Guillermo Del Toro: “Ancient belief tells us that birds carry our souls, our beliefs, our hopes up to the gods. They are the dark messengers, crisscrossing the twilight sky, forming ever-changing patterns called “murmurations.” But that word… that word also suggests a voice, a whisper, a prayer uttered in the dark when we think we have lost it all.”
Giunti all’ultimo episodio di Guillermo Del Toro’s Cabinet of Curiosities si può ben dire che “The Murmuring” sia uno dei punti più alti toccati da questa serie antologica (insieme sicuramente a “The Autopsy”). La short story di Guillermo Del Toro è diretta per l’occasione da Jennifer Kent, regista australiana conosciuta soprattutto per The Babadook, che qui riprende toni e atmosfere interpretando appieno lo spirito del racconto del regista spagnolo.
La trama, apparentemente semplice, si sviluppa intorno ad una casa molto isolata in cui due ornitologi, i coniugi Nancy e Edgar Bradley, si stabiliscono per qualche giorno per osservare e riprendere per conto della Cornell University il volo dei piovanelli, particolare razza di uccelli che si diletta in coreografie fantasiose e spettacolari agli occhi di chi guarda.
C’è molto in “The Murmuring”, tra problemi coniugali e lutti non elaborati, e l’episodio si differenzia nettamente dai precedenti per un finale che, per come la serie aveva abituato lo spettatore, risulta del tutto diverso dal solito. Si tratta in effetti più di un approfondimento psicologico in cui la trama horror ha una parte significativa ma non preponderante sul senso complessivo del messaggio.
DUE FUORICLASSE ALL’OPERA
Nancy Bradley:“To those unfamiliar with the dunlin, it would appear to be an unremarkable bird. But to those familiar with its breathtaking flight patterns, known as murmurations, this species is a miracle of nature. And a never-ending source of mystery. In this case, a peregrine falcon appears hoping for a meal. You can see it on the edge of frame. And in an instant, the dunlins veer away from it in perfect unison […]. Scientists and ornithologists have been trying to find out why for decades. Even lately grasping at such mysterious concepts as natural telepathy. We are not entirely convinced there’s anything as mystical as bird mind-reading going on. But we are entirely devoted to finding out answers.”
Non due nomi casuali sono stati scelti da Jennifer Kent per interpretare i coniugi Bradley: Essie Davies, già nel cast di The Babadook, e l’arcinoto Andrew Lincoln il cui nome evoca già un’atmosfera horror fatta di zombie mostruosi e umani anche peggiori. I due riescono a rendere credibili e profondamente umani i personaggi di Nancy e Edgar nel loro dramma familiare, riuscendo ad entrare nel cuore dello spettatore già dai primi minuti dell’episodio per la passione per il loro lavoro e il legame controverso che portano in scena.
Nota di merito è la gestione del loro percorso conflittuale che emerge man mano nella visione e che riesce a risolversi in maniera verosimile e senza sospesi, nonostante il minutaggio a disposizione.
UNA PERFETTA ATMOSFERA HORROR
L’atmosfera horror ricreata dalla Kent è funzionale al percorso dei personaggi e anche ben riuscita. L’aria misteriosa del lago e della casa isolata, il volo degli uccelli che nidificano nella soffitta e la suggestione degli uccelli come messaggeri della morte creano un senso di inquietudine che permette la ricezione dell’aspetto horror.
In questo caso, lo spaventoso è funzionale alla crescita del personaggio di Nancy, proprio come Santi per Carlos ne La Spina Del Diavolo, film del 2001 scritto e diretto da Del Toro che sfrutta qui lo stesso meccanismo: ciò che spaventa spesso è ciò che non si conosce e solo la conoscenza porta alla crescita e al superamento della paura. Come Carlos che riesce a scoprire la verità e affrontare la paura così Nancy si ritrova costretta allo stesso processo di scoperta e crescita.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Guillermo Del Toro’s Cabinet of Curiosities rappresenta un piccolo gioiello di Netflix e “The Murmuring” sembra riassumere il senso della serie antologica. A spiccare sono le due interpretazioni brillanti di Essie Davies e Andrew Lincoln che bucano lo schermo per l’umanità della rappresentazione di una storia purtroppo possibile e veramente horror, così come è stata portata in scena.
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La notte sognivaga passeggia nel cielo ed il gufo, che mai dice il vero, sussurra che sono in me draghi ch'infuocano approdi reali e assassini seriali, vaghi accenti d'odio feroce verso chiunque abbia una voce e un respiro di psicosfera che rende la mia indole quanto mai nera. Però sono simpatica, a volte.