Raised By Wolves 1×04 – Nature’s CourseTEMPO DI LETTURA 4 min

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Raised By Wolves si mantiene sul vago anche con questo quarto episodio. L’impressione è che gli autori ancora non si siano decisi sul tono da dare alla loro storia: l’epicità in stile Game Of Thrones, oppure gli androidi di Westworld. Il tutto rimane confuso, annebbiato, come un’immagine sbiadita: si sa che sotto sotto c’è qualcosa ma non la si riesce ancora ad intravedere.
È questo il momento dei sentimenti e della famiglia. Dopo aver salvato Paul, Mother si dedica agli altri bambini. Con i chip dei ciondoli dei mitraici realizza un bisturi; questo oggetto è di estrema importanza poiché assolverà a due funzioni: estrarre i chip di localizzazione dei bambini e, in seguito, estrarre il bambino di Tempest per permetterle di terminare così la gravidanza forzata nel laboratorio mobile, il quale dovrà essere riparato.
Appare a questo punto il lato più umano e materno di Mother, già precedentemente esplicitato. Se lei non potrà mai essere una creator ma solo una creation, e non ha altra scelta, allora i bambini sotto la sua tutela dovranno averla. Se Tempest vorrà, Mother si impegnerà a farle terminare così la gravidanza, a costo di scontrarsi con Father, cosa che avviene di lì a poco.
È infatti a questo punto che si ha un importante scambio di battute con Father:

 

Father: “Have you finally decided to strip it for part?”
Mother: “Tempest asked if it could be repaired. She wants to use it to carry her fetus to term. I’ve decided to allow it.”
Father: “Why?”
Mother: “She was impregnated against her will. We have six remaining synthetic womb sacks if we can repair the labs internal system.”
Father: “Her post-traumatic stress is treatable. You shouldn’t tamper with the natural process. It’s like that old saying on heart, mother: ‘let nature run its course’.”
Mother: “Nature has no course.”
Father: “I’m against it but I’ll leave you with the final decision.”

 

Questo scontro di idee mostra anche un’altra situazione, ben visibile a tutti: Father è di molto inferiore a Mother in quanto non ha nessuna delle sue abilità se non una certa dose di umanità che lo ha portato, però, a fallire con i bambini e a perderli nell’episodio precedente. Vuole quindi riscattare il suo ruolo e macellare la creatura nel magazzino di carboidrati in un’inedita manifestazione di virilità che sembra stonare con il suo essere androide, seppur connotato sessualmente. Il suo senso paterno però ha la meglio: i bambini dovranno saper cacciare e procurarsi del cibo nel caso in cui o lui o Mother dovessero smettere di funzionare. Si ha quindi un riscatto di Mother da novella Medea e allo stesso tempo il diventare, nella buonafede, un carnefice per Father, che obbliga i bambini a uccidere contro la loro volontà. Ai piccoli, infatti, l’androide si ritrova ad appuntare: “You all need to learn how to survive. Is part of the natural process of life. Now, it won’t be easy but i will be right next to you guiding. Now, not be allarmed.”
Il tentativo di far diventare grandi i bambini non andrà a buon fine ma è sulla creatura che bisogna concentrare l’attenzione. Sarà infatti proprio Tempest a ucciderla e a scoprire che in realtà quel mostro era una madre come lei.
Notevole rimane l’interpretazione di Amanda Collins, la quale riesce a passare da un’emozione ad un’altra con grande maestria e provocando una certa inquietudine in alcuni passaggi.
Si susseguono in “Nature’s Course” quadretti di vita famigliare: Mother a cui piace riciclare; Father che vuole insegnare ai bambini a difendersi dai predatori e a cacciare. Vi è un tentativo da parte di Aaron Guzitowski di straniamento: lo spettatore osservando non può che rimanere impressionato dal perturbante mostrato sulla scena. Il modo di spiegare di Father, con dovizia di particolari, le modalità esatte con cui uccidere la creatura a Campion fa accapponare la pelle, sapendo poi che si tratta di un bambino, anche se di una specie in estinzione. In questo lo sceneggiatore assolve al suo dovere.
A qualche chilometro di distanza si trovano invece i Mitraici superstiti intenti ad attraversare il deserto. Vi trovano una roccia a cinque angoli, come nella profezia delle Scritture e sarà proprio il calore emesso dalla roccia a salvarli dal freddo della notte. È interessante notare come sono stati resi i primi dissidi all’interno della fazione: se da un lato Ambrose, il sacerdote, vorrebbe sfondare la pietra per entrare e scoprirne i segreti (in barba alla fede e alla possibile reazione di Sol) e vorrebbe proseguire il viaggio sacrificando i bambini, da un altro lato il personaggio di Travis Fimmel, dal background ben caratterizzato, vorrebbe tornare indietro per trovarli. Lo scontro tra fede e ragione trova qui terreno fertile trattandosi di un Ateo travestito da Mitraico sottoposto ad una scelta difficile. Il goffo tentativo da parte di Eminence di disfarsi di Marcus mostra, ancora una volta, come la fede non possa salvare tutti.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La caratterizzazione dei differenti stati di creator, creation creature
  • Maternità di Mother
  • Estrema lentezza

 

Raised By Wolves non riesce ancora a decollare rimanendo una caricatura. Si auspica in un suo recupero negli episodi successivi.

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La notte sognivaga passeggia nel cielo ed il gufo, che mai dice il vero, sussurra che sono in me draghi ch'infuocano approdi reali e assassini seriali, vaghi accenti d'odio feroce verso chiunque abbia una voce e un respiro di psicosfera che rende la mia indole quanto mai nera. Però sono simpatica, a volte.

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