanno, non solo ricordato come Roger sia quasi tutta un’altra persona nel suo habitat naturale, ma anche svolto il perfetto ruolo di collegamento con le scene da film muto e l’intero arco riguardante la perdita della voce. Il tutto ha dato così vita ad una storyline ad alto tasso emotivo, dando anche il giusto spazio al trauma vissuto dallo stesso Roger e al suo percorso di “guarigione” sia fisico che morale.
Sono passati tre mesi dalla battaglia di Alamance e venire a patti con tutto ciò che è successo in quell’occasione non era certo impresa facile. Gli avvenimenti destinati a portarsi strascichi erano inevitabilmente due: la dipartita di Murtagh e l’apparente morte di Roger. “Famous Last Words” dedica una minima e giusta parte al ricordo del primo, attraverso il dolore di Jamie e Jocasta, e si concentra invece maggiormente sulla figura di Roger, un personaggio che sin dal suo arrivo in scena non è riuscito a “bucare lo schermo” ma che, in quest’occasione, si prende una prima pagina essenziale dato quanto avvenuto nello scorso episodio.
Il finale del precedente appuntamento aveva lasciato tutti con il fiato sospeso dato che, per quanto la situazione sembrasse palese, i dubbi sulla reale morte di un protagonista al livello di Roger erano comprensibilmente alti. Il colpo ad effetto, però, è stato regalato dalle modalità con le quali l’uomo è stato riscoperto vivo. Innanzitutto va fatto un applauso corposo agli autori per aver presentato in maniera eccellente l’intero racconto: durante il solito video commento post-episodio, gli stessi hanno raccontato di come sia nato il collegamento tra il titolo dell’episodio, il suo significato in senso stretto e l’idea di raccontare i momenti del ritrovamento di un Roger quasi esanime sotto forma di scene di un film muto. Tutta questa parte è stata proposta in maniera encomiabile a partire dai primi momenti dell’episodio ambientati in una Oxford del 1969 che hanno, non solo ricordato come Roger sia quasi tutta un’altra persona nel suo habitat naturale, ma anche svolto il perfetto ruolo di collegamento con le scene da film muto e l’intero arco riguardante la perdita della voce. Il tutto ha dato così vita ad una storyline ad alto tasso emotivo, dando anche il giusto spazio al trauma vissuto dallo stesso Roger e al suo percorso di “guarigione” sia fisico che morale.
“People live and die by their words. They shape our thoughts and deeds. Often, they define us. Like bullets, once fired, well… we can’t take ‘em back. They have impact. So choose them wisely, make them meaningful. Live a life worthy of them. Especially your last words. They outlive us.”
Il peso delle parole, il loro potere e, in questo caso, il risultato della loro assenza, donano un tono altamente d’impatto a tutto l’episodio, ma non è tuttavia questo l’unico tema intorno al quale girano i 60 minuti di questa settimana. Come consuetudine di Outlander, un altro tema centrale che spesso trascina gli eventi risulta essere la vena romantica e, in questo caso, si manifesta in due diverse modalità attraverso due diversi personaggi.
Come ennesimo colpo di scena, infatti, il giovane Ian fa il suo ritorno tra i character di Outlander, dopo che la sua ultima apparizione risaliva al season finale dello scorso anno. Il viaggio che ha visto protagonisti Roger e Ian si è rivelato perfetto per far si che i due uomini trovassero l’uno nell’altro il confidente adatto per le proprie sofferenze, sottolineando anche la differenza delle loro situazioni: laddove Roger ha trovato la forza di sopravvivere per Brianna, Ian era pronto a morire a causa di una delusione d’amore (ancora tutta da scoprire per lo spettatore). La dinamica tra i due è stata quindi rivelatrice, utile anche a mostrare direttamente parte dei loro dissidi interiori e dar modo così ad un episodio estremamente interiorizzato di ritrovare, sul finale, la parola.
Come ennesimo colpo di scena, infatti, il giovane Ian fa il suo ritorno tra i character di Outlander, dopo che la sua ultima apparizione risaliva al season finale dello scorso anno. Il viaggio che ha visto protagonisti Roger e Ian si è rivelato perfetto per far si che i due uomini trovassero l’uno nell’altro il confidente adatto per le proprie sofferenze, sottolineando anche la differenza delle loro situazioni: laddove Roger ha trovato la forza di sopravvivere per Brianna, Ian era pronto a morire a causa di una delusione d’amore (ancora tutta da scoprire per lo spettatore). La dinamica tra i due è stata quindi rivelatrice, utile anche a mostrare direttamente parte dei loro dissidi interiori e dar modo così ad un episodio estremamente interiorizzato di ritrovare, sul finale, la parola.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Un episodio totalmente introspettivo per Outlander che dimostra, per l’ennesima volta, di saper dar vita allo stesso modo ad epiche battaglie e profonde crisi interiori.
The Ballad Of Roger Mac 5×07 | 0.81 milioni – 0.1 rating |
Famous Last Words 5×08 | ND milioni – ND rating |
Sponsored by Outlander Italy
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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.