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Non ho mai nascosto la mia peferenza per Coven su
Asylum, ne il mio amore per la recitazione sublime di Lange, Basset e Bathes ma non posso esimermi dal giudicare questo finale scialbo e privo di intensità narrativa.
“Go to Hell” giustamente definita dalla mia collega “capolavoro cinematografico”, faceva presagire molto più di quello che poi è accaduto nel season finale; certo, alcuni pregi ci sono, American Horror Story è pur sempre un buon prodotto, ma non sono bastati a chiudere in modo eccellente il cerchio di una stagione altalenante.
La regia di Gomez-Rejon resta molto buona e di qualità, così come la fotografia e le musiche scelte (torna Stevie Nicks), ma i dialoghi e più in generale la struttura narrativa, mi sono apparsi deboli, sensazione amplificata anche dalla mancanza delle attrici più talentuose del cast. Non a caso il momento più alto dell’episodio è quello in cui Jessica-Fiona, ormai priva di poteri e umana più che mai, esala il suo ultimo, doloroso respiro tra le braccia di sua figlia.
Figlia che si scopre essere la nuova Suprema: Cordelia guiderà la Congrega verso un raggiante futuro, in cui il bene trionferà sul male e le streghe non dovranno più nascondersi nell’ombra.
Finale ottimistico che dimentica molte storyline accennate o risolte in tutta fretta: dalla più inutile, quelle di Kyle, alla più ricca di possibilità ma non del tutto esplorata, quella con protagoniste Delphine e Marie.
L’esecuzione delle tanto attese Sette Meraviglie ci fa salutare presto Misty Day, altro personaggio potenzialmente molto valido ma non del tutto sfruttato ed evidenzia l’ostilità tra Madison e Zoe, con Emma Roberts che vince su Taissa Farmiga non tanto per talento a tutto tondo ma per strafottente ironia.
Mattatrice della puntata è Frances Conroy, indimenticabile chioma rossa, modaiola anche sul rogo, all’urlo di “Balenciaga!”: la donna si dimostra essere realmente protettrice della Congrega, più della Goode e madre spirituale di Cordelia, spinta proprio da lei ad eseguire le prove e confermare di essere “The Supreme”.
La lotta di classe, di genere, i rapporti tra madre e figlia, il razzismo, la discriminazione, il ruolo della donna: tantissime le tematiche toccate da Coven alcune in modo convincente, basti pensare alla relazione Fiona-Delia, altre sfiorate superficialmente e mai davvero decollate come l’opposizione tra streghe e cacciatori.
Ma, come dicevo ad inizio recensione, American Horror Story colpisce e da quello che possiamo intuire, agli sceneggiatori non importa molto se positivamente o negativamente; creano un prodotto diverso, visivamente ineccepibile, che stordisca e incanti chi lo guarda: purtroppo però questo può non bastare per arrivare al cuore dello spettatore e il rischio dello scivolone si concretizza, dando vita a puntate come questa, che non rendono giustizia ad una serie che vuole essere tanto innovativa.
PRO:
- Emozionante addio tra Fiona e Cordelia
- Spettacolo visivo sempre di ottimo livello
- Frances Conroy, primadonna rosso fuoco
CONTRO:
- Finale scialbo e poco risolutivo di alcune storyline
- Struttura narrativa a tratti debole
American Horror Story dimostra di essere una serie diversa, che appassiona e intriga ma questa diversità non deve incidere sulla qualità della narrazione che deve essere alla pari con l’ottima attenzione ai dettagli visivi. Attendiamo la quarta stagione, già confermata: dove ci porteranno Murphy&Co.?
Go To Hell 3×12 | 3.35 milioni – 1.7 rating |
The Seven Wonders 3×13 | 4.24 milioni – 2.2 rating |
VOTO EMMY
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.
Concordo su tutto. Questa stagione, seppur spettacolare, ha raccontato storie slegate tra di loro e altre molto importanti visivamente, ma poco concettualmente. Tra le prime, sicuramente la sottotrama di Kyle ma anche quella dei vicini molto religiosi, che non hanno portato assolutamente a NIENTE. Tra le seconde, l'Axeman, Spalding, ma mi sento di inserirci anche Madame Lalourie, filo conduttore di tutta la stagione ma che come sottotrama si è praticamente conclusa con il primo episodio.
Troppe resuscitazioni e fatti lasciati accadere senza apparente motivo (gli occhi "nuovi" di Delia) o conclusi in modo poco approfondito (gli Witch Hunters, le emozioni di Kyle con gli arti degli amici) e senza appropriate spiegazioni (Queenie apparentemente morta, la presenza visiva e FISICA del fantasma di Spalding).
Forse troppi personaggi e troppe sottotrame?
E' stata messa troppa carne al fuoco e si è preferito puntare sul lato più teen per alcune cose. Penso che i problemi principali siano stati questi ed è un peccato.
Restiamo in attesa della quarta stagione 😉