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Proprio l’incapacità di definire Barry come serie TV, a che genere sia possibile associarla, se sia più corretto ridere, sorridere, sghignazzare o inorridirsi, permette la creazione di perle come “Ronny/Lily”. Andando a vedere le valutazioni dei precedenti episodi, non si può certo dire che si attendesse ancora qualcosa in più da questa seconda stagione, visto l’andamento sempre costantemente positivo.
Proprio questo aspetto caratterizza la 2×05: un episodio meravigliosamente inutile. Indubbiamente avrà dei risvolti a livello di trama, ma lo stile presentato rasenta quasi l’esercizio di stile. La direzione dello stesso Bill Hader fornisce un impatto totalmente visionario. L’attore ha dichiarato che c’era sempre stata la curiosità sia di creare un episodio che si svolgesse in tempo reale, sia di immaginare un incarico andato storto per il protagonista.
I risultati sono magnificamente raggiunti sotto tutti i punti di vista. Il lato strettamente comico è in continuità con ciò che lo show è sempre stato, amplificando quel lato dialogico interno a situazioni dalla natura strettamente cruenta. Basti pensare all’intera sequenza iniziale, con il lunghissimo scontro tra Barry e la sua vittima, con il primo che prova in tutti i modi a ragionare con la persona che tecnicamente dovrebbe uccidere. Il grado di surreale indubbiamente aumenta con l’ingresso in scena di Lily, la figlia di Ronny.
Al di là della follia delle scene con la ragazzina protagonista (su tutte quando Fuches se la ritrova attaccata in faccia), era facile immaginare l’inizio di una trama in cui per la prima volta Barry lasciava a piede libero una potenziale testimone. A rendere ulteriormente unico e a sé stante questo episodio è, invece, proprio l’annullamento di questo possibile risvolto. L’intera sequenza all’interno del market rappresenta un notevole colpo di scena, oltre ad un’efficace aggiunta al crescendo delirante dell’intero episodio. Lo sguardo di Bill Hader, appena vede un redivivo Ronny, tradisce un mix tra stupore e sollievo, prima di intraprendere la “ripresa del tema” in cui il protagonista prova a dialogare con una persona comunque squilibrata e violenta.
Le cose, poi, si mettono a posto da sole grazie alla reciproca eliminazione di Ronny e del detective, non inserendo quindi punti di svolta di nessun tipo sotto il piano puramente “criminale” della trama. Se Barry sta cercando un qualche tipo di redenzione e di positiva definizione della sua persona, il destino sembra continuare a riportarlo in un preciso tipo di percorso. Lo dimostra il fatto che tentare di prendere una strada diversa da quella finora intrapresa, provando a risparmiare la vita di un obiettivo designato, si rivela come fonte di disavventure e imprevisti forse mai capitati fino a quel momento. Ed è proprio da questo punto di vista che la serie si porta avanti, ovvero sulla ricerca interiore di Barry.
L’unico momento “esterno” ed “estraneo” alla bizzarra realtà in cui l’episodio ruota è il sogno ricorrente del ferito protagonista, che continua a rivedere l’immagine del suo ritorno dalla guerra. La figura di Fuches diventa così un elemento comune e costante in tutte le tappe della sua vita, quasi come diavolo tentatore che lo ha portato ad essere quello che è. Proprio in quest’ottica si può leggere il momento di sospensione finale in cui lui, uscito per l’ennesima volta miracolosamente da una situazione critica, sembra rifiutare di scappare, soprattutto con Fuches.
Proprio questo aspetto caratterizza la 2×05: un episodio meravigliosamente inutile. Indubbiamente avrà dei risvolti a livello di trama, ma lo stile presentato rasenta quasi l’esercizio di stile. La direzione dello stesso Bill Hader fornisce un impatto totalmente visionario. L’attore ha dichiarato che c’era sempre stata la curiosità sia di creare un episodio che si svolgesse in tempo reale, sia di immaginare un incarico andato storto per il protagonista.
I risultati sono magnificamente raggiunti sotto tutti i punti di vista. Il lato strettamente comico è in continuità con ciò che lo show è sempre stato, amplificando quel lato dialogico interno a situazioni dalla natura strettamente cruenta. Basti pensare all’intera sequenza iniziale, con il lunghissimo scontro tra Barry e la sua vittima, con il primo che prova in tutti i modi a ragionare con la persona che tecnicamente dovrebbe uccidere. Il grado di surreale indubbiamente aumenta con l’ingresso in scena di Lily, la figlia di Ronny.
Al di là della follia delle scene con la ragazzina protagonista (su tutte quando Fuches se la ritrova attaccata in faccia), era facile immaginare l’inizio di una trama in cui per la prima volta Barry lasciava a piede libero una potenziale testimone. A rendere ulteriormente unico e a sé stante questo episodio è, invece, proprio l’annullamento di questo possibile risvolto. L’intera sequenza all’interno del market rappresenta un notevole colpo di scena, oltre ad un’efficace aggiunta al crescendo delirante dell’intero episodio. Lo sguardo di Bill Hader, appena vede un redivivo Ronny, tradisce un mix tra stupore e sollievo, prima di intraprendere la “ripresa del tema” in cui il protagonista prova a dialogare con una persona comunque squilibrata e violenta.
Le cose, poi, si mettono a posto da sole grazie alla reciproca eliminazione di Ronny e del detective, non inserendo quindi punti di svolta di nessun tipo sotto il piano puramente “criminale” della trama. Se Barry sta cercando un qualche tipo di redenzione e di positiva definizione della sua persona, il destino sembra continuare a riportarlo in un preciso tipo di percorso. Lo dimostra il fatto che tentare di prendere una strada diversa da quella finora intrapresa, provando a risparmiare la vita di un obiettivo designato, si rivela come fonte di disavventure e imprevisti forse mai capitati fino a quel momento. Ed è proprio da questo punto di vista che la serie si porta avanti, ovvero sulla ricerca interiore di Barry.
L’unico momento “esterno” ed “estraneo” alla bizzarra realtà in cui l’episodio ruota è il sogno ricorrente del ferito protagonista, che continua a rivedere l’immagine del suo ritorno dalla guerra. La figura di Fuches diventa così un elemento comune e costante in tutte le tappe della sua vita, quasi come diavolo tentatore che lo ha portato ad essere quello che è. Proprio in quest’ottica si può leggere il momento di sospensione finale in cui lui, uscito per l’ennesima volta miracolosamente da una situazione critica, sembra rifiutare di scappare, soprattutto con Fuches.
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Quasi limitante il Bless per un episodio del genere, frutto di una serie dalla scrittura talmente originale e brillante da poter avere continua carta bianca sul piano creativo.
What? 2×04 | 1.94 milioni – 0.8 rating |
Ronny/Lily 2×05 | 2.03 milioni – 0.8 rating |
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.