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Downton Abbey 4×02 – Episode TwoTEMPO DI LETTURA 4 min

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Ciò che rende Downton Abbey così delizioso è l’attenzione maniacale ad ogni piccolo dettaglio, pregio che rende una certa continuità alla serie, vista ormai come un quadro unico e non divisa in stagioni. Allo stesso tempo questa continuità agevola il telespettatore che, proprio grazie alle piccolezze messe lì indisturbate, è partecipe del lento cambiamento dei tempi, del mondo: e se così ci affacciavamo a Downton Abbey tre anni fa con un telefono ed una cameriera che desiderava diventare segretaria in un’epoca dove era impensabile per le donne aspirare a far carriera, eccoci di nuovo qui, con un frullatore e un biglietto di Gwen, diventata segretaria e ormai sposata. Gesto impercettibile, quasi insignifcante nell’economia dell’episodio, ma che ci fa ricordare e paragonare quanto fossero diversi i tempi prima e ci fa quasi sorridere, perchè noi abbiamo assistito a questo sottile cambiamento, i tempi sono mutati, evoluti per la nostra prospettiva, e lo hanno fatto così di soppiatto che quasi ci sembra di essere approdati ieri a Downton. La maestria di Fellowes è sempre stata questa, è vero che la guerra ha portato grandi novità, così come l’imprenditoria di Downton, ma non serviva guardare ai grandi eventi, alle grandi evoluzioni, perchè solo tre anni fa a Downton ci accoglieva un’aspirante segretaria e un primitivo
telefono. Da tutt’altra parte invece, negli upstairs, parliamo di grandi cambiamenti: la lettera di volontà testamentaria di Matthew porta scompiglio, ora è Mary la sua legittima erede e questo non va certo a genio al vecchio Robert Crawley, rimasto l’unico esponente di un’ormai estinta generazione di pensiero. Comprendo che nell’episodio l’atteggiamento di Robert sia parecchio fastidioso e ai limiti del sopportabile, passando per l’ottuso e ostinato della famiglia, soprattutto di fronte ad una Lady Violet pronta a mandarlo a letto senza cena, ma il punto di vista di Robert è quello che invece ci fa capire che è in corso una rivoluzione in cui egli è lo spodestato: avrebbe mai potuto immaginare di ritrovarsi ad amministrare i suoi terreni con un autista e una donna (sua figlia per giunta)? L’ironia della cosa è che deve anche accettare il fatto di dover sottostare alle loro decisioni, due contro uno, la dura legge della maggioranza semplice.

Il resto dell’episodio è facilmente trascurabile: il signor Grigg se n’è andato (per fortuna) tagliando corto una trama che, se non farci scoprire qualcosa in più del passato di Mr Carson, poco aveva da aggiungere; Lady Edith dopo il bacio dello scorso episodio è decisa a compiere un passo successivo portando il suo editore a Downton; infine la piccola Rose ci porta ad assistere ad una scazzottata per vivere il brivido di un tè danzante.
Le dinamiche migliori dell’episodio si svolgono invece nei downstairs: la nuova (vecchia) entrata Edna si rivela una serpe, degna compagnuccia di Barrow, cosa ben gradita anche se ci auguriamo che ciò porti a qualcosa, nello specifico a fare un pò di luce sul personaggio di Thomas che è così terribilmente ben costruito che sarebbe un peccato usarlo solo per fare lo stronzetto.
Anna, Bates e Molesley, trama forse un pò troppo svenevole, ma dedita a mostrarci che oltre l’avidità di far carriera e la determinazione a tenersi ben stretto il proprio posto di lavoro senza scrupoli nel denigrare altri membri della servitù, a Downton c’è anche un grandissimo rispetto per il lavoro e per coloro che il proprio lo svolgono bene, comportandosi con tutti sempre con gentilezza ed educazione. Nei downstairs ci si ricorda con piacere di Grace e non ci si dimentica di Mr Molesley.
PRO:
  • Mary e Tom: insieme per
    l’amministrazione di Downton
  • Le perle di Lady Violet, appuntamento
    ormai immancabile.
  • Il lento cambiamento
    nell’imprenditoria di Downton e la posizione di Robert
  • Dinamiche nei downstairs
  • Lettera di Gwen, oltre a favorire la
    continuity, ci ha ricordato indirettamente Lady Sybil: fu lei ad
    incoraggiare le aspirazioni della giovane cameriera.
CONTRO:
  • Mary e Tom: è certamente un contro se
    Fellowes sta tentando di gettare le basi per “qualcos’altro”…
  • Lady Edith, non ha aggiunto nulla
    all’episodio
  • Mr. Carson e Mr. Grigg, storyline
    sviluppata e finita in due puntate: ne potevamo fare a meno.
  • Thomas Barrow usato per fare lo
    stronzo: una retrocessione del personaggio non sarà perdonata!
  • Lettera di Matthew: “Scrivo
    questa lettera nell’eventualità che accada qualcosa…” for
    goodness sake Fellowes, puoi fare di meglio.
Dopo una timida premiere Downton Abbey comincia ad ingranare, certo l’episodio non è dei migliori e non sono avvenute troppe cose, ma noi telespettatori abbiamo imparato che la bellezza della serie sta proprio nell’impercettibilità della rivoluzione.

VOTO EMMY

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