The Blacklist 7×18 – Roy Cain (No. 150)TEMPO DI LETTURA 4 min

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Katarina:I see you’ve prayed on your decision.

Dopo la deviazione della settimana scorsa, lo show riprende esattamente dove si era interrotto con l’episodio 7×16. Tornano cioè subito in primo piano le sotto trame riguardanti la precaria salute di Red e il rapimento dell’imam di Dembé.
Questo fa subito nascere dei dubbi sulla collocazione dell’episodio: forse, sarebbe stato meglio inserirlo subito dopo quello andato in onda due settimane fa e poi proporre “Brothers”. Fra l’altro, in questo modo la scena finale, con la crisi psicologica di Lizzie, avrebbe assunto tutto un altro sapore, per i motivi di cui si parlerà tra poco.
Si diceva, infatti, dei timori di Red di avere ancora poco da vivere. Il Concierge del Crimine provvede quindi a far liberare il sempre bentornato Marvin Gerard e a farsi dare da lui appoggio legale, perché intende nominare l’agente Keen sua erede universale. Sì, anche i dialoghi hanno provveduto a sottolineare la stranezza del vedere una poliziotta ereditare un impero criminale, ma tant’è, effettivamente non si vedono alternative percorribili a breve termine.
Intanto, Dembé è pronto a tutto per liberare il suo imam dalle grinfie di Katarina Rostova. Non si capisce se lui sapesse della finta morte di lei, perché non mostra il minimo stupore nel sentirla al telefono e questo disturba almeno quanto la collocazione della puntata. Egli giunge quasi al punto di rivelare tutta la verità su Red. Per fortuna un tempestivo intervento dei suoi amici lo dispensa dal dover compiere un simile passo. Si torna però ai tempi di quando non rivelò nulla riguardo la finta morte di Lizzie (dev’essere di quello che Red parla quando accenna di come con Dembé si era già trovato in una situazione simile).
In buona sostanza, causa fedeltà di Mr. Zuma ai propri principi, non si può essere certi della sua lealtà nel momento del massimo bisogno, anche se è profondamente legato all’uomo che gli ha salvato la vita tanti anni fa. A questo proposito, meritano una sottolineatura le parole dell’imam: “jihad”, nell’Islam, è battaglia interiore di miglioramento personale, non c’entra nulla con attentati esplosivi.
Se per l’africano il dilemma è amletico, per Lizzie è anche peggio.
Da una parte, infatti, c’è la notizia dell’eredità in arrivo, dall’altra il tenere il sacco alla madre (se quella è davvero Katarina Rostova), la quale le ha già preannunciato che molto difficilmente tutte e due usciranno vive dalla prova che le aspetta.
Data la situazione, l’idea della fuga con Agnes, per cui sono già pronti i passaporti falsi, si fa di certo più allettante. Intanto, mentre la decisione matura, resta il conforto delle chiacchierate con Ressler tra un’indagine e l’altra, ormai diventate una piacevole consuetudine.
Il tutto è servito sul letto di una trama di giornata veloce e funzionale, con il blacklister di turno interpretato da Tom Wopat (direttamente dalla contea di Hazzard, per la gioia dei meno giovani e in generale dei cultori degli anni ’80. La sua presenza fa pendant con quella di Anthony Michael Hall, interprete di Robby Ressler e protagonista maschile, ai tempi, del film Sixteen Candles – Un Compleanno Da Ricordare). Una volta tanto si conosce l’esatta ragione del numero assegnatogli: questo è infatti l’episodio numero 150 dello show. Proprio questa essenzialità impedisce ad una puntata con problemi di “impiattamento” di diventare un vero e proprio “mappazzone” (quello, per ora, è solo nella testa della protagonista).

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Trama di giornata veloce e funzionale
  • Si rivede Marvin Gerard
  • L’episodio andava programmato subito dopo il 7×16 
  • Morte di Berdy

 

Puntata dalla collocazione non ottimale (il numero 149 assegnato a Nyle Hatcher fa pensare ad una programmazione degli episodi l’uno dopo l’altro). Comunque, dopo aver dato l’addio a Berdy Chernov e aver salutato la promozione di Laura Sohn a presenza regolare, la serie si avvia ora al suo imprevisto season finale. La produzione ha deciso di ovviare alla mancanza di alcune scene, impossibili da girare dopo la chiusura per Coronavirus, con una soluzione creativa: le sequenze mancanti verranno proposte in forma animata. Non si tratta di una novità assoluta per The Blacklist, da cui sono stati tratti anche alcuni fumetti.
Centro d’interesse sarà vedere quali scelte compiranno i personaggi, messi davanti ai grossi dilemmi di cui si parlava sopra. Lo show ha più volte espresso una visione del mondo secondo cui il copione è sempre quello, cambiano solo gli attori, per cui imboccare una strada piuttosto di un’altra potrebbe rivelarsi quasi scelta obbligata e non libero arbitrio.

 

Brothers 7×17 4.50 milioni – 0.5 rating
Roy Cain 7×18 4.48 milioni – 0.5 rating

 

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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