Downton Abbey 5×03 – Episode ThreeTEMPO DI LETTURA 7 min

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I punti forti di Downton Abbey, che gli hanno garantito non solo in patria un successo senza precedenti possono essere ricondotti a tre:
1. La capacità di regalare non solo una fotografia di un periodo storico ma anche e soprattutto i cambiamenti che lo accompagnano definendo il ritratto di una società in movimento da ogni punto di vista.
2. Pool di attori bravissimi, ma va da sé visto che si parla di una produzione britannica, che non è sempre facile trovare quando si parla di show con tanti personaggi. Tanto più che in Downton si fa difficoltà a decidere quali siano i protagonisti, tanto è bravo Fellowes a dare uno spazio e una storyline a tutti, per cui è necessario che tutti siano allo stesso livello e questo, lo sanno bene gli spettatori di Once Upon A Time, non è affatto scontato.
3. I dialoghi curati e brillanti, conditi di british humour e perle di saggezza. Maestra in ciò è sicuramente la Contessa Madre che ha la risposta pronta e un commento velatamente acido per tutti, sebbene con piacere la vediamo ammutolire in questa puntata alla vista della sua cotta giovanile della fredda Russia.
Non sempre, come nel primo episodio si riesce a combinare sapientemente questi tre elementi e ad avere un risultato pienamente soddisfacente. Soprattutto in quanto, col proseguire degli episodi, c’è un altro elemento dal quale non si può prescindere parlando di serie drammatica (altro discorso sono le sit-com, si veda The Big Bang Theory), ossia la trama. Purtroppo nel corso delle quattro stagioni di Downton Abbey non sempre questa è stata al livello delle aspettative del pubblico, con pesanti scivoloni come il finale della terza stagione e il fatale quanto ridicolo incidente di Matthew. Il che porta a rispolverare vecchie storie o a dilungare vicende in più e più scene senza una ben precisa ragione, in mancanza di nuove idee per determinati personaggi o per guadagnare tempo prima di qualche evento importante. Nella fattispecie di questa puntata sicuramente rientra nella categoria “allungamento del brodo” la storyline della fastidiosissima Miss Bunting. Per quanto apprezzabile nell’avere un proprio pensiero e volerlo esprimere, questa sua ossessione nel farlo a qualunque costo e in qualunque situazione per di più nel covo del “nemico”, per non parlare della sua insistenza nel convincere Tom a tornare quello di un tempo e abbandonare i valori della nuova famiglia, lo rende forzato e fastidioso. Perfino da esterni e moderni fautori della democrazia non possiamo non vedere il suo modo di porsi un po’ irrispettoso. Lo stesso curioso modo di far incontrare Miss Bunting e Lady Rose ovunque, in modo che quest’ultima si senta obbligata ad invitarla a qualsiasi evento della famiglia appare quanto mai forzato per far raggiungere a Tom quel boiling point che lo faccia tornare il rivoluzionario proletario di un tempo, tanto più che questo cambiamento sembra sempre alle porte, senza arrivare mai. Si limita all’occhiataccia a Lord Grantham (il cui boiling point è già stato superato abbondantemente) e a un “She is allowed to have an opinion.
Un’altra vittima, come se non lo fosse già abbastanza degli eventi, di questa ripetitività di scene è Edith e la sua ossessione per la figlia di cui nessuno sa. Quante volte l’avranno mostrata andare alla casa del pompiere a cui è stata affidata e pietosamente chiedere alla diffidente madre di poter stare con lei ancora un po’? Finalmente sembra che alla situazione sia stato messo un fermo in modo che la si costringa a fare un passo audace, che sia tentare il suicidio, raccontare la verità a qualcuno, rapire la bambina e scapparsene in America…tutto pur di non vederla immobile e passiva di fronte a questa situazione!
Downstairs le cose da questo punto di vista non sono tanto diverse. La storia del presunto omicidio di Mr.Green poteva portare solo a questo punto: di nuovo la possibilità che Bates venga incolpato di un delitto. Forse Fellowes vuole un’altra campagna twitter “Free Bates!” oppure non sapeva come movimentare una coppia felice tranne che uccidendo uno dei due (e sa che se facesse morire Bates in un incidente tipo quello di Matthew i fan gli farebbero fare la stessa fine)! Per non parlare del fatto che “the thing”, ossia l’anticoncezionale che Mary le ha chiesto di nascondere verrà sicuramente scoperto da Bates dando luogo a chissà quali altri problemi a Anna!
