How To Get Away With Murder 6×11 – The ReckoningTEMPO DI LETTURA 3 min

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Dopo un ritorno più che convincente con l’episodio della scorsa settimana, How To Get Away With Murder fa un piccolo passo indietro per quanto riguarda la voracità della trama.
Dopo la messa in onda di “The Reckoning” mancano esattamente quattro episodi alla conclusione definitiva della serie di Peter Nowalk, eppure gli autori decidono di fermarsi ancora un attimo per fare una sottospecie di nuovo punto della situazione sia sul presente che sul passato. E al centro di questo “studio” vi è la figura di Annalise che, va detto, era stata messa un po’ da parte nello scorso episodio che si era invece concentrato maggiormente su Connor e Michaela.
A capitanare questo resoconto della vita di Annalise ricompare la madre della professoressa, la signora Ophelia, interpretata da una Cicely Tyson che il team di autori adora vedere sul set e per questo non perde occasione per farla ricomparire in scena. Il problema di questa presenza, in questo determinato episodio, sta però nella lentezza narrativa che la donna porta con sé. Arrivata per sostenere la figlia, carica di buone intenzioni e una demenza senile incalzante, le chiacchierate madre/figlia che hanno luogo in quest’occasione donano alla puntata una lentezza disarmante, sottolineando fatti e situazioni personali, e correlate conseguenze, della Keating di cui lo spettatore è già al corrente; tutto questo non aggiunge nulla di nuovo dunque, al contrario rallenta una corsa verso il series finale che sembrava invece bella spedita durante la scorsa settimana. Da questo punto di vista non aiutano neanche le interazioni sia di Ophelia che di Annalise con Nate, con quest’ultimo che si conferma un personaggio che ha smarrito il proprio senso all’interno della trama; il suo fervore nello scagliarsi contro Annalise risulta ancora abbastanza irrazionale, considerato tutto ciò che è avvenuto e di cui lui stesso è stato partecipante attivo.

 

“Well, they better get ready because we’re gonna burn every last one of those motherfuckers down.”

 

Come già abbondantemente sottolineato, uno dei pregi dello scorso episodio era stato il suo concentrarsi direttamente su quella che ormai è la sola trama principale, ossia la chiusura del cerchio intorno i pochi protagonisti rimasti chiamati ad affrontare le conseguenze degli ultimi 6 anni. Non appare quindi strano che anche in quest’occasione l’episodio si risvegli dal torpore proprio quando ci si sofferma nuovamente su questi fattori. “We’re Not Getting Away With It” aveva svolto un egregio lavoro nel mostrare al pubblico il punto di vista di Connor e Michaela nella loro scelta di scagliarsi contro Annalise. Una possibilità che invece non era stata data ad Asher il cui ruolo di talpa era servito nello scorso mid season come plot twist. Questo episodio ha quindi il pregio di prendersi un momento per ricordare il personaggio interpretato da Matt McGorry e far sentire anche la sua versione dei fatti. Un modo sia per dare un senso maggiore alla sua decisione, che in un primo momento era sembrata abbastanza raffazzonata, sia per scusarsi con i suoi amici ed essere da loro ricordato sotto una luce comunque positiva.
Infine, l’episodio ha il grande merito di trovare un’utilità anche al personaggio di Gabriel. Il suo ruolo di testimone oculare nell’omicidio di Asher porta con sé sicuramente risvolti interessanti: scoprire della colpevolezza dell’FBI infatti, rimette in gioco tutto quanto, soprattutto per il trio Michaela – Connor – Oliver. E’ indubbio adesso che l’accordo raggiunto inizierà presto a sgretolarsi e non ci vorrà molto prima di vedere nuovamente i ragazzi correre piangendo da Annalise per chiederle aiuto.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Possibilità post mortem per Asher di spiegare la sua versione dei fatti
  • Gabriel finalmente utile alla trama
  • La colpevolezza dell’FBI rimescola nuovamente le carte in tavola
  • La presenza di Ophelia e le relative chiacchierate con la figlia rendono l’episodio meno attivo e frizzante 

 

How To Get Away With Murder si ritrova a fare un punto della situazione non richiesto. Una puntata che può essere bonariamente accettata, a patto che dalla prossima si inizi a fare sul serio.

 

We’re Not Getting Away With It 6×10 2.91 milioni – 0.6 rating
The Reckoning 6×11 2.78 milioni – 0.6 rating

 

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Nata con la passione per telefilm e libri, cresciuta con quella per la scrittura. Unirle è sembrata la cosa più naturale. Allegra e socievole finché non trova qualcosa fuori posto, il disordine non è infatti contemplato.
Tra una mania e l'altra, si fa carico di un'estenuante sensibilità che la porta a tifare per lo sfigato di turno tra i personaggi cui si appassiona: per dirla alla Tyrion Lannister, ha un debole per “cripples, bastards and broken things”.

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