I, Reginald Hargreeves, request the pleasure of your company for a light supper on the 20th of November, 1963, at half past seven o’clock.”
Le riunioni di famiglia non sono quasi mai semplici da gestire per nessuno, ma ovviamente per la Umbrella Academy in particolar modo. I sei (o sette) fratelli hanno tutti questioni irrisolte col padre adottivo che li ha tormentati e plagiati nel corso della loro infanzia. Ognuno reagisce a modo suo: Luther si fa prendere dall’ansia; Diego nasconde la sua insicurezza dietro rabbia e finta determinazione; Alison e Klaus cercano di sdrammatizzare o si gettano sull’alcol; Five riesce a razionalizzare e mette da parte i conflitti con la figura paterna anteponendo la salvezza del mondo e infine Vanya ha la fortuna di non ricordare nulla della propria vita passata e dei suoi traumi infantili.
“We go there as a united front. No more “Number One”, “Number Two” bullshit. From now on, it’s Team Zero.”
L’analisi psicologica più interessante riguardo il conflitto padre-figlio in questo caso è sicuramente riscontrabile nel personaggio di Diego, apparso dalla prima stagione come un apparente lupo solitario e ora intento a cercare l’appoggio della propria famiglia per tenere testa al padre abusivo che ha rovinato la sua vita. Diego ha sempre fatto di tutto per dimostrare a se stesso e agli altri di essere forte e autosufficiente proprio per nascondere invece la sua fragilità e le sue insicurezze, tanto che ha sviluppato un vero e proprio complesso dell’eroe (nel suo caso, anche nel senso più letterale del termine).
E’ interessante fare un paragone tra lui e Five. Entrambi sono forse i fratelli più dediti alla salvezza del mondo, ma mentre il piccolo grande viaggiatore temporale lo fa per salvare la propria famiglia e genuinamente impedire un disastro di proporzioni mondiali, nel caso di Diego è più complicato. Il “Number Two” dell’Umbrella si carica volutamente del fardello di salvare il mondo non per puro spirito altruista e sincero interesse, ma più per un bisogno quasi patologico di sentirsi importante, apprezzato, di aver fatto la differenza. Questa sua necessità si fonde coi profondi traumi infantili subiti dal padre, dando vita a un disperato desiderio di incastrare sir Reginald Hargreeves per l’omicidio di JFK, così finalmente da dimostrarsi in qualche modo superiore a lui.
Reginald: “You’ve single-handedly unearthed my nefarious plot. Is that what you want to hear? You fancy yourself a do-gooder? The last good man who will save us from our descent into corruption and conspiracy? This is a fantastic delusion. The sad reality is that you’re a desperate man, tragically unaware of his own insignificance, desperately clinging to his own ineffectual reasoning. More succinctly, a man in over his head.”
Diego: “You’re wr-wrong…”
Diego parte con i migliori propositi, cercando di non farsi mettere i piedi in testa dal padre e di mettere invece lui alle strette, ma ciò che ne ricava è una completa e verosimile, anche se priva del ben che minimo tatto, lettura del suo carattere, cosa che lo riporta mentalmente a un fragile bambino balbuziente. Il confronto trai due costituisce una scena molto potente, che si conclude con lo sfogo anche degli altri fratelli, primi tra tutti Ben, che si lascia prendere dalla rabbia e tenta di dare voce alle proprie frustrazioni attraverso il corpo di Klaus, e Luther, che per la prima volta tenta di tenere testa a un padre che in precedenza ha sempre e solo voluto compiacere.
Nonostante il normale ammontare di eventi funzionali all’avanzamento della trama, è innegabile che l’avvenimento preponderante e più interessante dell’episodio (tanto da dare anche il titolo allo stesso) sia la riunione di famiglia degli Hargreeves. Forse non il più ricco di informazioni, ma sicuramente un evento importante e necessario per l’approfondimento dei fratelli dell’Umbrella.
Il resto dell’episodio si mantiene quasi privo di azione (escluso il finale con gli Svedesi), ma incoraggia un’ulteriore esplorazione dal punto di vista psicologico dei personaggi, in particolare mostrando Alison e i dubbi morali e pericoli relativi all’uso del suo potere e un ultimo confronto tra Dave e Klaus, che fallisce definitivamente nel tentativo di salvare l’amore della sua vita da un futuro tragico.
“A Light Supper”, in definitiva, si prende una pausa dall’azione per concentrarsi sui protagonisti e sulla loro caratterizzazione, in un modo però che non risulta affatto ridondante né tantomeno inutile, ma anzi si dimostra un gradito approfondimento.
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Valhalla 2×05 | ND milioni – ND rating |
A Light Supper 2×06 | ND milioni – ND rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.