Ma l’ingiusta richiesta da approfittatrice nei confronti della povera Anna, che si trova nella scomoda posizione di essere al pari livello della sua “padrona” quanto a confidenze e segreti salvo poi dover subire le richieste come fossero ordini e non potersi rifiutare, non è l’unico passo indietro rispetto all’evoluzione verso la modernità di Mary, che in certi momenti si mostra più simile alla nonna di quanto voglia far credere. Nonostante la fuga d’amore “sessuale” ecco che sorgono nuovi dubbi riguardo al matrimonio con Gillingham. Se proprio “questo matrimonio non s’ha da fare” sarebbe stato meglio che la causa fosse stata ad esempio che Lord Gillingham non fosse così galantuomo come sembrava e se la fosse solo lavorata per dare sfogo ai suoi bisogni, lasciandola senza dignità, magari gettata in un altro scandalo. E invece, nei modi eleganti e raffinati che solo degli aristocratici inglesi di inizio secolo potevano trovare per esprimere tale concetto, Mary dice praticamente quello che con parole moderne è: “Funzioniamo solo nel sesso ma non abbiamo niente di cui parlare ed ero troppo annebbiata dalla voglia di andarci a letto da non rendermene conto!”. E’ arrivata  la Samantha Jones delle Isole Britanniche!
Per fortuna però, tutto questo non significa che la puntata manchi di nuovo materiale. In aiuto arriva la brillante granny che riesce prontamente a non far vedere a Spratt la sua sorpresa nello scoprire che Mary fosse a Liverpool, o la brillante granny per qualsiasi altra cosa dice, che avevamo già rimarcato essere una sicurezza della riuscita di qualsiasi dialogo. In particolare è notevole quanto, grazie proprio alla forza dei dialoghi sapientemente costruiti, si riesca a rendere apprezzabile l’impensabile. Sto parlando del fatto che siano riusciti a far parlare, senza renderlo “disturbing”, una ragazza dei primi del ‘900 con la nonna conservatrice e aristocratica che ha vissuto più nell’800 di quanto potrà mai vivere nel ‘900, di discorsi quali l’attrazione sessuale, che renderebbe imbarazzante anche una scena in una serie ambientata ai nostri giorni!
Impagabile poi sentire il racconto del ballo dello zar e vedere l’espressione di confusa e felice sorpresa nel ritrovare una vecchia, non fiamma, ma almeno cotta della granny.
Per concludere altra protagonista e piacevole sorpresa è stata Cora. Il suo leggero flirt con Bricken, l’appassionato d’arte, a cui elegantemente nega la possibilità di un altro incontro, non solo ce la fa conoscere, ed apprezzare, meglio per quanto riguarda i suoi interessi e desideri e non solo in quanto moglie e madre, ma permette anche di vederla confrontarsi seppur pacatamente, con l’ottusaggine del marito, talmente cieco da dare per scontata persino la moglie e la sua personalità. Un bel personaggio da portare avanti quello di Cora; sicuramente scelta interessante quella di inserirla in storyline proprie o che comunque esulino dal mero prendersi cura della famiglia e della casa. A tal proposito, sebbene la stessa storia di Baxter e del suo passato che non voleva raccontare fosse stata tirata un po’ per le lunghe la scena e l’interpretazione sofferta ma composta di Raquel Cassidy nel racconto dei veri motivi del furto, fa perdonare tutto il resto.
In definitiva, cosa ci si aspetta da Downton Abbey? Se far affidamento sui punti forti non sempre permette di raggiungere livelli eccellenti perché la trama fa un po’ da blocco, si dovrebbe sfruttare il gran numero di personaggi per aggirare questo problema puntando su quelli meno esplorati, e proprio per questo con più potenziale, da Cora a Thomas, da Mr.Carson e Mrs.Hughes a Daisy, per non parlare di Lady Violet che, come questo episodio ha dimostrato, può rendersi anche protagonista di una propria storyline.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Lady Violet, sempre e comunque 
  • La storyline di Cora e Cora-Baxter, sperando sia solo un punto di inizio per nuovi sviluppi
  • I dialoghi rispecchiano sempre l’impeccabile stile British
  • Ripetitività di alcuni schemi
  • Lady Mary e le indecisioni riguardo al matrimonio
Sebbene la recensione sembra parlare più degli aspetti negativi che di quelli positivi della puntata, questo non significa che i punti forti di cui si è parlato sopra non permettano comunque all’episodio di guadagnarsi la nostra approvazione perché se da una parte alcune storyline sembrano procedere su percorsi già visti, aver osato nel dare spazio a personaggi e argomenti inesplorati può portare a svolte molto positive per lo show.
Episode Two 5×02 10.4 milioni – ND rating
Episode Three 5×03 10.1 milioni – ND rating

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