Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. 5×12 – The Real DealTEMPO DI LETTURA 5 min

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“The Real Deal” è uno di quegli episodi dove attori, registi e tutta la crew coinvolta – e a maggior ragione, un recensore – dovrebbero farsi da parte e lasciare che l’unico commento riguardo quanto mostrato sia l’episodio stesso. Come diceva la Commedia nel “Cyrano de Bergerac” riadattato da Aldo, Giovanni e Giacomo: “Cosa aggiungere potrebbe un narratore, a quanto già narrato dall’attore?”.
Questa recensione, in segno di enorme plauso dovrebbe essere bianca e austera, senza nessuna parola che possa rovinare l’indescrivibile bellezza di questo 100° epiosidio, ovviamente però si è costretti a dire qualcosa.
A conclusione dell’episodio, si provano diverse sensazioni, alcune contrastanti tra loro. Rimane viva e frizzante un’estrema soddisfazione, nata dall’appagamento per il raggiungimento di un obiettivo che ora si è concretizzato. Eppure, contando che questo è il 100° episodio e le anticipazioni sono state tante, le promesse non sono state a livello dell’attesa. Effettivamente – visti anche i trascorsi della creatura Marvel Studios/ABC, sempre sul filo della cancellazione – ci si aspettava un episodio di epica fattura, costellato di ospiti ed una trama che omaggiasse la serie stessa. Insomma, qualcosa che (detto in termini molto grezzi) “spaccasse”. A modo suo ci è riuscito, aspettative a parte.
Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. festeggia con la sua innata tacita eleganza, sfruttando una delle sue abilità più apprezzate: la capacità di prendere tutti in contropiede. Jed Whedon, Maurissa Tancharoen e Jeffrey Bell la toccano piano con una storyline modesta ma che riesce nel tentativo di far convivere omaggi ed il bisogno di andare avanti con la trama orizzontale; per fare un esempio, la rivelazione che Deke è il figlio – o nipote, non s’è ben capito – di Jemma e Fitz è un continuo portare prove alla teoria di Novikov meglio discussa in altre recensioni.
Quest’ultima, però, si fa da parte e viene utilizzata come pretesto per dare vita ad una storyline che possa essere il sunto del serial finora, giocandosi la carta della semplicistica trametta dell’oggetto/evento/persona che manifesta un qualche tipo di illusione, giustificando il ritorno di personaggi del passato, proprio come aveva fatto Arrow in tempi non sospetti. Il cosa forse non rappresenta una grande novità – anzi, questo espediente è stato utilizzato praticamente da chiunque e in tutte le salse possibili – ma è il come che lascia decisamente spiazzati.
All’arrivo dei cento episodi, invece di esaltare la vita del serial, Whedon & Co. esaltano la capacità di rinascita, la costante evoluzione che ha avuto e la capacità di riuscire a reincarnarsi sempre nella nuova miglior versione di sé stesso. La prova arriva dal fatto che, più che dalle auto-citazioni e dalla comparsa di vecchi villain come Lash e Hive, i messaggi (e le emozioni) più forti arrivino dalla rivelazione del destino che attende Coulson e dal matrimonio tra Fitz e Simmons: tutte sequenze che sottolineano un cambio di status-quo incentrato sull’acquisizione di una forte e lucida maturità. Viene soprattutto valorizzato il passaggio da una vita più spensierata a quella più adulta, una vita probabilmente priva delle figure educative che hanno formato la vita dell’individuo (elemento che viene fuori dal discorso tra Daisy e Coulson riguardo la centralità di Phil nello S.H.I.E.L.D.) e costellata di nuove figure che diventeranno il nuovo significato della parola famiglia (Leo, Jemma e Deke).
Alla luce di ciò, a Marvel’s Agents Of S.H.I.E.L.D. basta festeggiare il vero real deal: il fatto di essere vissuto tanto a lungo (e contro ogni numerica aspettativa) da poterlo vedere. Ma come ha sempre dimostrato, le cose belle devono durare poco, e come la vita deve essere valorizzata perché possiede una scadenza ed è fragile, le serie tv devono essere trattate alla stessa maniera. Per questo in “The Real Deal” sembrano esserci sensazioni contrastanti, perché la soddisfazione cammina a pari passo con l’impressione che tutto ciò sia un lungo preambolo per un series finale, stavolta voluto dagli showrunner stessi, e non da qualche malaugurato pronostico basato sui ratings. Il futuro è ovviamente incerto ma forse gli sceneggiatori hanno veramente preso spunto dalla Commedia nel “Cyrano de Bergerac” riadattato da Aldo, Giovanni e Giacomo, perché dopo queste cinque stagioni scritte così bene “non resta altro che sparire, fare un bell’inchino e poi svanire”.

  1. La title card dell’episodio cambia rapidamente, di secondo in secondo, mostrando tutte le versioni adottate nel corso delle varie stagioni e omaggiando ognuna delle incarnazioni della serie.
  2. La presenza di Mike Peterson è una citazione riguardo l’episodio pilota. Peterson (ora Deathlok) era il primo personaggio che il Team Coulson si trovava a soccorrere nella 1×01.
  3. L’episodio pilota venne creato dalla ceneri del primo film sugli Avengers per dare spazio al personaggio di Phil Coulson. Infatti, sono presenti anche citazioni riguardo la sua morte per mano di Loki.
  4. I villain affrontati nella puntata sono il simbolo di tutte le minacce/tematiche affrontate nelle stagioni della serie tv. Questi sono:
    – Lash = gli Inumani (seconda e terza stagione);
    – Kree e Vrellnexians = lo spazio e le gli alieni (seconda, terza e quinta stagione);
    – La finta Jemma = gli LMD (quarta stagione);
    – Hive = il tradimento di Grant Ward e i segreti dello S.H.I.E.L.D. e Hydra (prima, seconda, terza stagione);
    – Mike Peterson = il Framework (quarta stagione e prima, vista la presenza di Peterson).

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Tutto
  • Niente

 

Quattro anni, cinquantatré mesi, duecentotrentuno settimane, milleseicentoventi giorni, cento episodi: un solo, grande, Grazie.

 

All The Comforts Of Home 5×11 1.90 milioni – 0.5 rating
The Real Deal 5×12 2.04 milioni – 0.5 rating

 

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4 Comments

  1. Scusate sono nuovo d’accordo con la recensione ma secondo me c’e’ un errore Deke secondo me e’ il nipote di Fitz e Simmons anche perche dice chel’anello che ha preso per lei e uguale a quello di sua madre che gli sembra l’aveva avuto da sua nonna inoltre dal salto in avanti nel tempo passano 70 anni
    Johnny

  2. Al netto di alcune trollate nei teaser che facevano pensare a mirabolanti ritorni (che, beh, più o meno ci sono stati ma insomma..) io sono completamente soddisfatta da questo 100° episodio! Finalmente è stata fatta luce sul mistero del patto con Ghost Rider, spero in un barbatrucco per salvare Coulson..
    E avevo ragioneeeee (per una volta che ci prendo ne bullo), Deke è nipote dei FitzSimmons.
    Eeew no ma non ho pianto quando ho capito dove sarebbero andati a parare no no no…
    Adoro questa serie, non ho altro da aggiungere.

  3. Ciao Johnny e complimenti per la scelta di classe del nickname 😀
    Si, in effetti l’ipotesi più sensata è il nipote ma non si capisce comunque bene. In ogni caso grazie, ho corretto 🙂

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