“I wanted to give you back the same, that’s all. […] You deserve it. You really deserve it.”
“The Last Weekend” è forse uno degli episodi più macabri dell’intero show. E arrivando subito dopo “3 by 3” c’è da lodare la qualità elevata di questa stagione in grado di portare in scena, proprio con questi due ultimi episodi, forse quelli migliori dell’intero show. Una valutazione sulla memoria prettamente a breve termine, chiaramente, ma che non debilita la bellezza di queste due puntate.
“The Last Weekend” cerca una commistione narrativa tra episodi già mandati in onda (“The Riddle Of The Sphinx” e “To Have And To Hold”) riuscendo ad ingannare il pubblico fino alla fatidica rivelazione finale.
Che il personaggio interpretato da Pemberton (Joe) stesse nascondendo qualcosa era percepibile fin dalle prime riprese ma, valutata la drammaticità della situazione, si era portati a credere che fosse una rivelazione medica o strettamente correlata a quel campo. E invece no.
LA VENDETTA
Il pubblico si rende conto della cosa troppo tardi, una rivelazione portata in scena dal volto di Pemberton che in una rapida sequenza si trasfigura da drammatico a sorriso beffardo e maligno. Il sorriso della morte.
Una vendetta costruita nel tempo e con una dedizione maniacale e terrificante per colpire il suo (finto) amato, Chas (Shearsmith), che si conclude nello scafismo.
Si tratta di un presunto metodo di tortura persiano in cui un uomo, bloccato tra due barche, viene ricoperto di latte e miele per attrarre mosche, insetti ed altri animali, lasciando a questi il compito di divorarlo mentre ancora in vita. Inside No. 9 alza ulteriormente la posta facendo cementare l’intero corpo di Chas all’interno di una vasca dopo averlo narcotizzato, lasciando la sola testa a disposizione di insetti e animali. Una tortura che, come capita spesso nei racconti dell’orrore, viene raccontata più che mostrata, preferendo soffermarsi su Joe che nel frattempo rimane nella stanza accanto a godersi la propria cena con in sottofondo le grida disperate di dolore di Chas.
LA DISSIMULAZIONE
Un finale inquietante, così come l’intera costruzione della vendetta, giustificata a livello televisivo dal fatto che Chas, in passato, avesse portato al suicidio la figlia di Joe con una sequela di commenti.
Si tratta di una puntata che in più momenti cerca di distogliere l’attenzione su ciò che sta realmente accadendo, tentando di distrarre lo spettatore con possibili colpi di scena che poi si riveleranno essere solo una parte della storia.
La sensazione che Joe tradisca Chas, i litigi tra i due e la tensione legata alla malattia di Joe, i suggerimenti delle riprese riguardo al fatto che Joe sia ormai arrivato alla fine senza aver informato il proprio partner: tutte parti di un percorso di autoconvincimento, da parte di Joe, riguardo al fatto che ciò che si sta per compiere è quanto di più giusto possa accadere. Soprattutto visto e considerato il dolore causatogli nel passato dall’insolenza di quella persona che finge di amare da svariato tempo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
“3 By 3” è stato un episodio atipico per struttura e costruzione, mentre “The Last Weekend” ha rispettato tutti i canoni narrativi tipici dello show della BBC. Il risultato sono, come detto, i due episodi migliori dell’intera stagione, sintomatico che Inside No. 9 ha la necessità di continue sperimentazioni da parte dei suoi due creatori per stupire il proprio pubblico. Sperimentazioni che non mancano mai e che rendono questo show ancora giovane, appetibile e moderno dopo quasi dieci anni dalla prima messa in onda.
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.